Djokovic, messaggio chiaro agli avversari: "Con me non è mai finita"

"Più vinci partite così e meglio ti senti. E più entri nella testa degli avversari. E' questo che voglio. Voglio che sappiano che, qualunque sia il punteggio, contro di me devono lottare sempre, fino all'ultimo punto". Non potrebbe essere più chiaro il messaggio di Novak Djokovic, che all'Adelaide International 1 ha conquistato il 92mo titolo in carriera battendo Sebastian Korda 67(8) 76(3) 64 dopo tre ore di battaglia e dopo aver salvato un match point.
"Sebastian ha controllato a lungo il gioco. Io non ho giocato al meglio ma ho trovato comunque il modo di vincere - ha aggiunto Djokovic -. Se riesci a farcela anche in giornate nelle quali non colpisci bene, non ti senti al 100%, ancor di più se succede in finale o comunque nei turni conclusivi di un torneo, ti dà ancora più fiducia e soddisfazione".
Perso il primo set dopo 64 minuti, Djokovic si è trovato a un punto dalla sconfitta sul 5-6 e servizio nel secondo. Ma si è salvato con uno smash vincente in diagonale, poi ha preso il comando del gioco nel tie-break e allungato la finale al terzo set.
"In quei momenti ti passano per la testa mille pensieri. Senti molta pressione, non c'è dubbio. Si tratta di gestirla, di sapere come adattarsi, come rimanere concentrati sul momento e tirar fuori il meglio da quella situazione".
Un compito che Djokovic ha saputo assolvere meglio di tutti, e non solo in finale, ad Adelaide. "Ho giocato cinque grandi partite - ha sottolineato il serbo -. [Dopo Lestienne] al secondo turno ho battuto 7-6 7-6, con due tie-break duri, Halys che stava giocando molto bene. Poi ho giocato contro Shapovalov, Medvedev e Korda, che è on-fire e sta giocando un gran tennis. Non avrei potuto chiedere una preparazione migliore per l'Australian Open".