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Il mercato della verità. I capolavori di Inter e Roma, il disastro della Juve

Le pagelle del mercato dicono molto più di una semplice campagna acquisti. Spiegano il valore delle società, dei loro dirigenti

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
Tammy Abraham - Roma (foto Ansa)
Tammy Abraham - Roma (foto Ansa)

Nella Bella Epoque del calcio affacciata sul suo precipizio, sono rimasti solo i regni più folli a ballare e a guardar le stelle sulla tolda del Titanic come se niente potesse succedere. Gli sceicchi di Manchester e Psg, il magnate russo del Chelsea, qualche altro inglese a correre sul baratro, e il Real Madrid a provarci in tutti modi senza riuscirci. Per tutti gli altri, la notte fonda è già arrivata. Ma è qui che si vedono i più bravi, quando i soldi li devi inventare dal niente e devi conoscere bene il calcio per avere delle idee. E’ qui che si fa la differenza. Questa volta le pagelle del mercato dicono molto più di una semplice campagna acquisti. Spiegano il valore delle società, dei loro dirigenti.

Atalanta - Voto 7,5

Non si resta là in alto, se non ci sai fare. Puoi riuscirci una volta per fortuna, ma poi devi essere più bravo degli altri. Percassi lo dimostra ogni estate. Ha fatto tre colpi eccezionali: Musso, un portiere eccezionale, forse il migliore in Italia dopo Handanovic, adesso che non c’è più Donnarumma; Demiral, che se disciplina la sua irruenza è più forte di Romero, e un ottimo centrocampista come Koopmeiners. E’ riuscito a fare tutto questo con la vendita eccellente di Romero, comprato con due soldi dalla Juve e piazzato al Tottenham a 50 milioni di euro. Un altro dei capolavori di Percassi e del Gasp.

Bologna 5,5

Il solito mercato dell’era americana affidata a Sabatini. Tante scommesse pagate quasi niente e il big venduto per autofinanziarsi, Tomiyasu all’Arsenal. Ma Bonifazi non vale questa cessione, e Orsolini non è partito solo perché Commisso s’è fermato a una spanna dalla richiesta. E’ la spanna che una volta tanto manca a Sabatini per il suo immancabile miracolo.

Cagliari 6

Giulini ha passione e competenza e aver trattenuto Joao Pedro, Cragno e Nandez è una gran cosa. L’acquisto di Keita Balde è una scommessa che forse è valsa la pena tentare: le ultime sue stagioni sono da dimenticare, ma ha solo 26 anni e magari in Sardegna può ritrovare la verve perduta. E’ il centrocampo che preoccupa, perché nonostante Strootman, Nainngolan è una grossa perdita.

Empoli 6,5

Cutrone e Pinamonti davanti, e Tonelli dietro, sono grandi acquisti per Corsi. Non sono certezze che cambiano il volto della squadra, ma come neopromossa sinceramente non poteva fare di più.

Fiorentina 6,5

Mercato oculato, ma gestito con sapienza. Forse nell’insieme sarebbe più giusto il 7, se si considera l’ingresso di Burdisso nei quadri della società, che potrebbe rivelarsi davvero il suo fiore all’occhiello. L’acquisto di Gonzalez è già merito suo. Ci convince Odriozola più di Torreira. Poi Commisso ha tenuto Vlahovic e Milenkovic e merita tutti gli applausi dei tifosi. Ha preso Italiano, che è una grande scommessa e proprio per questo vale più di Gattuso. Manca l’altra punta esterna, cosa che alla fine giustifica il mezzo voto in meno. Ci ha provato per Berardi, ma a quelle cifre era impossibile, poteva riuscirci con Orsolini.

Genoa 6

L’immancabile andrivieni stile Preziosi, in entrata e in uscita. Sirigu e Hernani sono due ottimi colpi, ma gli altri, sinceramente, chi li conosce? Però Preziosi è uno da non sottovalutare perché ci azzecca molte volte, come dimostra la cessione di Shomurodov. Siccome la società è in vendita si tiene Ballardini, usato sicuro per galleggiare in zona salvezza: puoi dargli qualsiasi giocatore, lui tanto sceglie solo quelli da piazzare davanti alla porta a far muro e menar botte in trincea.

