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Inter e Roma top del mercato, il Milan punta su giovani talenti. Ma il vero flop è la Juve

Beppe Marotta ha reso i nerazzurri ancora più forti anche in caso di partenza di Skriniar. Dybala è il fiore all’occhiello della Roma. I colpi bianconeri? Non c’era nessuno come per Pogba e Di Maria

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
Lukaku e Dybala (Ansa)
Lukaku e Dybala (Ansa)

Il mercato controcorrente. Da qualche giorno ci stanno raccontando che Marotta non è più Marotta, che l’Inter ormai non vale più niente perché ha perso il giocatore più importante del mondo, che il Milan è fermo e si fa sfuggire tutti i colpi, e che è la Juve è la grande regina del mercato, al punto che qualche commentatore più esagitato degli altri è arrivato persino a sostenere che bisognerebbe mettere due nuove stelle allo Stadium, quelle di Cherubini e Arrivabene. Ma le cose stanno davvero così? Onestamente, no. A noi sembra vero proprio tutto il contrario, e forse basterebbe togliersi la benda dagli occhi per capirlo. Gli autori bipartisan di questa vulgata sono gli stessi che tre anni fa dicevano che il più grande colpo del mercato era Ramsey e che con lui la Juve avrebbe già vinto il campionato prima di cominciare (andate a controllare, tanto per farvi delle belle risate) e sono sempre gli stessi che l’altra estate mettevano ancora la Juventus come la prima candidata allo scudetto. Degli intenditori. In realtà, bisognerebbe avere i coraggio - oggi come oggi - di ribaltare la classifica: al top del mercato ci sono l’Inter e la Roma. E il flop fino adesso è la Juventus.

L'Inter è la più forte, Asllani un colpo eccezionale

Cominciamo dall’Inter. Guardando le formazioni titolari, a questo punto dell’estate, non riusciamo sinceramente a capire chi possa contestare quella dell’Inter. E’ nettamente la più forte di tutte. Perderà Skriniar? Ma certamente sì, perché ha bisogno di chiudere con un attivo di 60 milioni. Solo che quel gran genio del Marotta, a cui nessuno ha mai pensato di intestare una stella, riuscirà a fare i suoi soliti miracoli e a rimpiazzarlo come si deve. Su questo potete giurarci. Qualcuno l’ha già fatto, come Lukaku, e di qualche altro se ne sono accorti in pochi. Kristjan Asllani è un colpo eccezionale, pagato pure pochissimo: alla sua età, a 20 anni, Brozovic non era così forte. Ed è così bravo l’albanese ex Empoli che adesso chi se ne intende sicuramente più di noi, come Arrigo Sacchi, sta consigliando Inzaghi di schierarlo titolare comunque e non fargli fare la riserva di Brozovic, perché sarebbe un peccato rinunciare a un talento come quello. L’Inter l’ha pagato poco, per il semplice motivo che non aveva concorrenti: solo il «bollito» Beppe Marotta c’era arrivato. I giornalisti tifoso dell’Inter lo stanno contestando perché non ha chiuso subito per Bremer, che è diventato il salvatore della patria, il giocatore più forte del campionato, una specie di Mandrake della difesa. Oddio, è un buon difensore. Mandrake è un’altra cosa. Skriniar è sicuramente più forte, così come De Ligt. Il Beppe non ha chiuso perchè non aveva i soldi per farlo. Ma quando ha capito di averlo perso è stato grandioso: un professionista contro i dilettanti. E’ rimasto al tavolo, anche senza soldi, e ha rilanciato, tanto da vecchia volpe qual è sapeva benissimo che gli altri erano obbligati ad abboccare. Risultato: la Juve ha pagato Bremer 52,3 milioni, compresi gli oneri accessori, più un super contratto al giocatore. Francamente troppo.

