Chi ha l’abitudine di guardare oltre ai soliti nomi non si sorprenderà di trovare una coppia di portoghesi agli ottavi di finale del Riyadh Season P1, appuntamento inaugurale della stagione Premier Padel. Perché i fratelli Miguel e Nuno Deus crescono a vista d’occhio ormai da un po’, ed esclusi spagnoli e argentini la più bella novità dell’ultimo anno sono loro: due padelisti all’italiana, ossia ex tennisti convertiti alla pala (e nemmeno troppo tempo fa), che passo dopo passo si stanno facendo strada in mezzo ai grandi.
I nostri li conoscono bene, perché sono stati proprio loro a scipparci il bronzo mondiale lo scorso anno a Doha, nella stagione che ha dimostrato le chance dei due di arrivare ad alti livelli. Tuttavia, non avevano mai raggiunto gli ottavi di finale e ce l’hanno fatta al quinto tentativo, come primi portoghesi di sempre nel circuito maggiore, vincendo quattro partite in quattro giorni in Arabia Saudita: le prime due fra sabato e domenica per superare le qualificazioni, le altre due nel main draw battendo – sempre in due set – prima il duo Ayats/Garcia Rodrigo e poi gli “Javis”, Garcia e Barahona, sedicesima coppia del mondo.
Il tutto con il tifo dagli spalti di un sostenitore speciale come niente meno che la leggenda Cristiano Ronaldo, che si presentato è alla Padel Rush Arena domenica e non contento è tornato martedì, accompagnando i fratelli verso il successo che è valso loro il diritto di diventare i primi sfidanti del 2025 di Ale Galan e Federico Chingotto. Match chiuso? Tutto da vedere: nell’ultima sfida fra le due coppie, il novembre scorso nel P1 del Kuwait, i Deus riuscirono a spaventare i numeri due strappandogli un set, prima di cedere per 7-6 4-6 6-3 dopo due ore di battaglia. Già ripetersi sarebbe tanto, ma i fratelli di Lisbona non temono (più) nessuno.
La storia dei Deus piace perché è fatta di condivisione: dopo lo scioglimento dei Melendez Amaya (che oggi giocano con due compagni differenti) sono diventati gli unici fratelli a dividere il campo nei tornei di alto livello. Insieme si sono presi un posto fra i primi 100 e insieme stanno salendo sempre di più: oggi il più in alto è Miguel, classe 1993 e numero 80 della classifica mondiale FIP, ma il vero motore della coppia – da sinistra – è Nuno, di due anni più giovane e numero 90, giocatore brillante e potentissimo che fino al 2017 frequentava i tornei ITF di tennis (con un best ranking a un passo dai primi 800) e poi è passato alla pala.
Per un breve periodo, nel 2024, Nuno ha giocato anche a fianco del nostro Simone Cremona (curiosamente affrontando anche Galan/Chingotto, nel BNL Italy Major del Foro Italico), poi è tornato col suo irmão e da allora le cose sono andate sempre meglio. “Non è sempre facile giocare in coppia col proprio fratello – ha detto –, ma sappiamo come superare i momenti difficili e in campo ci capiamo alla perfezione. Credo che per entrambi il fatto di giocare insieme sia più un vantaggio che un limite”. Concorde Miguel, che invece il ranking ATP l’ha appena assaggiato ma nel padel sta davanti al fratello. “Giocare con lui è un grande vantaggio, in campo e fuori. Possiamo programmare insieme tornei, viaggi, obiettivi. Come in tutte le famiglie capita di non andare d’accordo e a volte è dura, ma siamo fratelli, siamo un team. Tutto si supera”.
E dove non arrivano loro c’è coach Gervasio Del Bono, fra gli artefici della loro crescita. Puntavano a guadagnare a sufficienza per poterlo portare con sé nei tornei, ce l’hanno fatta e i risultati si vedono. “Il suo supporto – dicono – fa una grande differenza”. Come, a Riyadh, lo sta facendo quello di CR7: lui li applaude dagli spalti, loro hanno festeggiato l’ultima vittoria col suo celebre “siiu” e l’hanno invitato al duello con Galan/Chingotto. Sognando un miracolo degno del loro tifoso speciale.