Inter 8

Il miglior esempio di quello che si può fare quando non ci sono soldi, ma c’è talento. Intelligenza e competenza. Ha perso Conte e l’ha sostituito con il più bravo a usare lo stesso sistema di gioco, Inzaghi. Doveva trovare soldi, e ne ha portati una valanga, più di quelli che servivano. E’ stata obbligata a sostituire all’improvviso Eriksen e ha piazzato subito il colpo Calhanoglu a zero euro. Con pochi soldi in cassa, ha preso due grandi giocatori come Dzeko e Dumfries, più quello che voleva Inzaghi, Correa. E per di più, Dzeko l’ha acquistato quasi senza pagarlo. Marotta e Ausilio sono da Oscar, la prova che si possono ridurre i costi restando i più forti. Due geni.

Juventus 3

Che la festa è finita, lo si vede bene alla Juve. Ma c’è modo e modo di finirla. Puoi lavorare con intelligenza sui tagli e sui risparmi, come ha fatto l’Inter, o senza capirci niente, come un generale argentino golpista che pensa solo a reprimere la democrazia, come ha fatto la Juve. Vendere Ronaldo a 15 milioni, con una minusvalenza di 14, e comprare Kean a 38, non è solo da incapaci. E’ obiettivamente demenziale. Sprecare tutta un estate per Locatelli, facendo il muso duro da generale argentino, per prenderlo a 37,5 milioni, quindi alle condizioni del Sassuolo, è un altro evidente esempio di scarse capacità. Per il resto, se chiedete a chi se ne intende di calcio brasiliano, vi spiegherà che Kaio Jorge segna poco e non è molto adatto al calcio europeo. Un flop stile Gabigol. E Ihattaren dicono che abbia un caratterino tipo Balotelli. Complimenti. Ha venduto Demiral e l’ha sostituito con Rugani. Quando hai la faccia e i modi da generale argentino poi è normale che non riesci a vendere niente. Gli esuberi se li è tenuti tutti sul groppone. Siccome la dirigenza è nuova, diciamo che il 3 è un voto di incoraggiamento.

Lazio 7

Gli acquisti di Felipe Andersson e Pedro sono funzionali al gioco di Sarri. Su Basic non siamo così convinti come tanti altri colleghi. Zaccagni dovrebbe sostituire Correa, ma non ci sembra che nel cambio ci abbia guadagnato. Però il vero colpo è Sarri. Una volta che l’Inter gli ha scippato da sotto il naso l’usato sicuro di Inzaghi, Lotito ha fatto la scelta migliore che poteva fare. Una botta di genio. Con i tempi che corrono, senza un euro in tasca, è meglio puntare sul gioco e su uno che dall’Empoli in poi ha sempre portato a casa il risultato.

Milan 6,5

Sarebbe un 7 se non avesse ripiegato su Messias alla fine del mercato per sostituire Calhanoglu. Per bella che sia la sua storia, dalla serie D alla Champions League, a 30 anni e in poco tempo, dubitiamo fortemente che possa fare tanti sfracelli a San Siro. Per il resto, però, gran mercato. Perché la perdita di Donnarumma è grave, ma Maignan è un gran portiere. Tonali è stato comprato abbassando il prezzo notevolmente. Florenzi, da alzare a esterno di punta, Ballo-Toure e Bakayoko sono perfetti per il gioco molto prudente di Pioli. E Pellegri costerà come Kajo Jorge. Sono due scommesse. Vediamo chi ha avuto ragione alla fine. Noi avremmo puntato sull’italiano.

