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Ali Dia, il finto cugino di Weah che truffò tutti per giocare qualche minuto in Premier

Una finta telefonata, il contratto con il Southampton, poi gli infortuni dei compagni e 53 minuti di partita nel 1996. Souness: "Era senza speranza, ma è una bella storia". Dia: "Mi hanno dipinto come un bugiardo, ma non è vero"

Andrea Currelidi Andrea Curreli   
Ali Dia, il finto cugino di Weah che truffò tutti per giocare qualche minuto in Premier

Giocare in Premier League. E' questo il sogno di tanti bambini nel mondo ed era questo il sogno del piccolo senegalese Ali Dia. Ma per sua sfortuna, Ali non aveva nessun mezzo tecnico per emergere e raggiungere il massimo campionato inglese partendo da Dakar. Il sogno era grande e Ali era pronto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo. La sua ambizione e la bizzarra idea di spacciarsi per il "cugino di George Weah" gli avrebbero permesso di guidare l'attacco del Southampton per poco più di 50 minuti in un lontano 23 novembre 1996. Un evento che è entrato nella storia del calcio inglese e ancora oggi viene ricordato. Dia è al primo posto nella classifica dei "50 peggiori calciatori" stilata dal Times ed è considerato dalla stampa inglese "il peggior calciatore ad aver calcato i campi della Premier League".

Il "finto cugino di Weah"

Ma come ha fatto Dia a disputare la sua prima e unica partita prima di essere licenziato? Tutto aveva avuto inizio con una telefonata a Graeme Souness, allora manager del Southampton (lo scozzese in Italia è famoso per aver giocato con la Sampdoria negli anni Ottanta). Un uomo che sosteneva di essere George Weah "sponsorizzò"  suo cugino Ali Dia con il quale aveva anche giocato nel Paris Saint Germain e nella nazionale senegalese. Altri club inglesi avevano ricevuto la stessa telefonata, ma solo Souness fu truffato. Dia aveva giocato nelle serie inferiori del calcio francese, ma non aveva mai vestito la maglia del club parigino e non conosceva Weah.

La difesa di Souness

La stampa inglese ha spesso ironizzato sulla scelta di Souness ("Gli si illuminarono gli occhi quando ricevette la telefonata", scrisse The Sun) di tesserare in prova Ali (contratto di un mese e maglia numero 33) ma il manager scozzese si rese ben presto conto che l'attaccante senegalese non sapeva giocare. Souness disse a Sky Sports: "Chiunque abbia giocato a calcio capisce in cinque minuti se un ragazzo sa giocare oppure no - disse l'allenatore scozzese -. E dopo i primi cinque minuti abbiamo capito che quel ragazzo non faceva per noi. Era senza speranza. Ma avevamo pochi giocatori a disposizione e così abbiamo deciso di tenerlo per una settimana". "Perché lo feci esordire contro il Leeds? Dopo il suo provino sempre più giocatori si infortunarono e fui costretto a portarlo in panchina - ha spiegato l'ex tecnico -. Matt Le Tissier era il nostro unico attaccante in forma, ma durò solo 20 minuti. Uscito lui, entrò questo ragazzo. Era ovunque ci fosse la palla, sembrava non fosse mai sceso su un campo da calcio prima. Avevamo capito tutto dopo 5 minuti, ma resta una bella storia". Anche Matt Le Tissier ha ricordato il cambio con Ali e ha espresso un giudizio simile. "Correva per il campo come Bambi sul ghiaccio. È stato molto imbarazzante da vedere. Souness ha dovuto addirittura sostituirlo di nuovo perché era davvero così scarso. Sì, era fo...tamente senza speranza".

Dia: "Mi hanno dipinto come un bugiardo, ma non è vero"

Dia oggi è un uomo d'affari che lavora in Qatar. Qualche anno fa a Bleacher Report UK, ha raccontato la sua versione dei fatti. "Mi hanno dipinto come un bugiardo, e questa è una st...zata - ha detto Dia -. Avevo giocato per il Psg in seconda divisione dal 1986 al 1988. Avevo anche contribuito alla vittoria in Coppa". Poi l'incontro con un agente africano residente nel Regno Unito, Bachrir Souleman, e il contratto con il Southampton. "Mi sono allenato nella squadra di riserva per due settimane e ho giocato contro la prima squadra - ha detto Dia -. Conoscevano le mie capacità e nella partitella prima della sfida con il Leeds avevo segnato due o tre gol. Mi era guadagnato la convocazione e Souness mi aveva detto: ' 'Tieniti pronto'. Sinceramente non mi aspettavo di giocare. Ma poi Le Tissier si infortuna ed entro io. Nessun riscaldamento, entro e basta". "Io ho la coscienza pulita. Dio sarà il nostro giudice", ha concluso.

 

 

 fino ad esordire per 53' in Premier League con la maglia del ? Attraverso le parole del figlio Simon, Eurosport Italia lo scopre nella sua nuova vita da businessman 54enne . Tuttavia, l'aura del falso mito calcistico non è mai tramontata.

curriculum calcistico di Dia e al momento della firma affermò che Dia aveva giocato con Weah al Paris Saint-Germain.

era il Blyth Spartans. Nel club non professionistico, fece la storia diventando il loro primo giocatore di colore, anche se fece una sola apparizione, subentrando dalla panchina contro il Boston United.

Mentre , come aveva affermato "Weah".

Sono state segnalate molteplici possibili fonti della bufala; alcuni sostengono che fosse un amico di Dia che impersonava Weah, mentre altri dicono che fosse il suo agente. Ci sono anche segnalazioni che affermano che fosse lo stesso Dia, che si limitava a mettere un accento. Che Souness sia stato ingannato è abbastanza notevole; che abbia dato una partita a Dia è tutta un'altra storia. Ha giocato 53 minuti della partita prima di essere sostituito lui stesso, e Le Tissier ricorda che Dia , mentre Souness ha affermato che vederlo giocare così male è stato come un "calcio nel c***o". Dia è andato ad allenarsi la domenica, ma era un giorno di riposo per i giocatori, e Le Tisser afferma che il finto giocatore "ha fatto una scappata", dato che semplicemente non si è presentato il lunedì.

Andrea Currelidi Andrea Curreli   
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