Milan a caccia di giovani talenti

Poi c’è il Milan. Il suo modus operandi è lo stesso: giovani talenti da scovare a un prezzo abbordabile, e occasioni a basso costo. Dicono che è fermo. Intanto ha già preso Origi, che non è proprio un brocco, e che potrebbe fard lo stesso percorso di Tomori, uno che al Chelsea il campo manco lo vedeva e con i rossoneri è diventato uno dei difensori più forti della serie A. Dovrebbe chiudere per De Ketelaere, e se ci riesce è un gran colpo, se no c’è Ziyech. Adli è un ottimo acquisto, che riempie di qualità e di alternative il centrocampo. Poi restando sui giovani, occhio a un colpo eccezionale, di cui i giornali parlano poco: Tommaso Mancini, dal Vicenza, grande fisico e tecnica, con movenze alla Ibrahimovic, classe 2004, soffiato alla Juventus che credeva già d’averlo in tasca. Altro che fermi. Maldini e Massara non sbagliano mai.

Dybala è il suo fiore all’occhiello della Roma

E chi non sta ferma è di sicuro la Roma, l’altra regina del mercato. Ha preso Matic, il giocatore perfetto per Mourinho, un colosso frangiflutti a centrocampo che ha nel carniere una sberla esplosiva, che se per sbaglio centra la traversa la «spiezza» in due. Dybala è il suo fiore all’occhiello, l’ideale per far coppia con Abraham. Ha Zaniolo, Pellegrini, recupera Spinazzola, che è praticamente un grande acquisto. Già così è da champions sicuro, il resto si vedrà.

Alla Juve la maglia nera

Alla Juve va la maglia nera del flop, nonostante la vulgata dominante la descriva come la regina. Ma come si fa? Il primo mercato che doveva fare la Juve era quello dei preparatori: l’anno scorso una sfilza record di infortuni da mettersi le mani sulla testa. E quest’anno, siccome gli uomini sono rimasti gli stessi, si riparte con lo stesso ritmo: s’è fermato Pogba, ed era prevedibile, poi Fagioli, un mezzo giocatore che gli juventini descrivono come se fosse Pirlo, che è già tornato in campo, e adesso Bremer. Grandiosi. Il mercato. Ha preso un giocatore rotto, Pogba, che difatti è già ai box: bastava guardare lo score degli ultimi tre anni per saperlo, 457 giorni in infermeria e 77 partite saltate. Non è difficile da capire perché c’era solo la Juve su di lui, alla faccia della favoletta che il Polpo ha voluto a tutti i costi tornare a casa. Volevo vedere se lo chiamavano il Real o il Barcellona, o il City di Guardiola. Non c’era nessuno come per Di Maria, e un motivo ci sarà. La verità è che ha preso un giocatore rotto e un altro strapagandolo per tre mesi fino al mondiale, e poi chissà, speriamo bene. Un anno e via. Ma c’è di più: prenderà Paredes, un centrocampista mediocre alla Roma e riserva del Psg, un trequartista lento con velleità da regista, ma grande amico di Di Maria, ed è questo il vero motivo per cui lo prendono. Ha perso De Ligt dopo aver tuonato che lo vendevano solo per la clausola, 125 milioni. Difatti: ne hanno presi 67. La fascia sinistra fa pena, il centrocampo pure e loro continuano a buttare via i soldi senza neanche cercare gli uomini che servirebbero davvero. Non sappiamo se il regista quest’anno sia Allegri o la coppia Cherubini Arrivabene. I giovani che prendono sono Caio Jorge o Ihattaren, e ve li raccomando. Prima di quest’estate l’unico acquisto totalmente addebitabile ai nuovi era Zakaria (Vlaholvic e Locatelli erano già stati apparecchiati da Paratici, come Donnarumma) e stanno cercando di infilarlo disperatamente dappertutto come contropartita perché hanno capito che è inutile. Gli juventini sono entusiasti? Contenti loro, contenti tutti. Anche noi.

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
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