Il miglior Sonego a Parigi: sfidare Ruud è un'occasione

Lorenzo Sonego, il guerriero dal cuore leggero, a Parigi ha una grande occasione. Ha la chance di invertire il trend di una stagione difficile con un ottavo di finale al Roland Garros, uno Slam a cui lo legano ricordi, ambizioni, speranze. Il ricordo è quello della sua prima partita alla Porte d'Auteuil, sul Philippe Chatrier contro Roger Federer. “Fu un giorno da ricordare: mi sento cresciuto da quella sconfitta” ha detto a Eurosport dopo il successo su Joao Sousa. Un successo non scontato, nella sostanza quanto nella forma autorevole del punteggio, contro un avversario che pochi giorni fa centrava la finale a Ginevra, perdendo senza nemmeno troppo sfigurare contro Casper Ruud. In un curioso incrocio di destini è proprio il norvegese, numero 8 del mondo, il prossimo avversario del torinese.
"Ruud è un giocatore affermato sulla terra, ha fatto ottimi risultati – ha detto Sonego a Francesca Paoletti, inviata di SuperTennis a Parigi -. Non ho mai vinto contro di lui, ma lo conosco bene. Ha una palla molto pesante, soprattutto di diritto, con cui cerca di comandare. Il diritto a sventaglio è il suo colpo più pericoloso, poi è molto rapido negli spostamenti. Sarà importante prendergli il tempo, dovrò essere io a prendere in mano il gioco”.
Quanto visto nei primi due turni è incoraggiante. Ha mostrato il suo lato più sciolto e arrembante all'esordio contro il tedesco Gojowczyk, e quello più combattivo contro Sousa a cui ha salvato quattro set point nel primo parziale. Merito di quel cuore facilmente associato al suo tennis come alla sua squadra del cuore, il Torino, che spera possa trattenere ancora a lungo, possibilmente a vita, il centravanti Belotti.
Ma il cuore, la generosità, non bastano per arrivare al Roland Garros da testa di serie né da soli fanno vincere le partite. Sonego, a Parigi in una delle versioni migliori in stagione, dopo quella che ha definito una delle vittorie più belle della carriera, è il giocatore con più colpi vincenti finora al Roland Garros 2022.
Questione di tecnica, oltre che di cuore, di stimoli da ricercare, di leggerezza da conservare al mutare delle condizioni, al passare degli anni. “Non sono più spensierato come quando ho iniziato, sono molto cresciuto sul piano professionale. Adesso mi sento più maturo, in campo e fuori” spiegava al Corriere dello Sport prima dell'esordio agli Internazionali BNL d'Italia.
A Roma ha perso subito contro Denis Shapovalov, la sua decima sconfitta in quindici partite dall'inizio di febbraio. Questo rendimento non può soddisfare un giocatore come Sonego, che l'anno scorso ha raggiunto la semifinale a Roma, che sogna l'ingresso tra i primi venti del mondo (il suo best ranking è di numero 21, raggiunto lo scorso ottobre) e almeno una volta vorrebbe giocare le Nitto ATP Finals a Torino. Ha tempo fino al 2025, e chissà che Parigi non possa avvicinarlo un po' di più a quel desiderio da realizzare al Pala Alpitour, con lo stadio di calcio del Torino distante qualche centinaio di passi.
Quello stesso Pala AlpiTour dove l'anno scorso perse una partita inattesa e decisiva contro il croato Borna Gojo, allora fuori dai primi 200 del mondo, in Coppa Davis. Ma nemmeno questi inciampi gli tolgono serenità. “Sono sempre sereno, questo è il mia atteggiamento, la vita va presa secondo me in questo modo. Arrabbiarmi, io? Francamente non ricordo quando mi è successo per l'ultima volta” raccontava ancora al Corriere dello Sport.
La calma, si dice, è la virtù dei forti. E forte dovrà esserlo Sonego per battere Ruud, uno dei migliori interpreti del tennis su terra battuta al di sotto dei primi cinque del mondo, che a Parigi ha messo fine in quattro set alla carriera di Jo-Wilfried Tsonga poi ha facilmente sconfitto il finlandese Emil Ruusuvuori. Prima del Roland Garros, Ruud ha festeggiato il settimo titolo negli ultimi otto ATP 250 sul rosso che ha giocato. Certo, allenarsi come fa ormai da qualche anno all'accademia di Rafa Nadal aiuta. Qualcosa si assorbe, anche solo con lo sguardo, fosse anche per osmosi involontaria.
Il norvegese ha sempre vinto contro l'azzurro, ma sempre sul duro. L'ultima volta, a Vienna, ci riuscì solo dopo una battaglia di tre ore: l'andamento di quel match permette di dare sostanza maggiore all'opinione che Sonego ha espresso oggi sul norvegese e sulla partita che dovrà giocare sulla terra di Parigi.
Se si confrontano i numeri dei primi due turni, ci si accorge che Sonego può contare su una prima di servizio dalle punte più elevate (19 ace a 12) e su una seconda leggermente più affidabile con cui ha ottenuto il 53% di punti contro il 52% del norvegese. Per caratteristiche di gioco e modo di stare in campo, Sonego è più propenso ai vincenti: si è chiuso così il 21% di tutti i punti disputati nelle sue partite, solo il 14% nel caso del norvegese, che però concede un errore gratuito poco più di una volta ogni dieci punti.
In termini di lunghezza degli scambi poi, Sonego ha fatto leggermente meglio in quelli brevi chiusi sotto i quattro colpi, anche se in questo potrebbe aver pesato l'efficacia di Tsonga nella combinazione servizio-diritto nella prima parte del match contro Ruud. Il norvegese fa appena meglio in quelli medi, che richiedono tra 5 e 8 colpi, ma paga dazio rispetto alla resa di Sonego negli scambi più lunghi per cui servono più di nove colpi.
Ecco perché sarà importante per il torinese prendere il controllo del gioco, per avere una prima chance di attaccare con il primo colpo dopo il servizio o, in alternativa, per poter impostare una fase di manovra con colpi profondi, attacchi sul dritto e cambi sul rovescio stretti e bassi per rendergli più difficile la ricerca del diritto a sventaglio. Servizio e risposta faranno la differenza, insieme al pubblico che ovunque abbia giocato, Sonego ha saputo portare dalla sua parte. “La gente che fa il tifo per me, è la cosa che mi piace di più del tennis” ha rivelato.
Se l'applicazione della teoria funzionerà, allora Sonego ha davvero l'occasione di godersi una grande vittoria. Una di quelle che possono cambiare la stagione. Anche di un cuore granata che vive il tennis con spirito libero e divertimento costante. Perché abbiamo tutti un cuore affamato di belle emozioni.