Contenere la gioia, in certi istanti, è davvero difficile, anche se certe regole non scritte suggerirebbero di farlo. Per informazioni, chiedere al 16enne tedesco Diego Dedura-Palomero (n. 549 al mondo) che poco fa ha usufruito del ritiro (sul punteggio di 76(2) 30) di Denis Shapovalov (n. 29) per raggiungere la sua prima vittoria nel circuito ATP, alla prima partita in assoluto. Un evento che ricorderà per sempre, davanti a un pubblico, quello dell’ATP 500 di Monaco di Baviera, che l’ha sostenuto dall’inizio alla fine. D’altronde, prima che il canadese testa di serie n. 8 del BMW Open by Bitpanda si ritirasse, Dedura-Palomero aveva messo in mostra tutto il suo talento, aggiudicandosi il primo set al tie-break e poi strappando il servizio all’avversario all’inizio del secondo.
Papà Cesar, cileno, e mamma Ruta, lituana, sono stati entrambi giocatori, e il giovane Diego – nato e cresciuto a Berlino, gioca a tennis da quando aveva 3 anni. È anche il primo giocatore nato nel 2008 a vincere una partita a livello ATP e a farlo con un percorso alquanto unico nel suo genere. "Ho faticato per tutti questi anni e avevo appena ricevuto la wild card per le qualificazioni – ha detto dopo il match -. Ho vinto la mia prima partita contro un Top-100, Mackenzie McDonald, poi ho perso contro Alexander Bublik (n. 78). Sono stato sfortunato perché ci sono stati tre lucky loser che sono entrati, e io ero il quarto in lista. Ho aspettato tutto il giorno lunedì, poi Gael Monfils si è ritirato. Mi ha abbracciato ed è stato così gentile. Sono entrato e mi sono detto: 'Divertiti, segui il pubblico e gioca il tuo miglior tennis'. Non riesco a esprimerlo a parole. Sono così felice in questo momento".
First ATP Tour Win ??
Denis Shapovalov is forced to retire and Diego Dedura-Palomero is through to the second round ??#BMWOpen pic.twitter.com/2Dbx3J8QkA
A seguirlo, attualmente, è il papà che “mi aiuta sempre”, ha detto in un’intervista a Tennis Magazin. Tra le figure più importanti, per lui, ce ne sono altre due, Philipp Petzschner e… Rafael Nadal. Il primo, ex n. 35 ATP in singolare e n. 9 in doppio, lavora come suo consulente per la Federazione tedesca. Nadal, invece, è il suo idolo, quello cui guardare come riferimento. Anche perché, come lo spagnolo, è mancino e imposta il suo gioco da fondocampo.
Con Nadal, ha anche avuto l’opportunità di allenarsi, raggiungendolo nella sua Academy a Manacor: “È sempre gentile e rispettoso”, ha detto Dedura-Palomero. Che, dal canto suo, adora mostrarsi sicuro di sé: “So di cosa sono capace – ha detto nell’intervista -. Ho un ego abbastanza forte”. Per Petzschner, intanto, è già “fenomenale da fondo”, ma lui sa di dover migliorare soprattutto al servizio, di dover lavorare sul proprio fisico e – ancora di più – di dover imparare dalle sconfitte ancor prima che dalle vittorie.
Soltanto un anno fa, ha conquistato i suoi primi punti ATP battendo il connazionale Justin Engel, che proprio lo scorso ottobre è diventato il primo classe 2007 a vincere un match sul circuito. Nel circuito ITF, Dedura-Palomero ha un bilancio di 30 vittorie e 19 sconfitte, e proprio in Italia, a Santa Margherita di Pula ha vinto la sua prima ed unica finale. Nel circuito juniores, invece, ha vinto già 7 titoli, e si è laureato campione europea a squadre U16 nel 2024.
“Non è un tipo comune, è un personaggio”, ha raccontato divertito il suo manager. E lui non si smentisce: oltre al tedesco, parla anche il lituano, lo spagnolo e l'inglese e i suoi capelli sono così chiari - ha confessato - per una scommessa persa che l’ha costretto a tingersi. Sa scherzare, evidentemente, ma sa anche fare sul serio. E nel secondo turno dovrà ancora una volta mettere in campo tutto sé stesso contro uno tra il belga Zizou Bergs (n. 50) e proprio quel Bublik che aveva spezzato il suo sogno nel tabellone cadetto. Uno scenario, quest’ultimo, che renderebbe ancor più “da film” la sua straordinaria avventura a Monaco di Baviera.