Assente dai campi dallo scorso giugno, quando a Stoccarda giocò e perse il suo unico match mandato agli archivi di questo 2023, Nick Kyrgios in questi lunghi mesi è comunque riuscito a far parlare di sé. Ignaro di qualsiasi aplomb quando impegnato sul rettangolo da gioco, l'australiano si è dimostrato altrettanto schietto e sincero quando chiamato a dispensare giudizi su circuito e colleghi o rivelare i tanti coni d'ombra di cui più volte è finito vittima. Ultima, la confessione di pochi giorni fa fatta a Piers Morgan nel podcast Uncensored, in cui ha raccontato dell'aiuto ricevuto da Andy Murray in una fase delicata della sua carriera, quando le fragilità mentali divennero così insostenibili da indurre l'aussie a procurarsi delle ferite alle braccia.
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Per il 28enne ex finalista di Wimbledon, che già durante la serie di Netflix "Break Point" aveva iniziato a rivelare quanto delicata fosse stata per lui la ricerca di un equilibrio mentale, si apre adesso un nuovo capitolo. E ad offrir lui la possibilità di approfondirlo è stata la piattaforma Onlyfans. La stessa piattaforma nota ormai in tutto il mondo per i suoi contenuti espliciti ma responsabile, secondo Kyrgios, di "star rivoluzionando i social media". Da qui la volontà di farne parte: “Gli atleti non possono più limitarsi a presentarsi in campo o sul campo, dobbiamo presentarci anche online. Voglio creare, produrre, dirigere e possedere contenuti - ha dichiarato Nick - Questo è il futuro. Ho parlato direttamente con i miei fan per anni e so cosa vogliono vedere. Certo, ci saranno palline da tennis coinvolte, consigli, trucchi e dietro le quinte, ma potranno anche vedere tutti i diversi lati di me. Il gioco, i tatuaggi, il mio lato intimo: è tutto sul tavolo e porterò con me i fan per il viaggio!”.
Da sempre interessato alla valorizzazione del "prodotto" - il tennis - che lui stesso contribuisce a diffondere, Kyrgios dopo aver debuttato su Netflix pare quindi sempre più deciso a puntare su una comunicazione diretta tra lui e i suoi fan, sicuro di poter in questo modo abbattere quei cliché nei quali da sempre si è sentito fin troppo costretto e al tempo stesso offrire la sua esperienza come testimonianza in favore di chi come lui è alle prese con gli stessi demoni. Ormai privo di classifica e al momento assente dalla entry list degli Australian Open - il suo Slam di casa - la speranza è però ancora quella di rivederlo presto in campo. E di riservarsi, magari in un secondo tempo, l'esplorazione di piattaforme e serie Tv: strumenti indispensabili per accorciare le distanze, ma altrettanto pericolosi per alimentare una nostalgia in questo caso mai così precoce.