Per vedere un italiano di nascita agli ottavi di finale di un Major del circuito Premier Padel serve ancora tempo, con l’augurio che l’occasione buone possa essere la prossima, a giugno sui campi del Foro Italico. Ma nel frattempo una bandiera tricolore fra le migliori 16 coppie in Qatar, nel primo dei quattro grandi appuntamenti della stagione insieme a Roma, Parigi e Acapulco, ci sarà. Ce l’ha portata Aris Patiniotis, l’italo-argentino della nazionale protagonista di uno scalpo di lusso al Khalifa International Tennis & Squash Complex di Doha, vestito da padel per l’occasione.
Insieme al compagno spagnolo David Gala, classe 2006 e uno dei giovani terribili della nuova generazione spagnola, il 33enne nativo di Mar del Plata – numero 57 del ranking FIP: è il più in alto fra i nostri portacolori – si è tolto lo sfizio di eliminare la decima coppia del mondo, gli argentini Juan Tello e Valentino “Tino” Libaak, reduci dalla semifinale a Santiago del Cile e determinati a chiudere la loro partnership con un altro grande risultato, prima di passare al fianco rispettivamente di Martin Di Nenno (Tello) e Javi Garrido (Libaak).
Invece, nel duello che martedì a Doha ha inaugurato il programma del Grandstand 2, è arrivata la sorpresona con la vittoria per 6-2 7-6 di Patiniotis/Gala, capaci di dominare il primo set e poi non disunirsi quando nel secondo i rivali sono scappati subito sul 3-0 e arrivati a condurre fino a 5-2. Punto dopo punto, game dopo game, gli outsider sono riusciti a risalire la corrente e hanno fatto la differenza nel tie-break decisivo, allungando sul 2-2 e poi chiudendo 7-4 al primo match-point, quando Gala non ha sbagliato con lo smash una sorta di rigore a porta vuota su assist – involontario – di Tello.
Anche in Qatar, dunque, Patiniotis si conferma un giocatore da tornei che contano: basti pensare che negli ultimi dieci tornei Premier Padel disputati l’italo-argentino ha raggiunto gli ottavi di finale in tre occasioni, tutte nei Major. Ce l’aveva fatta lo scorso anno prima al Roland Garros e poi ad Acapulco, sempre a fianco dello spagnolo Jesus Moya, e ci è riuscito di nuovo alla prima occasione utile insieme a Gala, rivivendo una sorta di déjà-vu: già, perché curiosamente anche il traguardo conquistato in Messico nel novembre scorso era arrivato a spese della coppia numero 10 del tabellone, in quel caso Sanyo Gutierrez e Josè Antonio Diestro.
Per certi versi, questa vittoria vale ancora di più e proietta Patiniotis e Gala agli ottavi di finale di giovedì, nei quali li attende un duello meno proibitivo degli ultimi due stop toccati all’azzurro nei Major. Perché sia a Parigi sia ad Acapulco a fermare a Aris fu la coppia numero 2 del ranking Chingotto/Galan, mentre stavolta il ticket per i quarti sarà in palio nella sfida contro Jon Sanz e Momo Gonzalez. Un duo comunque pericolosissimo, ma che fa meno paura dei “Chingalan” e peraltro per giungere agli ottavi ha dovuto lasciare un set, il primo del duello contro Sans/Quilez.
Indipendentemente da come andrà, per Patiniotis (per l’occasione accompagnato in panchina dal “warrior” Mati Diaz) ci sono già 180 punti per il ranking mondiale, che dovrebbero permettere a lui di riconquistare un posto fra i primi 50 giocatori del mondo e dunque anche all’Italia di riportare una bandiera nella prima colonna della classifica.