Una sconfitta nettissima quella di Carlitos Alcaraz, demolito da Casper Ruud alle Nitto ATP Finals di Torino. Lo spagnolo non può certo esimersi dall'affrontare il tema in conferenza stampa. "Ovviamente potevo fare meglio in campo. Non mi sentivo bene e Ruud è un giocatore scomodo da affrontare, al di là dei nostri precedenti. Io potrei giocare meglio di così, ma non ci sono riuscito".
Carlos, che è sempre stato in difficoltà sui campi indoor, analizza questa problematica. "Non ho mai giocato molto su questi campi, credo che prima o poi diventerò un ottimo giocatore qui, ma serve fare esperienza. Ho bisogno di tempo".
Molto stanco a livello mentale, Alcaraz parla del suo momento. "Il calendario è molto fitto e impegnativo, non ci sono troppi giorni di riposo. A questo punto della stagione si arriva molto stanchi, chi lo nega sta mentendo... Anche io sono esausto, fisicamente e di testa. In questo 2024 ho giocato bene, ma devo trovare il modo per proseguire anche dopo tutta questa fatica".
Carlitos dice anche di aver avvertito un fastidio allo stomaco in mattinata. "Non è una scusa, ma non sto benissimo". Alcaraz conclude analizzando il suo rovescio, colpo che si sta modificando. "Da Pechino in poi ho cambiato qualcosa nella preparazione: a volte va bene, altre non è perfetta. E' difficile migliorare subito, perché ho poco tempo per allenarmi fra un torneo e l'altro".
L'altra faccia del match è Casper Ruud, che porta a casa una grandissima vittoria su un avversario più quotato. "Ho servito e risposto bene", dice il norvegese in conferenza stampa. "Il servizio è un aspetto su cui ho avuto qualche difficoltà nelle ultime settimane. Arrivavo qui con poca fiducia visti gli ultimi risultati indoor. Spero di aver conservato tutte le energie per trovare qui a Torino una grande settimana". Ruud parla dei tanti giocatori nati dal 1996 al 1999 che giocano bene alle spalle di Alcaraz e Sinner. "L'ultimo è De Minaur, che è del 1999. In questo 2024 Jannik e Carlos hanno dominato, ma prima o poi dovranno pur perdere qualche partita".
Ruud, grande fan di Nadal (si allena nella sua Academy), non andrà a Malaga a vedere la Coppa Davis, The Last Dance di uno dei più grandi di tutti i tempi. "Non andrò a vederla dal vivo, ma seguirò tutto in TV. Sono grande fan di Rafa e il suo addio è come quello di Roger e di tutti i super campioni di questo sport. Al Roland Garros, per vederlo lì l'ultima volta, c'erano un sacco di tennisti. Con Rafa, tutto è sempre particolare e magico".
Ruud, che aveva vinto un solo set in quattro precedenti con Alcaraz prima di oggi, spiega il suo successo. "Con Carlos è così difficile giocare perché sai che ha il potenziale per colpire da qualsiasi posizione e giocare un gran punto. Fortunatamente per me oggi, un po' più spesso che altrove, ha anche commesso degli errori non forzati. In particolare nell'ultimo game. Il piano di gioco era essere aggressivo il più possibile. Non sempre mi riesce, ma in questo caso ho cercato di dare tutto per mettere pressione. E' andata bene".