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Srdjan Djokovic: "Finito il tentato omicidio di Novak". Tutte le reazioni

di SuperTennis   
Srdjan Djokovic: 'Finito il tentato omicidio di Novak'. Tutte le reazioni

L'Australian Open 2022 sarà il primo Slam in ventitré anni senza né Novak Djokovic né Roger Federer nel tabellone di singolare maschile. I tre giudici della Federal Court di Melbourne, infatti, hanno deciso di confermare la revoca del visto al numero 1 del mondo decisa dal ministro per l'immigrazione australiano Alex Hawke.

Dunque, Djokovic non potrà competere per conquistare il decimo titolo all'Australian Open, il record di 21 major in carriera, e diventare il primo nella storia a trionfare nello Slam Down Under per quattro anni di fila.

Immaginifico e roboante il messaggio social di suo padre Srdjan. "E' finito il tentato omicidio del miglior tennista del mondo, hanno tirato 50 proiettili al petto di Novak" ha scritto.


"Se non gli fosse stata data un'esenzione, Novak non sarebbe partito per l'Australia: sarebbe rimasto a casa e nessuno avrebbe parlato di questo caos" ha detto il canadese Vasek Pospisil che ha creato con il serbo l'associazione giocatori PTPA (Professional Tennis Players Association).

"E' stata una decisione politica. Novak non ha forzato la mano per entrare in Australia, non si è scritto le proprie regole" ha concluso, in riferimento alla critica di Stefanos Tsitsipas contro il numero 1 del mondo.


Djokovic, ha scritto su Twitter la francese Alizé Cornet, molto critica verso i severi protocolli sanitari in vigore nei primi mesi dopo il lockdown del 2020, "è sempre il primo ad alzare la voce per i giocatori. Ma nessuno di noi l’ha fatto per lui. Sii forte. E, per favore, non chiamatemi antivax! Grazie“.

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— Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) January 16, 2022

Secondo il coach Patrick Mouratoglou, "il vero perdente di quessta storia è il torneo. Ma c'è una cosa buona, spero che adesso si inizi a parlare di tennis".


Le reazioni dall'Australia

Numerose anche le reazioni politiche. "Gli australiani hanno sopportato grandi sacrifici durante la pandemia, e giustamente si aspettano che i risultati di questi sacrifici siano protetti" ha dichiarato il primo ministro australiano Scott Morrison attraverso un comunicato. "Insieme, durante la pandemia abbiamo raggiunto uno dei tassi più bassi di morti e più alto di vaccinati nel mondo. I confini sicuri sono fondamentali per la legge australiana e per il nostro stile di vita. Il nostro Governo l'ha sempre compreso ed era preparato a prendere le decisioni necessarie per proteggere l'integrità dei confini. Ora è tempo di andare avanti con l'Australian Open e di goderci il tennis".

Soddisfatto della sentenza, come il premier Morrison, il ministro per l'immigrazione Alex Hawke, che sottolinea gli stessi concetti sui sacrifici dei cittadini e l'importanza della sicurezza al confine per la coesione sociale.


La federtennis serba: "La farsa è finita"

Molto dure, al contrario, le reazioni che arrivano da Belgrado. "Avete visto, in questo processo inutile l'accusa [e dunque i legali del governo] ha mentito" ha affermato il presidente della Serbia Aleksandar Vucic. "Hanno detto che in Serbia meno del 50% è vaccinato, quando il dato ufficiale è del 58%. Hanno maltrattato il miglior tennista del mondo per undici giorni, e all'undicesimo hanno confermato la decisione che avevano preso all'inizio. Gli ho detto che non vedo l'ora di riabbracciarlo in Serbia, nella sua nazione, dove sarà sempre il benvenuto".

"La farsa è finita, stavolta la politica ha sconfitto lo sport" si legge in una nota della federtennis serba che apre ulteriori scenari per il futuro. "Che messaggio manda l'Australia verso i Giochi Olimpici del 2032? Gli sportivi, anche quando hanno rispettato tutte le condizioni per entrare nelle nazioni, saranno cancellati dalla lista dei partecipanti agli eventi, detenuti come criminali e rimpatriati per decisione politica?".

di SuperTennis   
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