Anisimova, la nuova "vie en rose" al Roland Garros

Tre anni fa, Amanda Anisimova si annunciava come una delle possibili stelle del futuro. A 17 anni, prima giocatrice nata negli anni Duemila a riuscirci, arrivò in semifinale al Roland Garros. Superò nei quarti l'allora numero 3 del mondo Simona Halep, la sua prima vittoria contro una Top 5, si fermò solo contro la numero 1 Ashleigh Barty.
Frenata dal dolore per la morte improvvisa del padre poco più di due mesi dopo quell'exploit, quest'anno sta mostrando un'incoraggiante continuità di risultati. Ha vinto il suo secondo titolo WTA al Melbourne Summer Set 2, sulla terra rossa ha centrato la semifinale a Charleston, i quarti a Madrid e Roma.
A Parigi, ha continuato la serie positiva contro Naomi Osaka. Ha sconfitto la ex numero 1 del mondo 75 64 nel primo turno più atteso del tabellone di singolare femminile al Roland Garros: è il suo 21mo successo in 29 partite giocate, l'undicesimo su 14 sulla terra rossa.
Prima del Roland Garros, aveva già sfidato la ex numero 1 del mondo Naomi Osaka, quattro volte campionessa Slam, due volte quest'anno: una ufficiale, al terzo turno dell'Australian Open, e una no, nell'esibizione prima del WTA di Indian Wells con otto giocatrici e incontri con la formula del tiebreak a dieci punti. Le ha vinte entrambe Anisimova, anche se Osaka difficilmente avrà dimenticato il rovescio in rete sul match point, con la statunitense sotto 4-5 30-40 nel terzo set a Melbourne.
Osaka, a dispetto della sua convinzione della vigilia per cui fosse meglio incontrare Anisimova al primo turno che più avanti nel torneo, ha incassato la seconda sconfitta in tre incontri sul rosso nel 2022. Un bilancio condizionato anche dall'infortunio al tendine d'Achille che ha contribuito alla sconfitta contro la spagnola Sara Sorribes Tormo a Madrid e l'ha costretta a saltare gli Internazionali BNL d'Italia.
"I suoi colpi potenti non rendono così tanto sulla terra battuta, gli scambi sono più lunghi e il suo tennis è molto rischioso - ha detto Martina Navratilova in un'intervista per il sito della WTA -. Ma per le armi che ha, può far bene anche sulla terra rossa, come è successo a Maria Sharapova".
Nel decennale del primo trionfo al Roland Garros di Masha, che nei primi anni di carriera si sentiva come una mucca sul ghiaccio quando si trovava a giocare sul rosso, è un endorsement da non sottovalutare. Servirà tempo, pazienza, e la consapevolezza che sulla terra battuta a volte tirare più piano e con più margini di sicurezza può essere un aiuto.