Medvedev: "Su terra, meglio di così non posso giocare"

Tutto facile per Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas nei loro match di terzo turno. Due dei favoriti nella parte bassa del tabellone arrivano agli ottavi con tanta fiducia e risparmiando energie preziose.
DANIIL MEDVEDEV
“Onestamente, prima dell'incontro, non avrei mai pensato di poter vincere con questo score di fronte a un avversario difficile come Kecmanovic. E non penso di poter giocare meglio di così sulla terra battuta. Solo su un paio di break point non ho giocato al meglio, avrei potuto evitarli, ma stiamo parlando di arrivare alla perfezione. Non so se ho ritrovato il mio miglior livello in assoluto, è troppo presto per dirlo. Però di sicuro sono sulla buona strada. Fisicamente mi sento al cento per cento e non ho nessun dolore in questo momento”.
“Certo che voglio tornare al numero 1 del mondo. Per me è una grande motivazione, ma esserci stato solo per tre settimane non mi crea nessun problema. Quando ho perso la prima posizione me lo hanno fatto notare e allora sono andato su internet a vedere gli altri che erano rimasti al vertice per poco tempo. Ho trovato Pat Rafter, che era rimasto solo una settimana, e Carlos Moya qualcosa di simile. Insomma, parliamo di due leggende. E se mi aveste chiesto quanto era rimasto Rafter al numero 1 vi avrei potuto rispondere sei mesi, un anno... La verità è che nessuno mi potrà togliere quel risultato, qualunque cosa accada”.
STEFANOS TSITSIPAS
“Contro Ymer ho cercato di concentrarmi su ogni singolo punto senza pensare troppo al risultato, e la cosa ha funzionato come speravo. L'obiettivo era il processo, più che il punto di arrivo. Aver vinto facilmente mi permette di risparmiare energie e di avere ancora più fiducia in vista dei prossimi incontri. Certamente non è un problema essere rimasto in campo poco. Se ce ne sarà bisogno allungherò gli allenamenti”.
“La domanda a cui ancora non ho trovato risposta? Ammiro molto chi sta davanti a me in classifica, coloro che negli ultimi due o tre anni sono stati così solidi e continui da rimanere lì in vetta. Dunque la domanda che mi faccio costantemente è questa: cosa posso aggiungere ancora al mio tennis per salire ulteriormente nel ranking".
"Una prima differenza rispetto al passato è relativa alla dieta: non c'è paragone nell'attenzione che metto sul cibo, tra adesso e qualche anno fa: ora mi sento molto più professionale e cosciente di quelle che sono le necessità del mio fisico e di ciò che mangio ogni giorno. Ma mi chiedo anche come posso fare per migliorare la mia preparazione fisica. Allo stesso tempo, è importante anche trovare un equilibrio tra vita privata e attività sportiva, facendo in modo di mettere se stessi al primo posto senza ascoltare troppo quello che dicono da fuori”.