"Sono felice, molto felice. E questa è la vita sul circuito: nasce il tuo secondo figlio e il giorno dopo sei su un aereo diretto in Australia, 24 ore di volo e 10 di fuso orario. Ma va bene, non ho problemi, ho sempre detto che amo il tennis e che mi piace viaggiare". Bentornato in Australia, Daniil Medvedev. L'attuale n.5 del mondo, finalista dell'ultima edizione dell'Happy Slam, era l'unico tenore di cui ancora si sentiva la mancanza in questo avvio di stagione. Nessun torneo giocato, nessuna parola rilasciata agli addetti ai lavori. Il motivo è presto detto. Medvedev è diventato papà per la seconda volta e, come fatto l'anno scorso, ha preferito godere di una lunga offseason così da riuscire abbinare l'utile al dilettevole.
"Sono sincero, la preparazione è stata eccellente. Non voglio fare chissà quale dichiarazione ma credo sia stata una delle migliori che abbia mai svolto. Ho avuto molto tempo a disposizione, credo cinque settimane. L'anno scorso feci più o meno lo stesso, non giocai alcun torneo, ma iniziai troppo presto. Non festeggiai il Natale il 25 ma in Russia il 31 e il 1°gennaio sono più importanti, è in quei giorni che Babbo Natale porta i regali - ha esordito il russo nel corso del media day a Melbourne - Ho un'età ormai in cui mi piace stare a casa, non mi ci vedo davvero a giocare dei tornei prima degli Australian Open perché mi piace trascorrere del tempo con la mia famiglia che è sempre più numerosa. Il che mi dà più tempo per allenarmi e penso proprio che quest'anno vedrete delle cose interessanti da parte mia e non vedo l'ora di iniziare".
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— ATP Tour (@atptour) November 10, 2024The best advice? Sometimes, it’s no words ??
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Capace fino a due anni fa di recitare il ruolo di guastafeste nella rivalità ancora agli albori tra Sinner e Alcaraz, Medvedev l'anno scorso non è riuscito a dare continuità ai suoi risultati chiudendo il 2024 senza alcun titolo: "Oggi lo sono un po' meno perché l'anno scorso, eccezion fatta per gli Austrlian Open, non ci sono riuscito e sia Carlos che Jannik mi hanno battuto molte volte. Sono arrivato quasi fino in fondo in molti tornei ma non sono riuscito a batterli - ha ricordato l'ex numero uno del mondo - Mi piacerebbe tornare a recitare quel ruolo perché vorrebbe dire arrivare agli ultimi turni e riuscire ad avere la meglio su di loro. A oggi i favoriti sono loro, è normale sia così. Io ho provato a sviluppare qualcosa e ora vedremo se funzionerà o meno. L'anno scorso non è stato abbastanza, dovrò quindi per forza provare a fare meglio".
Il digiuno di tornei, così come i risultati altalenanti, hanno finito con l'eroderne il ranking facendolo oggi scivolare in quinta posizione. Una situazione che però non sembra impensierirlo, convinto come è che il ranking altro non sia che la proiezione fedele di quanto fatto durante l'anno: "So di trovarmi in qualche posizione nel mezzo (ride, ndr). Il ranking è importante perché mostra letteralmente quel che si è riusciti a fare durante l'anno. Jannik ha avuto un'annata straordinaria, è il numero uno del mondo, ed è tutto meritato. Il mio ranking ha invece certificato come io non fossi al meglio perché ci sono state stagioni in cui ho chiuso in una posizione più alta rispetto ad avversari più forti di me. Io proverò a fare del mio meglio e poi il ranking ne trarrà le conseguenze, ma non è una cosa che rincorro perché altrimenti giocherei più tornei rispetto all'anno scorso, più 250 o più 500, ma non è una cosa che vado inseguendo".
Assente dal circuito quindi da oltre un mese, a Medvedev viene chiesto infine se sia giunta lui l'eco delle querelle che hanno infiammato questi lunghi giorni di vigilia australiana, con Nick Kyrgios nei panni dell'inquisitore, e se queste reiterate polemiche abbiano contribuito a minare l'armonia che si respira negli spogliatoi: "Non ho ancora incontrato Nick, ma è dura anche perché sono qui da appena un giorno e mezzo e finora si sono tutti congratulati con me (per la seconda partenità, ndr) e vedo che c'è molta armonia negli spogliatoi - esordisce senza volersi nascondere Medvedev - Diciamo che la vita sul circuito è molto simile a quella di tutti i giorni: ci son persone con cui parli di più e altre con cui lo fai di meno, alcuni con cui ridi e scherzi e altri con cui ti limiti a salutarti. Le discussioni tra due, tre o quattro giocatori non hanno mai incrinato alcuna armonia generale".