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Rafa alla Laver Cup per l’addio stile Roger di due anni fa. E’ l’ultimo ciak da cult

di SuperTennis   
Rafa alla Laver Cup per l’addio stile Roger di due anni fa. E’ l’ultimo ciak da cult

Quaranta sfide ufficiali di una rivalità che diventa amicizia e, dopo tante botte e risposte in campo, e tanti favori a vicenda fuori, forse vivrà l’epilogo da copione, nel film più bello del tennis, il 20-22 settembre a Berlino alla Laver Cup. Cioé la super-esibizione a squadre Europa-Resto del Mondo, dove il Magnifico Roger Federer ha invitato come principale ospite d’onore il super-agonista dello sport Rafa Nadal, per restituirgli le emozioni e le lacrime che provò lui nel settembre di due anni fa.

 


EPOPEA
Come noto, dal 2006 al 2017 i due mitici rivali si sono affrontati in quattro finali del Roland Garros, tre di Wimbledon e due degli Australian Open, fra cui brillerà per sempre quella dei Championships 2008 -, forse la partita più appassionante di sempre -, più dodici finali Masters 1000, fra cui spicca quella decisiva di Roma 2006, di 5 ore, con due match point mancati dallo svizzero delle meraviglie.


Ma, come tutti i film di successo, i momenti magici fra loro sono stati tanti, a cominciare dal primo, a Indian Wells 2004, un doppio vinto dal 17enne mancino spagnolo dalle canottiere fluorescenti, come il secondo, la settimana dopo a Miami, stavolta in singolare, con un sorprendente 6-4 6-4. Per arrivare, dopo 15 anni, al bilancio di 24-16 a favore di Rafa, ma siglato da RogerExpress nell’ultimo confronto, le semifinali di Wimbledon 2019. Una vittoria di Pirro alla luce della drammatica finale che Federer perse, mancando due match point, contro Novak Djokovic.

Una vittoria che non lo potrà mai consolare per quella sempre in 5 set che gli sfuggì nel 2008 a Wimbledon - il regno dello svizzero - sempre contro il portentoso pirata di Maiorca che usurpava il suo regno dopo un lunghissimo inseguimento. Uno sgarbo che Roger non potè mai restituire sulla prediletta terra di conquista di Rafa, campione addirittura 14 volte al Roland Garros, schiantando Federer col suo micidiale top spin di dritto, umiliandolo e facendolo ammalare di Nadalite. Come Superman con la kriptonite.


LAMPI
Nell’appassionante film fra i due indimenticabili interpreti dello sport mondiale ci sono stati anche momenti di  estrema emozione. Come il pianto disperato di Roger dopo il ko agli Australian Open 2009, davanti al suo idolo Rod Laver, sull’arena intitolata a nome del mitico australiano capace di chiudere due volte il Grande Slam. Col campione sempre misurato che mormorava sconvolto in mondovisione: “Dio, tutto questo mi sta uccidendo!”. E veniva fraternamente abbracciato dal vincitore. Un momento che, riscritto dal destino, si rinnovava nel 2017, nella stessa cornice e con gli stessi avversari, ma con un risultato opposto, con Roger che rimontava clamorosamente Rafa, lasciando finalmente andare il braccio d’oro anche sul rovescio e riaprendo la corsa agli Slam interrotta nel 2012.


AMICI
Ma non c’è stato solo tennis. Anzi, quando Rafa ha aperto, orgogliosissimo, la sua accademia a Maiorca, Federer s’è presentato a festeggiare l’amico e poi ha spedito proprio lì le figlie a studiare tennis, esattamente come aveva promesso. E quando Roger nel 2022 davanti a parenti ed amici ha lasciato il tennis a Londra nella Laver Cup che organizza lui, Nadal, che non era in condizione e disputò solo il doppio in coppia con Federer, si è lasciato trasportare anche lui dalle emozioni commuovendo il mondo, e piangendo in tandem col rivale di una vita.

Del resto i due si sentono spesso, hanno un rapporto che ormai da tempo va oltre l’ambito sportivo e si basa sui valori più puri, da bandiere esemplari come uomini e come atleti. Che però ora muoiono dalla voglia di recitare in un’ultima pellicola, come fossero De Niro e Al Pacino. Il ciak a Berlino il 20-22 settembre, garantito il tutto esaurito.

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