Uomini e donne di Spagna: che differenza fra Rafa-Alcaraz e Muguruza-Badosa!

Spesso c’è differenza fra il settore maschile e quello femminile di uno stesso paese. Guarda la stessa Italia con l’estenuante transizione fra i 20 anni di poveri risultati degli uomini fino al Rinascimento azzurro, da una parte, e l’esplosione del poker Schiavone-Pennetta-Errani-Vinci, dall’altra. Con l’attuale delicato momento delle azzurre appena interrotto a Rabat con la dolce e incoraggiante eccezione della fantastica impresa di Martina Trevisan.
Nel tennis spagnolo le distanze sono clamorose negli ultimi tempi, soprattutto sotto il profilo della personalità, con due autentici mostri come Rafa Nadal e il nuovo astro, Carlos Alcaraz, che stanno mettendo sempre più in ombra due giocatrici sulla carta fortissime, capaci di importantissimi risultati e degne di attenzione come Garbine Muguruza, fuori al primo turno al Roland Garros per il secondo anno di fila, e Paula Badosa.
IL FATTORE MENTALE
Muguruza ha vinto tanto ma tantissimo avrebbe dovuto e dovrebbe ancora vincere. Come suggeriscono eloquentemente le espressioni della sua coach, Conchita Martinez, che proprio perché non vuole e non può dire quel che pensa, s’è auto-imposta il silenzio stampa sull’ex numero 1 del mondo che è appena risalita al 10. “Parliamo di me, delle mie 5 finali di finali con 4 successi in questo meraviglioso torneo, ma non parliamo di Garbine”, ci ha detto a Roma trincerandosi dietro un ostinato silenzio sull’argomento-tabù, cioé sull’ex regina sia sulla terra del Roland Garros 2016 che sull’erba di Wimbledon 2017, e poi finalista sul cemento degli Australian Open 2020.
E’ evidente che non può parlare degli inspiegabili lapsus mentali della 28enne nata in Venezuela, il paese della mamma, ma ha scelto la bandiera del papà basco. Non li capisce nemmeno lei, a fronte di enormi possibilità tecno-fisiche di Garbine. Che quest’anno, finora, ha vinto due partite di fila solo a Doha, spesso da posizioni di netto vantaggio nelle partite stesse.
PRESSIONE NUOVA
Ha molte più spiegazioni la flessione di Paula Badosa, dopo il bell’inizio d’anno col successo di Sydney e il quarto turno agli Australiani Open, sulla scia delle semifinali ad Indian Wells e i quarti di Miami, è salita fino ad un irreale numero 2 del mondo grazie al suo gioco di potenza sul cemento. Poi, però, una volta tornata sulla terra, ha dovuto buttar giù una serie di delusioni, ed è scesa al numero 4. Ha vinto due sole partite a Charleston e a Stoccarda, una a Madrid e una a Roma. Come reagirà alla pressione extra del Roland Garros?
“Devo trovare l’equilibrio, che la situazione di pressione non mi superi. Nelle ultime due settimane ho sentito un po' di saturazione, non ho saputo gestire i miei nervi. Devo prepararmi affinché la motivazione e il desiderio mi permetta di mettere da parte la pressione extra. Nelle ultime settimane sono affondata, non ero mentalmente fresca, forse ho sentito troppa pressione e la stampa continuava a chiedermi delle mie sconfitte. Questo non aiuta” confessa infatti la 24enne nata a New York da genitori spagnoli che proprio a Parigi ha vinto il titolo juniores 2015.
Al primo turno Badosa esordirà contro Fiona Ferro, numero 139 del mondo. Il suo idolo è Rafa Nadal che, i primi tempi, non osava nemmeno salutare quando l'incrociava e scappava via, imbarazzata. Del resto è noto che ha lottato per due anni e mezzo contro la depressione ed ha sofferto nel trovare la motivazione nei momenti più bui: “Quando passi momenti così hai davvero dei brutti pensieri”.
Chissà perché i due uomini forti del tennis maschile, Rafa e Carlitos fanno venire in mente tutt’altri atteggiamenti e tutt’altri personaggi. Tanto che Nadal - a dispetto degli acciacchi - e Alcaraz, malgrado sia inesperto a livello Slam, sono fra i dichiarati favoriti del Roland Garros mentre Muguruza e Badosa sono partiti con grandi punti interrogativi. E Garbine ha perso subito contro Kaia Kanepi.