Sinner a SuperTennis: "Le difficoltà mi hanno fatto crescere". L'intervista esclusiva
"Le difficoltà mi hanno fatto crescere in tante cose, devi essere preparato per passare certi momenti. Nella mia mente sapevo che ero allenato, ho un equilibrio buono secondo me, poi anche io sono nervoso in certe giornate. Tennisticamente mi sono sentito migliorato, e anche quando le cose non vanno alla perfezione riesco ad attaccarmi al lavoro e a quello che abbiamo fatto". Jannik Sinner confessa a SuperTennis, a un giorno di distanza dal suo secondo trionfo Slam, le emozioni di una giornata e di una vittoria indimenticabili, arrivate al culmine di un periodo complesso, con tante tensioni e tanti dubbi per le possibili conseguenze del procedimento per la positività al Clostebol, concluso con un'assoluzione e nessuna squalifica (anche se è ancora possibile un appello della Wada o dell'agenzia anti-doping italiana entro la mezzanotte di oggi).
Contro Taylor Fritz, ha aggiunto il numero 1 del mondo, "mi sono sentito onorato di far parte di una finale così importante per la mia carriera, dopo quello che avevo passato negli ultimi mesi. Ora l'adrenalina non c'è più, l'emozione è diversa. Sono molto contento di come è andata" ha aggiunto.
E' una vittoria da assaporare in pieno, quella che l'ha reso il primo giocatore dal 1977 a vincere i suoi primi due Slam in una stessa stagione in singolare, e il primo italiano a vincerne due in uno stesso anno.
"Se non ti godi il momento della vittoria, è tutto inutile. Quando raggiungi certi traguardi, te li devi godere - ha detto -. Non c'è una regola su quanti giorni prenderti. Io e il mio team ci conosciamo bene, sappiamo ad esempio che dopo questo torneo mi serviranno 4-5 giorno liberi in più del solito".
Lo US Open 2024 ha dato a Jannik importanti conferme anche per quanto riguarda il rapporto con i tifosi, che evidentemente lo amano e non solo in Italia. L'azzurro ha infatti sottolineato quanto sostegno abbia ricevuto anche sull'Arthur Ashe, nella finale dello US Open contro il primo statunitense in finale nello Slam di casa dal 2006.
"L'abbraccio del pubblico mi fa sentire sicuramente più tranquillo - ha detto -. In Italia non gioco tanto, ci sono tre grandi appuntamenti, la Davis, Roma e le Finals a Torino, ma sento sempre il calore da tutta la gente che guarda le partite in tv. Ieri c'erano anche tanti tifosi per me sull'Ashe".
All'inizio del torneo, ha confessato, "non sapevo come il pubblico potesse reagire, e l'ha fatto in un modo molto bello e mi ha aiutato perché per giocar bene devo essere tranquillo".