Il rilancio del doppio Davis aiuta anche l’ATP Tour?

Caro doppio che sei onnipresente nel tennis come nel Padel in tutti i circoli, e diventi un collante sociale ed argomento di discussioni interminabili fra i tesserati, e motivo di risate e scherzi! Caro doppio che, grazie ai fratelli Bryan e al loro vulcanico papà, ti sei rilanciato a livello ATP Tour anche come premi ed esposizione, garantendo un canale nuovo ma, nello stesso tempo, caratterizzandoti sempre più con gli specialisti che spesso non possiedono una classifica di singolare perché giocano soltanto in coppia, allungandosi però ulteriormente la carriera.
La vecchia coppa Davis ne rivalutava due-tre volte l’anno il ruolo con quel confronto del sabato che sparigliava comunque, dopo i primi due singolari del venerdì, accendendo la tensione per lo sprint della domenica. La nuova formula sta facendo ancora di più: con la riduzione dei match, da cinque a tre e la compressione della sfida in un giorno solo invece che in tre, e le partite una dietro l’altra, diventa sempre più difficile che il numero 1 si cimenti anche in coppia. Visto che il doppio è subito dopo il proprio singolare contro il numero 1 avversario. L’eccezione Djokovic conferma la regola, ma solo perché è firmata da un fuoriclasse, peraltro l’unico del Fab Four in gara in questo momento, che è impegnato in un entusiasmante quanto unico testa a testa contro la storia dello sport.
In realtà la formula Kosmos/Piqué rivaluta proprio gli specialisti di doppio chiamati spesso a dirimere l’equilibrio dopo i primi due singolari. Vuoi perché i numeri 2 sono sempre più imprevedibili, fra giovani ancora acerbi e veterani con le pile ormai mezze scariche, e incapacità di reggere alla tensione dovendo giocare a un livello tecnicamente molto più alto rispetto al solito, con una posta molto più importante e non già a livello individuale ma per la maglia nazionale e la squadra, sotto il microscopio della tv mondiale e quindi anche di casa propria, con un’occasione più unica che rara di esposizione mediatica e quindi di sponsor. Vuoi perché i numeri 1 il doppio lo giocano sempre meno e, quindi, col rischio di non essere competitivi, lasciano magari malvolentieri su altre spalle il carico di responsabilità decisivo.
Su 36 confronti fra le 18 squadre che si sono fronteggiate nei gironi di Torino, Innsbruck e Madrid per accedere alla fase finale di Madrid sono decisi al doppio, in ben 9 occasioni ha deciso il doppio sull’1-1, ed addirittura nei quarti s’è verificato un clamoroso 3/3, alla vigilia di Russia-Svezia. Del resto, proprio lo squadrone russo, dopo l’inatteso ko di “toro scatenato” Rublev contro il mohicano del servizio-volée, il quarantenne mancino Feliciano Lopez, è già stato costretto a uno spareggio nello spareggio proprio contro i padroni di casa spagnoli. E, curiosamente, l’ha spuntata grazie a due singolaristi di qualità come il numero 5 del mondo (Rublev) e il 18 (Karatsev), che hanno avuto la meglio sulla coppia di specialisti formata da Marcel Granollers, oggi 7 del mondo in doppio, e “Feli”, che è stato anche 9 ed ha vinto uno Slam in due finali Majors.
Il doppio ha deciso anche Francia-Repubblica Ceca, Croazia-Ungheria e - ahinoi - Croazia-Italia, Australia-Ungheria, Colombia-Usa, Kazakistan-Svezia, Gran Bretagna-Repubblica Ceca, Serbia-Kazakistan ed addirittura tre volte i confronti della Germania: contro Austria, Serbia e Gran Bretagna. Con la coppia Kevin Krawietz (29enne, numero 14 del mondo di specialità) - Tim Puetz (34enne, numero 18) che hanno saputo compensare l’improvvida rinuncia in singolare del numero 3 del mondo Sascha Zverev, campione olimpico e alle Nitto ATP Finals.
Portando direttamente alle semifinali i teutonici, malgrado i singolaristi Kopfer, Struff e Gojowczyk abbiano classifica e qualità inferiori di quelli protagonisti in altre squadre invece eliminate. Così come la Croazia, con due successi del doppio numero 1 del mondo, Pavic-Mektic. Da cui un invito evidente ai capitani non giocatore di creare una solida coppia di doppisti, che si esibisca anche durante la stagione sul palcoscenico ATP Tour, magari sulla falsariga dei russi, mixando al meglio caratteristiche tecniche ed umane di due singolaristi ben predisposti.
Insomma, vuoi vedere che per una volta la coppa Davis dà una mano al circuito pro rilanciando il doppio anche nei tornei e riaccendendo anche l’attenzione del pubblico su una specialità intrigante che ha tanto aiutato anche il fenomeno-Padel?