Oltre quarant'anni d'attesa meritano una cornice d'eccezione, e cornice migliore di quella in cui la Coppa Davis ha trovato collocazione in questa edizione degli Internazionali BNL d'Italia era difficile immaginarla. La prestigiosa insalatiera infatti ha fatto bella mostra di sé, esposta in una teca tra il Centrale e il Pietrangeli, e anche se mancano ancora quattro mesi alla Fase a gironi di Bologna da cui prenderà il via la difesa del trofeo da parte dei suoi uomini, Filippo Volandri non ha potuto esimersi dal notare come l'onda d'entusiasmo per una vittoria a lunga attesa non si sia affatto affievolita: "Non si è esaurito l'entusiasmo che da mesi c'è per questa vittoria, è un'impresa che sta diventando ancor più storica e ne siamo orgogliosi - ha commentato ai microfoni di SuperTennis - In un momento del genere vogliamo continuare a crescere, rimboccandoci le maniche e crescendo come famiglia a disposizione dei tanti progetti che non mancano di certo".
Se il passato è motivo d'orgoglio e il futuro nella competizione ancora tutto da costruire, c'é un presente su cui concentrarsi, e con lui un torneo che quest'anno ha visto ben dodici azzurri al via nel tabellone principale. Un risultato sorprendente di cui Volandri però ha ben chiara genesi e percorso: "E' figlio di un sistema, dell'aver messo i ragazzi a disposizione dei ragazzi, gli allenatori a disposizione degli allenatori, esserci messi noi a disposizione loro: è un qualcosa che sta funzionando, ci aiutiamo l'un l'altro. E poi i successi: Berrettini in finale a Wimbledon, prima Cecchinato in semifinale al Roland Garros, hanno dimostrato che ce la si può fare". Risultati che generano ispirazione e spirito d'emulazione, per esempio in Stefano Napolitano, "che dopo le tante vicissitudini che hanno caratterizzo la sua carriera oggi si ritrova al terzo turno del Masters1000 di casa. Un risultato che ha un sapore speciale, ma con la consapevolezza che dietro c'è un lavoro".
Non solo Napolitano però. Sono infatti ben nove gli italiani presenti in top100, e tra questi ha stupito la crescita effettuata da Luciano Darderi, ventiduenne che aveva iniziato la sua stagione da n.128 del mondo capace di spingersi al Foro Italico fino al terzo turno issandosi fino all'attuale n.54 del ranking: "Dietro i risultati c'è il miglioramento e Luciano in questi anni è migliorato tanto, magari ha raccolto meno di quanto aveva seminato - ha riflettuto ancora Volandri - Si è incastrato in un torneo come quello di Cordoba, particolare perché è il primo su terra dopo gli Australian Open". Il fatto che non si sia limitato a quel solo exploit, ma che abbia "continuato a fare bene" è il segno che Darderi abbia "qualità e una buona base. E' stato bello vedere come il pubblico ha reagito alla partita di Luciano, come lo ha sostenuto, e lui da questo prende tanta energia".