Finisce ai quarti di finale il percorso al Dallas Open di Matteo Arnaldi. Il sanremese, numero 39 del mondo, cede 64 36 63 contro lo spagnolo Jaume Munar (64) che lo batte per la seconda volta nel circuito ATP, la terza su cinque confronti diretti complessivi in carriera. Arrivato per la prima volta tra i migliori otto in un torneo ATP nel 2025, Arnaldi ha pagato la fretta, causa di imprecisioni, nei momenti decisivi del match. Munar, più costante, può così festeggiare la settima semifinale ATP, la prima in carriera in un torneo di categoria superiore agli ATP 250.
Dopo 20 turni di battuta mantenuti di fila da inizio torneo, al quinto game Arnaldi subisce il primo break del torneo. Il sanremese ha impostato comunque un piano propositivo già dai colpi di inizio gioco contro lo spagnolo che sta guadagnando crescente sicurezza sulle superfici veloci. Lo dimostrano la semifinale a Hong Kong a inizio anno, il terzo turno in doppio all'Australian Open con Pedro Martinez con cui ha portato il punto decisivo per il successo della Spagna in Svizzera in Coppa Davis.
Munar non ruba l'occhio ma copre bene tutto il campo. Arriva ovunque e neutralizza le intenzioni del sanremese di aggredire con lo schema servizio-diritto. Quando poi spinge con il suo, di diritto, riesce a tenere insieme la profondità e la velocità, con una palla pesante che complica la difesa dell'azzurro che annulla una palla del possibile 2-5 e tiene in piedi il primo set. Il settimo gioco è il terzo di quattro game consecutivi ai vantaggi, segno di un equilibrio anche maggiore di quanto il punteggio farebbe presumere. Arnaldi è capace di prodezze da applausi, come il rovescio lungolinea in corsa tirato quasi dal telone e atterrato sulla riga con cui inaugura il nono game.
Munar va a servire per il set sul 5-4 e per la seconda volta di fila scivola sotto 0-30. Arnaldi ci aggiunge ulteriore carico con una gran risposta (0-40). Ma la fretta non è una compagna di viaggio che vorresti accanto in momenti come questo. Le scelte più lucide alla fine sono quelle dello spagnolo che vince cinque punti di fila e chiude il primo set.
Nel secondo le differenze si assottigliano. Arnaldi appare più frettoloso, è vero, e sbaglia un po' di più. Ma ha anche la prima chance di break del set, peraltro contro una seconda dello spagnolo, ma non mette in campo la risposta. A forza di spingere e provarci, alla fine il break arriva. Lo firma nell'ottavo game, al termine di uno scambio che più "arnaldesco" non si può, tutto sbracciate di diritto da un lato all'altro del campo, fino alla chiusura vincente dal centro. Matteo va così a servire per allungare la partita.
Il copione della partita cambia poco. Quel che varia sono gli errori di diritto di Arnaldi, decisamente troppo incostante. L'unico break subito, di conseguenza, finisce per decidere l'esito del match e del suo torneo a Dallas.
