Dopo 63 giorni - dalla sconfitta al primo turno di Monte-Carlo contro Kecmanovic (appena 48 ore dopo l’ottavo titolo conquistato sulla terra di Marrakech) - per l’ennesimo stop per problemi fisici eccolo di nuovo vincere un match sulla superficie che, con la finale a Wimbledon 2021, lo ha proiettato nella storia del tennis tricolore. Matteo Berrettini ha superato l’esordio nel “Boss Open” (ATP 250 - 734.915 euro di montepremi) che si sta disputando sui prati tedeschi.
Il 28enne romano, n.95 ATP, in gara con il ranking protetto, vincitore delle edizioni del 2019 e del 2022, ha battuto per 76(8) 57 75, in due ore e 55 minuti, il russo Roman Safiullin, n.43 ATP ed ottava testa di serie. Matteo aveva avuto già un match-point anche nel decimo gioco.
Forza Matteo ??@MattBerrettini fights through and defeats Safiullin 7-6 5-7 7-5 to advance to the #BOSSOPEN R2!@boss__open pic.twitter.com/W9Ycevcne5
— ATP Tour (@atptour) June 11, 2024Il match
Il 26enne di Podol’sk aveva vinto in tre set combattutissimi l’unico precedente con l’azzurro, disputato al turno decisivo delle qualificazioni del Challenger di Shenzhen (cemento) nel 2017.
Primo set scandito dai rispettivi turni di battuta con e entrambi i protagonisti che non concedono palle break lasciando pochissimo a chi è in risposta. A decidere è il tie-break: Matteo trova subito il mini-break con la risposta che gli permette di proiettarsi a rete e di chiudere al volo.
L’azzurro sale 3-0 e difende il vantaggio fino al 5-2 ma poi, nel decimo punto, il russo, con una gran risposta di rovescio si riprende il mini-break (5-5). Berrettini arriva comunque al set-point ma Safiullin si salva con il servizio (6-6): poi è Roman ad arrivare al set-point ma al termine di uno scambio mozzafiato sotterra il rovescio in rete (7-7).
Secondo set-point per l’azzurro ma ancora il russo si salva con il servizio (8-8). Matteo trova il passante di rovescio incrociato vincente che costringe l’avversario a sbagliare la demi-volée e c’è il terzo set-point, stavolta con la battuta a disposizione, e Berrettini non perdona chiudendo con il diritto da metà campo per 10 punti a 8. Con urlaccio d’accompagnamento.
Nel quinto gioco del secondo parziale arriva la prima palla-break del match ed è per Safiullin che con il passante di rovescio lungolinea lascia fermo l’azzurro: poi però spreca cacciando largo il diritto lungolinea e Matteo si ricorda di essere “the hammer” e sale 3-2. Nel game successivo è Berrettini s sprecare mandando lungo il rovescio la prima palla-break concessa dal russo che poi lo riaggancia (3-3). Nell’undicesimo gioco il romano offre un’altra palla-break e stavolta Safiullin ne approfitta (6-5) e poco dopo pareggia il conto (7-5).
Nel terzo game della frazione decisiva Safiullin arriva a palla-break con un passante incrociato sul quale il tuffo di Matteo non basta, ma l’azzurro rimedia con l’ace numero 18 e poi con il numero 19 sale 2-1. Nel quinto le palle-break da annullare per l’azzurro sono due di fila ma gli ace salgono a 21 e Berrettini sale 3-2. Safiullin però serve come un treno ed in tre turni di battuta perde un solo “quindici” (3-3). L’azzurro “sopravvive” ad un’altra palla-break (4-3) nel settimo gioco e poi il nono fila finalmente abbastanza liscio (5-4). Nel decimo game Safiullin offre una palla-break che è anche un match-point che cancella con il diritto incrociato quasi sulla riga e poi è 5-5. Undicesimo gioco da 12 punti con Matteo che mette giù quattro ace per garantirsi come minimo il tie-break. In quello successivo arrivano altri due match-point per Matteo ma Roman li annulla (bravo soprattutto sul primo con il diritto incrociato che bacia la riga). Arriva un terzo match-point per Berrettini (il quarto complessivo) e Stavolta il diritto di Safiullin muore in rete. Bravo Matteo!
Berrettini al secondo turno troverà dall’altra parte della rete o il francese Matteo Martineau, n.179 del ranking, passato attraverso le qualificazioni, o il canadese Denis Shapovalov, n.117 ATP, in gara grazie ad una wild card.
Guida il seeding il tedesco Alexander “Sascha” Zverev, n.4 ATP, reduce dalla finale del Roland Garros (persa in cinque set contro Alcaraz).