Alcaraz di cuore: "Vicino alla sconfitta, ma il campione si vede nel rischio"
Non è ancora il miglior Alcaraz. Carlos rischia (parecchio), perde il primo set contro un ottimo Arthur Fils, resta attaccato col cuore alla partita e infine la vince. Senza brillare, ma dando indicazioni importanti su una crescita che pare destinata a proseguire.
"Match duro - spiega lo spagnolo - nel quale non sono stato a un punto dalla sconfitta ma non ci sono andato nemmeno così lontano... Arthur colpisce molto forte la palla e fisicamente è uno dei più preparati del Tour. Io non ho giocato il mio miglior tennis ma ho giocato comunque bene. Lui in alcuni momenti ha fatto degli errori che mi hanno concesso di restare in partita, ma è stato uno dei match più duri della stagione. Felice di averlo portato a casa".
Ma è vero che il miglior tennis di Alcaraz si vede nei momenti in cui lo spagnolo è sul punto di cadere? "Lo so, spesso è così, anche se mi piacerebbe giocare i miei migliori punti un po' prima. E so che rischio di far venire un attacco di cuore al mio staff (ride, ndr). Nel tennis però giochiamo match lunghi e non è possibile restare sempre allo stesso livello per due ore o due ore e mezzo. Quando c'è bisogno, è bello trovare il proprio miglior rendimento, in fondo è questo che fanno i campioni. Ma bisogna anche accettare che gli altri giochino meglio di te, è importante lottare come ho fatto stavolta".
Carlos è un giovane ma ha già abbastanza esperienza da poter gestire partite come questa. "Ho cominciato la mia carriera molto presto e ho già vissuto parecchie situazioni complicate da cui ho imparato tanto. Ho imparato come affrontare le vittorie e le sconfitte. Sono ancora giovane e devo ancora imparare tanto, ma sento di avere già una certa esperienza da mettere a frutto quando la partita si fa complicata".
Ora c'è da pensare alla semifinale, altra partita non semplice, per giunta di fronte a un amico: il connazionale Alejandro Davidovich Fokina. "La semifinale qui per la prima volta è un segno dei miei progressi. Ogni orneo è diverso e per me questa settimana è un altro passo avanti nella carriera. Alejandro è un amico e mi ha pure invitato al suo imminente matrimonio. Ci conosciamo bene da tanto, abbiamo anche giocato contro (una volta, vinse Alcaraz, ndr) e ci siamo allenati spesso insieme. Non è mai facile contro un avversario che conosci così bene, ma non è tempo di essere affaticato o di avere dubbi. So che lui qui gioca bene e ama questo torneo, quindi dovrò stare molto attento, sarà un match interessante".
Durante il match contro Fils, non si contavano le comunicazioni di Carlitos col suo angolo. "Sono una persona molto comunicativa, a cui piace parlare. Dunque il fatto che interagisca col mio coach così spesso non è un'anomalia. Devo avere all'angolo qualcuno che mi dia fiducia e allo stesso tempo devo buttare fuori la rabbia che accumulo dentro di me durante il match. Inoltre chi sta fuori ha una visione diversa, migliore, della partita e dell'avversario, dunque c'è bisogno di questo confronto".
