Roger Federer è arrivato in Canada e a quasi un anno dal suo ritiro – sabato saranno 365 giorni – rimane la star della Laver Cup, ma stavolta non lo vedremo in campo armato di racchetta. La leggenda svizzera è alla Rogers Arena di Vancouver in qualità di patron dell’evento fondato insieme al suo storico agente Tony Godsick, che taglia il traguardo delle sei edizioni e si prepara a un bel test, rappresentato dalla prima senza un vero big e con il minor numero di top-10 di sempre, solamente tre.
Oltre a Federer manca – per ovvi motivi – quel Rafael Nadal col quale nel 2022 a Londra ha giocato il doppio dell’addio piangendo insieme a mezzo mondo, ma anche Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev. Fino a qualche giorno fa dovevano esserci Stefanos Tsitsipas e Holger Rune, invece alla fine hanno rinunciato entrambi e così il Team World pregusta il bis del successo ottenuto dodici mesi fa all’O2 Arena, il primo dopo quattro sconfitte e soprattutto dopo la batosta del 2021, quando a Boston finì 14-1 per il Team Europe.
Capitan Bjorn Borg potrà contare solamente su due dei nove europei presenti nella top-10, Andrey Rublev e Casper Ruud, in squadra insieme a Hubert Kurkacz, Gael Monfils e le due riserve promosse a titolari: Alejandro Davidovich Fokina e il giovane francese Arthur Fils. Non ci sarà nemmeno l’habitué Alexander Zverev, protagonista nei quattro successi consecutivi dell’Europa, che ha preferito anticipare la partenza per la tournèe asiatica a caccia di punti per continuare la risalita nel ranking. Assenti anche tracce d’Italia: nelle ultime tre edizioni ci eravamo abituati bene, prima con Fabio Fognini (2019) e poi due volte di fila con Matteo Berrettini, mentre stavolta nessuno dei nostri indosserà la casacca blu con la scritta Team Europe.
Con le convocazioni è andata decisamente meglio a John McEnroe, che invece potrà contare su sei dei primi sette giocatori del resto del mondo secondo la classifica ATP. Ci sono i primi due, Taylor Fritz e Frances Tiafoe, manca il terzo Alex De Minaur, ma poi sono presenti anche Tommy Paul, Felix Auger-Aliassime, Ben Shelton e Francisco Cerundolo. Nel team anche Christopher Eubanks e Milos Raonic, nel ruolo di riserve.
Il livello medio del Team World è dunque superiore rispetto a quello degli europei, ma si tratta pur sempre di una competizione dalla formula particolare, con tanti match da giocare (e vincere), nel quale lo spirito di squadra può fare la differenza. Ergo, guai a dare per spacciata la selezione di Bjorn Borg, che ha comunque qualche asso nella manica.
La formula sarà la stessa di sempre, con un totale di 12 incontri spalmati in tre giornate, del valore progressivo. Le sfide del venerdì assegneranno un punto, quelle del sabato due e quelle della domenica tre. Si parte nella serata italiana di venerdì, alle 22, con i primi due singolari. Dalle 4 di notte italiane la sessione serale in Canada, con un singolare e un doppio. Stessa programmazione per il sabato, mentre la domenica l’inizio è per le 21 italiane, con formula rovesciata: prima il doppio, poi i singolari (uno, due o tre, in base a quanti ne servono per permettere a una delle due formazioni il raggiungimento dei 13 punti che garantiscono il successo). In caso di 12-12 dopo i primi 12 incontri, verrà giocato un doppio di spareggio.
TEAM EUROPE
Andrey Rublev, Casper Ruud, Hubert Hurkacz, Gael Monfils, Arthur Fils, Alejandro Davidovich Fokina.
Capitani: Bjorn Borg, Thomas Enqvist
TEAM WORLD
Taylor Fritz, Frances Tiafoe, Tommy Paul, Felix-Auger Aliassime, Ben Shelton, Francisco Cerundolo.
Capitani: John McEnroe, Patrick McEnroe