Buongiorno Jannik, sei il numero 1 del tennis mondiale. La prima volta italiana
Le classifiche ufficiali sono congelate fino alla fine dello Slam parigino. Ma quelle ufficiose stanno facendo i conti turno dopo turno qui al Roland Garros. Con la vittoria al secondo turno, Sinner è a 8.775 punti mentre Djokovic è a 8.010. Per tornare 1 il serbo deve arrivare per forza in finale

Alle 23 e 38 del 29 maggio 2024 dalla bolgia del Philippe Chatrier che è il campo Centrale del Roland Garros esce fuori il nuovo numero uno del tennis mondiale. E’ un ragazzo dal cognome straniero che allude al peccato e ai peccatori, ma è italianissimo, ha i capelli rossi e la faccia gentile di Jannik Sinner. Ha appena superato il secondo turno dello slam sulla terra rossa piegando in tre set il beniamino di casa Richard Gasquet, uno dei rovesci a una mano più belli del circuito, e in quella cabala che sono i conteggi della classifica del tennis Jannik è "ufficialmente" il primo italiano a diventare numero uno. “No no, ha già detto su questo - taglia corto sull’argomento nel punto stampa post match - io non penso a questo. Credo che stasera mi sono mosso meglio in campo, mi sono sentito meglio, è stata una buona partita, migliore della precedente. Ecco, io devo stare concentrato su questo, condizione fisica, energia…”. Di diventare numero 1 “sulla carta” ma non ancora sulla classifica ufficiale perchè i numeri fanno giri strani un po’ come certe vite, a lui interessa il giusto.
"Sono un ragazzo normale, e lo resterò"
"E' molto importante rimanere il ragazzo che sono. E questa è una cosa che posso controllare. Un successo non potrà cambiare la mia persona": Jannik ha risposto così a chi chiedeva che tipo di 'n.1' mondiale intendesse essere. "Alla fine - ha proseguito Sinner - è solo un numero, finisce li, ma dietro al tennis c'è una vita normale". E io "sono un ragazzo normale, mi piace talvolta andare sui go kart, fare cose normali con le persone a cui voglio bene". "Ora sono n.1 e spero di restarlo per un po'. Ma se non riesco poi sarò n.2, n,3, non mi metto la pressione di dover vincere sempre".
Settimane difficili
Un mese fa circa è stato costretto a cancellarsi dal torneo più amato (Roma). Nel mezzo ci sono state settimane difficili per analizzare bene il problema all’anca e anche, come ha spiegato, “giorni in cui sono stato male, roba che non riuscivo ad uscire di casa. Ho perso chili, ho perso peso e muscoli, non ho toccato racchetta per tre settimane”. Il fatto di essere qui a Parigi è già un mezzo miracolo. Aver passato due turni senza cedere un set e con una buona risposta del corpo (soprattutto dell’anca) è di per sè un ottimo risultato. Aver messo in campo, ieri sera, un ottimo tennis, molte bene le accelerazioni di diritto soprattutto da destra, ottima pressione sul rovescio, agile in campo rispondendo a molte variazioni, nel cambiare gioco e sotto rete. Bene anche al servizio. Insomma, ben tornato Jannik. Si può capire come tutto il resto, ad esempio i conteggi intorno alla posizione del numero 1, sia accessorio. Quasi un orpello. Conterà essere numero 1 il 10 giugno quando la classifica ufficiale sarà aggiornata con i risultati dello slam parigino.
Fino ad allora è e sarà un calcolo per appassionati di record, statistiche e di tennis. Reale ma ufficioso.

Gli scenari
Il fatto è che ieri Atp ha ufficializzato quello che fino a ieri era materia da sala stampa dove si sono creati e propri gruppi di calcolo per definire il numero 1 giorno per giorno. La foto che qui pubblichiamo è abbastanza chiara. Ma va spiegata.
