Gioca la partita semi-perfetta, grazie soprattutto a quel servizio che è un’arma impropria. E pure abbastanza rara - con queste proporzioni - nel bagaglio tecnico di una ragazza. Per la prima volta Elena Rybakina iscrive il proprio nome nell’albo d’oro del “Porsche Tennis Grand Prix” (WTA 500 - montepremi 802.237 dollari) che si è concluso sulla terra rossa indoor della “Porsche Arena” di Stoccarda, in Germania.
In finale la kazaka Elena Rybakina, n.4 del ranking, e del seeding, ha battuto per 62 62, in un’ora e nove minuti di partita, l’ucraina Marta Kostyuk, n.27 WTA, firmando il 26esimo successo in stagione contro appena 4 sconfitte. Nessuna ha vinto così tanti match (la numero uno del mondo Swiatek è quota 24, anche lei con 4 sconfitte).
Per la 24enne di origini moscovite si tratta del terzo successo in questo 2024 dopo quelli di Brisbane e Abu Dhabi su cinque finali disputate (è la prima giocatrice a raggiungere così tante volte l’ultimo atto di un torneo nei primi quattro mesi dell’anno dai tempi di Victoria Azarenka, nel 2012). Complessivamente in carriera quello di Stoccarda è l’ottavo trofeo vinto da Elena in 19 finali.
Nel momento più importante Kostyuk ha pagato la stanchezza di un torneo durissimo che l’ha vista eliminare in sequenza tre top ten - la cinese Zheng (n.5), la statunitense Gauff (n.3) e la ceca Vondrosova (n.6) - diventando la prima tennista del suo Paese ad approdare all’ultimo atto a Stoccarda (Svitolina non era mai andata oltre le semifinali). Prima di questa settimana Marta aveva sconfitto quattro top ten ma mai in partite consecutive.
La 21enne di Kiev sta vivendo la sua stagione migliore: primi quarti Slam all’Australian Open e poi nelle ultime settimane la finale nel “500” di San Diego (stoppata sul più bello dalla britannica Boulter), la prima semifinale in un “1000” ad Indian Wells (battuta da Swiatek) ed ora di nuovo una finale nel “500” a Stoccarda. Per lei “best ranking” in arrivo: da lunedì sarà n.21.