Calcio rivoluzionario ed eliminazione: così il sogno Ajax è andato in frantumi
I ragazzini terribili non riescono a raggiungere gli ottavi di Champions e Ten Hag si difende: "Nel calcio non ottieni sempre ciò che meriti". Ma il modello dei Lancieri non è vincente
Sei mesi sono sufficienti per mandare in frantumi un sogno chiamato Ajax. La squadra, che aveva fatto innamorare tutti nella precedente stagione della Champions League, grazie a un calcio spettacolare, saluta il torneo più importante d'Europa senza raggiungere gli ottavi di finale. I "ragazzini terribili" di Erik Ten Hag cadono davanti al loro pubblico sotto i colpi del Valencia. Il calcio "totale" e "rivoluzionario" dei Lancieri si spegne davanti a una sorta di "catenaccio" spagnolo e al lampo del solito Rodrigo Moreno. La serata da incubo si conclude con le lacrime della Johan Cruijff Arena di Amsterdam e dell'ex Frenkie de Jong a San Siro al termine di Inter-Barcellona.
"Nel calcio non ottieni sempre ciò che meriti"
L'Ajax chiude il girone con 10 punti e scivola in Europa League. L'eliminazione era inattesa e brucia. Dove sono finiti i ragazzini che umiliavano il Real Madrid al Bernabeu a suon di gol e di spettacolo? Che cosa è rimasto della prima squadra a vincere sul campo di Juve e Real nella stessa stagione in tutta la storia delle competizioni europee? Un domanda che non piace all'allenatore Ten Hag. "Nel calcio non ottieni sempre ciò che meriti", si difende il tecnico olandese. E nessun rimpianto. "Giochiamo un bel calcio. Lo abbiamo fatto anche contro il Valencia, ma abbiamo fatto un errore che ci è costato l'eliminazione. Una tragedia? No, ma una grande delusione", aggiunge.
Le cessioni dei gioiellini De Ligt e De Jong
"Una rivoluzione che non arriva alle sue ultime conseguenze è perduta", diceva Ernesto "Che" Guevara. E la "rivoluzione perduta" è il dubbio sulla solidità del "metodo Ajax". Un "errore" e un gol di Rodrigo portano sono la dimostrazione che la ricetta del "qualche veterano più tanti ragazzini di talento" non funziona più. Anche perché, qualche mese fa, due "campioncini" del calibro di Matthijs de Ligt e Frenkie de Jong hanno cambiato maglia finendo alla Juve e al Barcellona.
Più dolorosa l'eliminazione con il Tottenham
Ad aprile Ten Hag saliva in cattedra per spiegare come l'Ajax stava "plasmando la storia". "Se alcuni se ne vanno, ne prenderemo altri forti per andare avanti e per crescere. Ricominceremo da zero ogni stagione", diceva Erik ten Haag. E tutti i media applaudivano convinti la rinascita del calcio totale di Johan Cruijff. Oggi sotto il pulpito del tecnico olandese non c'è nessuno. "Continuate a fare confronti con la passata stagione, ma la sensazione è diversa - spiega l'allenatore -. Essere eliminati (dal Tottenham, ndr) è stato molto più doloroso perché eravamo vicinissimi alla finale". Ora non resta che "ricominciare da zero" in attesa dei nuovi De Ligt.