Calcio: Magnanelli "Col Sassuolo da bambino a uomo, ora altro capitolo"

Il centrocampista lascia il calcio: "Ringrazio la famiglia Squinzi" SASSUOLO (ITALPRESS) - Un po' di emozione c'è, soprattutto quando prima della sua ultima conferenza stampa da giocatore scorrono sul led le immagini della sua storia al Sassuolo, dalla C2 all'Europa League, fatta di 520 gare in 17 stagioni condite da 8 reti. A 37 anni Francesco Magnanelli saluta il calcio e la società con cui è diventato grande, proprio alla vigilia di una gara col Milan che vale lo scudetto per i rossoneri. "Sono arrivato qui da bambino - le sue prime parole - e me ne vado da uomo e da padre. Sapete il mio legame con la città e con chi lavora nel Sassuolo, l'ho voluto costruire giorno dopo giorno anche quando potevo andarmene. Non ho voluto lasciare la squadra. Certi tipi di carriere non si fanno se non si fanno in due: io l'ho voluto ma dall'altra parte c'era il Sassuolo. Ci tengo a ringraziare la famiglia Squinzi, i miei genitori, la scuola calcio che ho frequentato da piccolo e mia moglie che mi ha completato. Si chiude un capitolo ma se ne apre un altro altrettanto bello dove non so come funziona. Spero di poter adattare la mia esperienza in campo nel ruolo di allenatore, la società mi ha proposto qualcosa di bello e continuerò a vivere a Sassuolo". Magnanelli ripercorre la sua carriera, transitata da Gubbio, Chievo, Fiorentina e Sangiovannese prima di passare nel 2005 ai neroverdi in C2 per 120mila euro. "Non ho mai avuto un talento incredibile - ha spiegato - ma ho spinto giorno dopo giorno, ogni anno mi sono messo in discussione attraverso mille difficoltà. La partita che non dimenticherò mai è quella della promozione in Serie A col Livorno a Modena, arrivata dopo una lunga cavalcata. Era anche il compleanno del patron Squinzi e l'abbiamo festeggiato al meglio. Il gol più bello è quello fatto al Cagliari dopo 5 mesi d'infortunio. Ho avuto molti allenatori ottimi: da Sarri, Allegri, Pioli, De Zerbi e Dionisi. Ognuno di loro mi ha lasciato tantissimo, anche quelli con cui non ho avuto grande affinità". Domani si chiude col Milan. "Mi aspetto una giornata di sport - conclude - siamo stati chiari, giocheremo per vincere. Non ci tireremo indietro. Se perdiamo non è perché ci tiriamo indietro, se vinciamo è perché siamo bravi e abbiamo una squadra forte". - foto LivePhotoSport - (ITALPRESS). ds/ari/red 21-Mag-22 15:31