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Le ambizioni di Platania: “Prima i top-200, poi Premier Padel”

di SuperTennis   
Le ambizioni di Platania: “Prima i top-200, poi Premier Padel”

Il padel italiano continua a farci vedere talenti. E la qualità cristallina di Matteo Platania, 18 anni compiuti lo scorso dicembre, potrebbe tornare utilissima in un futuro abbastanza vicino. Perché già il presente è molto importante per un ragazzo che sta iniziando a farsi notare sempre più spesso anche in mezzo ai grandi, come gli è riuscito lo scorso febbraio con la qualificazione per il P2 di Premier Padel a Gijon.

È vero, il torneo è stato disertato dai big del padel mondiale, ma esserci è stata un’emozione indescrivibile per il ragazzo siciliano. Superati senza cedere un set i tre turni di qualificazione, Matteo e Matteo (il suo compagno di squadra Sargolini) hanno perso 7-5 6-2 al primo round contro l’argentino Pablo Molina Tofanelli e il cileno Pedro Martinez, ma c’è poco da recriminare, perché il futuro è tutto da scrivere e da colorare di bellezza.


“Ho iniziato a giocare nel circolo di mio padre, ad Agrigento – dice Platania –. Era il 2018 e papà aveva appena fatto costruire i campi da padel, visto che prima c’erano solo quelli da tennis. Ho preso la pala e mi è piaciuto subito. Ricordo che nel 2021 andai a un raduno al Villa Pamphili, a Roma, per far parte della Nazionale giovanile. Da lì ho cominciato seriamente il mio percorso, fino al Mondiale in Paraguay. Oggi vivo di padel a 360 gradi e mi alleno continuamente”.


Uno stimolo per migliorare è la partnership con l’altro Matteo, Sargolini, più giovane di un anno rispetto al ragazzo agrigentino. “È bello giocare con lui, ci miglioriamo a vicenda e ci teniamo sulla corda. Mi trovo benissimo dentro e fuori dal campo. L’esperienza a Gijon? Stupenda, perché abbiamo vinto tre partite di qualificazione per guadagnarci il nostro primo tabellone di Premier Padel. So che mancavano i primi 100 giocatori, ma rimane un’esperienza indimenticabile”. Numero 250 del ranking mondiale FIP, il giovane classe 2006 continua a salire e ha le idee chiare sull’immediato futuro. “Bisogna scalare in fretta le posizioni ed arrivare fra i primi 200 della classifica internazionale. Poi, come obiettivo a medio-lungo termine, ho quello di giocare stabilmente nel circuito Premier Padel”.

Un divertimento e una gioia, questo è il segreto del padel di Matteo. “Da due anni mi sono trasferito a Roma e ci sto mettendo tutta la passione che ho, facendo tanti sacrifici. Mi alleno nell’Academy di Emanuele Fanti, mi preparo con tre istruttori bravissimi come Alessandro Cesario, Alessandro Ceccaroni e Fabio Cavalli. Mi alleno sempre dal lunedì al giovedì e poi vado a fare i tornei nel weekend. È la mia routine e mi piace, perché ho deciso di vivere di questo”. Matteo fa bene, perché è con ragazzi come lui che l’Italia può provare a raggiungere il livello degli spagnoli. La testa c’è, il talento pure: è solo questione di tempo.

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