Prima di tutto parliamo di un documento ufficiale della comunicazione del torneo, dell’Itf e della Federazione Francese. Il capitolo si chiama: “Scenari sul numero 1 del ranking”. Posizione che Djokovic occupa meritatamente da 428 settimane con 9960 punti. Un record assoluto. La magnifica solitudine del numero 1 però viene adesso insidiata da Jannik Sinner (8770). In premessa va detto che i punti si sommano in base alle performance nei singoli tornei e che fanno riferimento sempre ai risultati nello stesso periodo dell’anno precedente. Succede quindi che nel 2023 il serbo a metà stagione aveva vinto lo slam australiano e anche il Roland Garros. Inizia questo torneo sapendo quindi di dover “difendere” 2000 punti. Sinner invece nel 2023 vinceva ma non così tanto. A Parigi era uscito al secondo turno e nel 2024 deve “difendere” solo 45 punti. Come se avesse perso ieri sera. Ecco perchè da oggi possiamo lanciarci in calcoli veri anche se ufficiosi.
Torniamo quindi al documento Atp. Quello preso in esame è uno scenario in cui si calcolano i punti turno dopo turno (round by round point). Come si può vedere, avendo vinto ieri sera, Sinner è a 8775 punti. Djokovic, se vincerà oggi, è a 8,010. L’azzurro ha 765 punti di vantaggio. Ecco perchè è diventato tecnicamente il numero 1 del ranking. A questo punto il serbo per “tornare” in vetta alla classifica deve per forza arrivare in finale. Fino a quel punto, pur vincendo sempre, avrà sempre meno punti dell’azzurro se anche dovesse perdere e uscire dal torneo. In grafica la faccenda può risultare più chiara. In sostanza è una corsa a due dove match dopo match vengono tolti ed aggiunti punti all’uno e all’altro. Fa tutto il computer ed è così dal 1973. E’ l’inizio del tennis moderno. Noi abbiamo avuto Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Pennetta, Errani e Schiavone. Ma mai il numero 1. Per chi segue il tennis e ne è appassionato, sono grandi emozioni, date speciali come Italia-Germania ai Mondiali del 1970 in Messico o Italia-Francia, quella volta era la finale e ci portammo a casa la Coppa del mondo.
Il caso Djokovic
Djokovic sarà in campo oggi, terzo match, sul Philippe Chatrier contro lo spagnolo Carballes Baena. Un anno fa sarebbe stata una semplice formalità. La condizioni fisiche ma soprattutto mentali del serbo sono oggi molto diverse. Forse una sindrome da ultimo sopravvissuto di un mondo e di un’era speciale, unica e nei fatti conclusa (Nadal, Federer, Djokovic) e da cui lui stesso dovrà prima o poi prendere congedo. La fatica e la solitudine dei numeri 1.
La pioggia sta massacrando calendari ed orari. Si gioca solo solo sul Chatrier e sul Suzanne Lenglen nella nuova versione con la copertura che ricorda, appunto, il plissé delle gonnelline della magnifica ed elegantissima Suzanne. Ci sarebbero ben dieci italiani in campo oggi ( solo nei singolari, i doppi devono ancora iniziare). Chi giocherà sicuramente è Musetti contro Monfils. E’ sarà una dura battaglia.
“Naomi is back”
Da registrare, ieri, la partita straordinaria di Naomi Osaka contro la numero 1 polacca Swiatek. La Giappone conduceva nel terzo 5-2, 0-30 al servizio la polacca. Era a due punti dal match. Poi il buio. O meglio, la giocatrice polacca ha resettato il suo personalissimo computer e ha chiuso 75. Peccato, si fa per dire, perchè la vittoria di Osaka sarebbe stata il racconto perfetto. Tre anni fa proprio in questo torneo la giapponese allora 22 anni ma già vincitrice di quattro slam, annunciò il ritiro tra le lacrime. Motivo: depressione, essere diventata numero 1 a vent’anni con tutti il carico che questo comporta l’aveva distrutta. Osaka, che è anche manager (ha una sua linea di abbigliamento e di scarpe), garante dei diritti civili (ha portato gli striscioni Black lives matter nei campi da tennis) e ora anche mamma, ha deciso di tornare a gennaio 2024. Da allora è stato un continuo e costante avvicinamento alla forma. A quella che era quattro anni fa, quando era numero 1. Ieri sera è stato un match bello, alto livello tennistico, forti emozioni, pubblico impazzito. E sarebbe stata la perfetta chiusura del cerchio. “La terra non è la mia superficie” ha detto “quindi sono molto contenta di come ho giocato. Con Iga ci rivedremo a New York. Ma forse anche prima, a Wimbledon”. Il circuito femminile ha bisogno di un personaggio con Naomi Osaka.