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Berrettini, potenza e solidità anche di rovescio: nuove basi per tornare "Hammer"

di SuperTennis   
Berrettini, potenza e solidità anche di rovescio: nuove basi per tornare 'Hammer'

Per colpire pesante ci vuole leggerezza. Quella che porta agli spostamenti veloci di un Carlos Alcaraz o ai movimenti decotnratti di Jannik Sinner. Ma anche quella di chi non porta pensieri pesanti, di chi si è liberato di zavorre indesiderate per concentrare tutto sul qui e ora. E' il caso di Matteo Berrettini, nelle ultime due settimane tornato a brillare nella sua versione da "Hammer", il "Martello" al servizio e con il diritto. Un Berrettini diverso dal campione diventato il primo italiano in finale a Wimbledon nel 2021, in evoluzione, capace di rinforzare i punti deboli senza rinunciare troppo ai suoi punti di forza.

Illuminante da questo punto di vista il suo rendimento a Dubai dove ha raggiunto il secondo quarto di finale consecutivo in un ATP 500 dopo quello giocato a Doha che l'ha riportato in Top 30 per la prima volta dal 2023. Berrettini ha battuto Gael Monfils e Christopher O'Connell, prima di cedere al terzo set contro Stefanos Tsitsipas.


Nelle tre partite giocate, ha mantenuto una media di 10 ace a partita. Al servizio, ha messo in campo il 73,5% di prime e ottenuto l'84,6% di punti. Con la seconda, ha vinto più di due punti su tre (67,3%). Un rendimento, per tutti gli aspetti, superiore alle sue medie del 2025 nel circuito ATP. E questo fa decisamente ben sperare in prospettiva.

Perché al momento Berrettini mette in campo più del 70% di prime, e non ha mai tenuto un rendimento così alto nell'arco di una stagione, nemmeno nei suoi anni migliori. Ancor di più, si alzerà ancora dopo Dubai la percentuale di punti vinti con la seconda, al 57% prima del torneo, che se mantenuta a fine anno sarebbe la più alta per lui dal 2020.


Aumenta la costanza, ma non a spese dell'efficienza, dunque. Anche se alla distanza, nei match con Tsitsipas a Dubai e con Jack Draper nei quarti a Doha, è emersa una certa ripetitività negli schemi che può facilitare gli avversari nel prendere ritmo in risposta.

La sua, di risposta, ha funzionato comunque bene a Dubai. Ha vinto praticamente un punto su tre contro la prima (rispetto al 28% ottenuto nel resto del 2025) e il 44,9% contro la seconda, unico dato in calo rispetto alla media stagionale (48%).


La sua, di risposta, ha funzionato comunque bene a Dubai. Ha vinto praticamente un punto su tre contro la prima (rispetto al 28% ottenuto nel resto del 2025) e il 44,9% contro la seconda, unico dato in calo rispetto alla media stagionale (48%).

 


Un miglioramento simile non può che basarsi su due presupposti: una migliore condizione atletica e un rovescio, tradizionalmente il suo colpo meno sicuro soprattutto in difesa, più affidabile. Anche in questo caso i numeri, attraverso i dati raccolti da Tennis Data Innovations ed elaborati da Tennis Viz, rinforzano le prime impressioni.

Il 58% di punti negli scambi da fondo è un dato rilevante, e lo è ancor di più il 36% nell'indicatore "Steal" che sintetizza la percentuale di punti ottenuti nelle situazioni in cui nel corso dello scambio un giocatore si trova costretto in difesa. Berrettini, che pure ha giocato più punti in attacco e ottenuto in percentuale più punti rispetto alle ultime 52 settimane, ha fatto anche meglio rispetto ai suoi standard in difesa.


Merito in primis del rovescio, la cui qualità a Dubai è stata valutata, su scala da 1 a 10, in 7,8: un bel passo avanti rispetto al 6,9 della sua media nelle ultime 52 settimane. Il miglioramento della qualità del colpo traduce in numeri un'innovazione tattica.  Diversamente dal suo piano di gioco più frequente nelle ultime 52 settimane, Berrettini ha infatti aumentato di molto i rovesci in top-spin (62% a Dubai, 48% di media nelle ultime 52 settimane) e guadagnato 6,5 km/h in termini di velocità media. Ha ottenuto leggermente meno vincenti a partita (-0,2 rispetto alla sua media nelle ultime 52 settimane), ma ne ha anche sbagliati 3,5 in meno in media a partita. 


Senza questi ritocchi difficilmente sarebbe tornato in Top 30 appena dodici mesi dopo essere scivolato fuori dai primi 150. E senza una ritrovata leggerezza, questi miglioramenti non sarebbero stati nemmeno immaginabili.

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