Federer come una nuvola: così è diventato un'opera d'arte

"Una versione contemporanea del sublime. Una profonda riflessione sulle meraviglie e i misteri della vita". Con queste parole l'artista svizzero Ugo Rondinone raccontava la mostra "Burn Shine Fly" ospitata alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista a Venezia da aprile a settembre 2022, in occasione della 59ma Biennale. Nessuno però, fino a poco fa, sapeva che tra i modelli per l'installazione Rondinone aveva scelto Roger Federer. "Credo che far parte del processo mi abbia davvero emozionato" ha detto il 20 volte campione Slam, che ha raccontato come si è svolto il percorso creativo e in che modo ne è stato coinvolto in un documentario, "Portrait of a Champion", diffuso attraverso il canale YouTube di Credit Suisse.
Federer è "Cloud Six" per Rondinone
La mostra comprendeva tre categorie di sculture. Alla sezione "burn" fanno riferimento una serie di candele in bronzo, ispirate a un suo ciclo di opere del 2013; per la parte "shine" ha realizzato un sole, come celebrazione della vita e del mutevole potenziale della scultura come mezzo di espressione; infine, per il capitolo "fly" ha realizzato sagome di figure umane in volo in terra e cera, versione moderna delle 14 figure di danzatori nudi che Rondinone aveva già scolpito nel 2009 per un'altra opera.
Sette i corpi che fanno parte di "Burn Shine Fly", sette figure che chiudono una trilogia in cui il corpo umano si fonde con gli elementi naturali. Sette sagome sospese, come altrettante nuvole che, una volta superata la soglia della chiesa, sembrano sfidare la gravità, in ascesa verso la cupola, verso il dipinto degli angeli volanti di Jacopo Tintoretto. Federer è la sesta di queste "nuvole", Cloud Six appunto.
"Ti senti vulnerabile. Ti senti.... bene, ma anche imbarazzato, perché…tutti ti guardano - ha detto Federer -. E' un'esperienza molto diversa dal semplice parlare d'arte o ammirare le sue opere".
Lo svizzero ha definito il risultato finale dell'opera, l'installazione di queste figure armoniche e senza tempo all'interno della chiesa duecentesca, come "un segno universale che tutti possono comprendere". I corpi saettanti oltre la cupola, in una danza sospesa nell'aria, rinforzano quel senso di ammirata soggezione che la monumentale architettura sacra doveva creare nei fedeli secondo la concezione medievale.
Federer: "Lavorare con Ugo è entusiasmante"
Un sentimento che molte volte i tifosi hanno provato guardando giocare Federer, vivendo cioè quella che David Foster Wallace descrisse come "un'esperienza religiosa". "Penso che ci voglia molto coraggio per uscire su un campo da tennis con gli occhi di migliaia di persone puntati addosso", ha detto Rondinone, scultore svizzero che vive a New York, famoso soprattutto per "Seven Magic Mountains", scultura con sette totem fluorescenti alti 9,8 metri.
Per consentire all'artista di completare il suo lavoro, Federer è rimasto diverse ore sospeso a un’imbragatura, in intimo, con il volto e le orecchie completamente coperti da materiale di fusione. "Stare appeso così è un'esperienza molto diversa da quelle a cui sono abituato - ha detto Federer . A Rondinone ho detto che, qualunque cosa succeda, avrei dato sempre più tempo per assicurarmi che il progetto funzionasse perfettamente". E il risultato si è rivelato armonico e affascinante come una sua veronica.
"Quando hai 40 anni e viaggi come me da 20 anni e hai l’opportunità di lavorare con qualcuno come Ugo, è qualcosa di entusiasmante di per sé - ha concluso Federer -. Ti porta fuori dal tuo mondo normale, ti porta in un luogo diverso, in cui forse non ti senti così a tuo agio. Ma nell’arte sono un po’ nuovo e ho ancora tanto da imparare. Sono una persona curiosa e di sicuro voglio saperne di più".