Napoli 6

La sufficienza è tutta per De Laurentiis, che dà fastidio a un mucchio di gente, ma è uno bravo, che ha del genio e sa guardare davanti e oltre. Quando mancano i soldi e rischi di saltare, se non ti fidi è meglio non muoversi. E’ quello che ha fatto il Napoli, con due soli acquisti da poco, Juan Jesus e Anguissa. Ma l’anno scorso ha perso la Champions solo per sfortuna, e Spalletti è sicuramente meglio di Gattuso. I conti restano a posto e quello che serve adesso è arrivare fra i primi 4. Bravo ADL

Roma 9

La regina del mercato. Manca un centrocampista, è vero, ma la sfortuna le ha completamente ribaltato le trame della campagna acquisti e Pinto ha dovuto dirottare gli investimenti su altri ruoli. Sin dall’inizio la società ha dimostrato di voler far le cose in grande, perché aver preso Mourinho è già un segnale di livello altissimo. Mou non si sposta per sopravvivere. Viene per vincere. Tammy Abraham è giovane e forte, il fiore all’occhiello di questo mercato. Ma Rui Patricio è finalmente un ottimo portiere, e Shomurodov sta dimostrando di valere tutti i 20 milioni investiti su di lui. I Friedkin sono i primi americani arrivati in Italia che fanno vedere chiaramente di non essere venuti qua solo per fare affari. Roma forse questa volta ha trovato quello che si meritava.

Sampdoria 5

Un mercato sul fotofinish. Preso Caputo, che con Quagliarella là davanti forma una coppia un po’ attempata, ma di sicuro effetto. Due vecchietti velenosi. Ma per il resto? D’Aversa al posto di Ranieri in panchina non ci sembra un gran cambio. Dragusin e Ihattaren sono due giovani che non siamo sicuri di vedere tante volte in campo. Sarà una Samp brutta sporca e cattiva da contropiede. Auguri.

Salernitana 5

Simy, i giovani Zortea e Ruggeri. Sinceramente troppo poco.

Sassuolo 7

Carnevali, come il suo maestro Marotta, è un altro grande signore del mercato. Modi garbati, ma fermi, e soprattutto tanta competenza. Ha venduto Locatelli alle sue condizioni: lasciate perdere i soliti giornalisti tifosi che si sono inalberati temendo un affare della Juve. Voleva 40 milioni, e sono arrivati quasi tutti, e non è vero che i primi due anni sono gratis, perché da Torino dovranno versare i bonus. Poi Carnevali è riuscito a tenere Boga e Berardi. Ha deciso di puntare su Scamacca e Raspadori, giovani di talento. Ha preso Matheus Henrique e Frattesi, di cui si dice un gran bene, al posto di Locatelli. Ha messo per l’ennesimo volta i conti a posto e ha rinforzato la squadra. Che cosa si vuole di più?

Spezia 5

Mancano elementi di esperienza, che sarebbero venuti utili per dare una mano a Thiago Motta. La perdita di Italiano è grave.

Torino 6,5

Tutto merito di Juric. Però Juric non l’ha portato il cielo. L’ha voluto Cairo. E il mister a forza di alzare la voce stile Conte alla fine ha ottenuto un po’ di quello che voleva. Praet e Brekalo sono due colpi che possono cambiare il volto alla squadra. Zima è una scommessa. Pjaca e Verdi sono da rigenerare, ma qualche segnale lo hanno già dato. Soprattutto, è rimasto Belotti.

Udinese 5

Cedere Musso e De Paul, è come per l’Inter fare a meno di Lukaku e Hakimi. La differenza sta in quello che arriva. Di tutti gli acquisti uno solo merita attenzione: Samardzic dal Lipsia, classe 2002. Le casse comunque sono salve. Ed è una cosa importante ai tempi del Covid.

Venezia 5,5

E’ un mercato di scommesse quello del Venezia, da Busio e Sigurdsson a Caldara e Okereke. Lo vedremo nei fatti. Ma temiamo non basti a salvare la squadra.

Verona 4

Perdere Juric è tanta roba. Ma poi lascoar andar via Silvestri, Dimarco e Zaccagni per sostituirli con Caprai e Frabotta, più Simeone è scrivere una condanna. Se si salverà, Di Francesco avrà fatto un miracolo come quello della rimonta all’Olimpico sul Barcellona.

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
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