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Nadal ascolta la pancia ma a New York rischierà tutto

di SuperTennis   
Nadal ascolta la pancia ma a New York rischierà tutto

Rafael Nadal è un monumento del tennis, con il suo record di 22 Slam. E al tempo stesso la grande incognita degli Us Open. Come non considerarlo sempre un grande favorito? Come non tenere conto dal fatto che dopo Wimbledon e l’infortunio agli addominali ha giocato una sola partita (e l’ha persa con Coric a Cincinnati)? Niente di meglio che avere il punto della situazione alla vigilia del torneo dalla voce del diretto interessato.

Torna a New York per la prima volta da quando vinse il suo quarto titolo agli US Open nel 2019. Come si dopo essere stato eliminato all’esordio a Cincinnati?

“Sono felice di essere tornato a New York dopo diversi anni in cui non potuto giocare per vari motivi. Non vedo l'ora di scendere in campo. È uno degli eventi che ha contato di più nella mia carriera, senza dubbio. Cerco di sfruttare ogni allenamento per migliorare ed essere competitivo sin dal primo turno. Lo strappo agli addominali (capitatogli a Wimbledon) è un infortunio pericoloso. Quando servi, crei molta pressione nella zona della cicatrice. Bisogna ritrovare elasticità. Il rischio di una ricaduta è maggiore perché la zona è meno flessibile di prima. A Cincinnati non ho forzato in allenamento. Durante la mia partita (persa contro il Borna Coric) ho dato il massimo senza spingere il servizio a tutta forza. Qui, darò il mio meglio. Con i mezzi che ho a disposizione oggi, spero di essere abbastanza competitivo da avere una possibilità (di vittoria)”.


Riesce ad allenarsi come farebbe normalmente in vista di un Grande Slam?

“Presto molta attenzione quando servo, a dire il vero. Ma per il resto, mi alleno ad alta intensità. Sono abbastanza contento di come sto giocando. Vedremo quando inizierà la competizione. Anche se ho giocato solo una partita, allenarmi ogni giorno con gli altri ragazzi mi aiuta, senza dubbio. Ho giocato set ogni giorno negli ultimi cinque giorni. La mia preparazione era stata molto breve prima di Cincinnati: non era sufficiente. Qui arrivo con una migliore preparazione. Mi sto allenando abbastanza bene: sono soddisfatto delle mie sessioni”.

Il suo grande rivale, Novak Djokovic, non ci sarà perché, non essendo vaccinato contro il Covid-19, non può entrare in territorio americano. Cosa pensa di questa situazione?

“Sapevamo che Novak non avrebbe giocato se le regole non fossero cambiate. Lo sappiamo da mesi. Dal punto di vista mio personale, è una notizia molto triste. È sempre un peccato quando i migliori giocatori del mondo non possono giocare un torneo a causa di un infortunio o altro. Uno dei migliori giocatori della storia è assente dal tabellone di un Grande Slam: è una perdita importante. È dura per i tifosi, per il torneo e, secondo me, anche per noi giocatori, perché vogliamo che i migliori ci siano sempre. D’altro canto, lo ripeto sempre: lo sport è più importante di qualsiasi giocatore. Ho saltato molti grandi tornei nella mia carriera a causa di infortuni. Non ero qui l'anno scorso né l'anno prima ancora. Ma il torneo è andato avanti lo stesso. Il mondo del tennis continua ad andare avanti. Il tennis non finirà dopo Novak, Roger (Federer) e me. Novak è uno dei giocatori più importanti degli ultimi 20 anni e nella storia di questo sport. Mi dispiace davvero per lui”.

di SuperTennis   
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