Champions ancora ai Blancos, Liverpool battuto 1-0. Decide Vinicius. Scontri e caos fuori dallo stadio: 68 arresti e centinaia di feriti
Il Real Madrid trionfa nella finale. Carlo Ancelotti, il primo allenatore a guidare una squadra in cinque finali di Champions, diventa il primo a vincerne quattro


Il Real Madrid batte 1-0 il Liverpool in finale e vince la sua quattordicesima Champions League grazie ad un gol decisivo nella ripresa di Vinicius. Carlo Ancelotti, il primo allenatore a guidare una squadra in cinque finali di Champions, diventa il primo a vincerne quattro, staccando Zidane e un’icona dei reds come Bob Paisley, fermi a tre. Allo Stade de France un buon Liverpool si arrende ai blancos senza essere tradito da un singolo come nel 2018 con lo sventurato Karius. E’ la concretezza sotto porta degli spagnoli a fare la differenza in una partita iniziata con quasi 40′ di ritardo a causa dei problemi di afflusso dei tifosi.
Klopp schiera dal 1′ i due giocatori in dubbio alla vigilia: Thiago Alcantara e Fabinho. Per la prima occasione bisogna aspettare il 15′: Alexander-Arnold sfonda sulla destra e crossa per Salah che riesce a deviare ma senza dare quella potenza tale da sorprendere Courtois. Al 20′ si accende Mane che si incunea tra Militao e Casemiro e calcia sul primo palo trovando la grande risposta del portiere sul legno.

Prima della fine del primo tempo, Benzema deposita la palla in rete dopo un pasticcio di Alisson: il gol è annullato per fuorigioco dopo un lungo controllo Var, in quella che è l’unica azione pericolosa dei blancos nel primo tempo. Le statistiche al duplice fischio sono eloquenti: 30 le azioni offensive dei reds, contro le 10 degli uomini di Ancelotti. Nella ripresa però il Real Madrid colpisce al 59′.
Spietata la squadra di Ancelotti: Valverde punta la difesa e lascia partire un tiro cross che Vinicius devia in rete siglando la 22esima rete stagionale. La risposta del Liverpool è affidata a Salah che prova a scacciare gli incubi del 2018 accentrandosi e lasciando partire una conclusione di mancino che trova ancora attento Courtois. Klopp sceglie Firmino e Keita nel finale. Il più pericoloso però è sempre Salah che punta la difesa, è rapido nell’esecuzione e va al tiro con Courtois che respinge in tuffo e festeggia la sua prima Champions con una prestazione da dieci in pagella.
Partita iniziata con mezz'ora di ritardo, scontri e arresti
Il clamoroso ritardo di 36' nell'inizio della finale di Champions League allo Stade de France è stato causato da assembramenti di tifosi del Liverpool che non erano riusciti ad entrare e premevano sui cancelli protestando e gridando le loro ragioni. Troppo lunghi i controlli, metropolitana a rilento e organizzazione carente alla base del clamoroso disservizio.
Improvvisata in 3 mesi, l'organizzazione di questa finale fra Liverpool e Real Madrid - che doveva disputarsi a San Pietroburgo ma è stata spostata per la guerra fra Russia e Ucraina - ha fatto acqua da tutte le parti. Questa sera, quando la polizia si è vista travolta dagli eventi, con decine di inglesi che scavalcavano le inferriate senza più alcun controllo né perquisizione, hanno fatto anche uso di gas urticanti per allontanare la pressione della folla. I media inglesi hanno diffuso in pochi minuti immagini e video di tifosi in maglia rossa attaccati alla rete di recinzione, tutti con il regolare biglietto in mano ma senza poter entrare. Molte le ragazze e i bambini, e alcune persone piangevano.
La situazione più caotica si è creata verso gli ingressi a sud-est dello stadio, quello contrassegnato dalla lettera Y non è stato aperto neppure dopo lo sblocco di tutti gli altri. Lo sciopero della metropolitana, che è stato una delle cause del ritardo degli inglesi, era stato dichiarato da giorni, ma in mattinata le autorità dei trasporti avevano assicurato che in serata 3 treni su 4 avrebbero funzionato.
La realtà - a circa 3 ore dall'inizio del match - era che i treni erano strapieni, spesso in difficoltà nel ripartire perché le porte non si riuscivano a chiudere. I timori della prefettura erano legati anche al previsto afflusso di decine di migliaia di tifosi, soprattutto inglesi, privi di biglietto. Alle stazioni delle due metropolitane per lo stadio, a 2 ore dall'inizio, c'era un mare di tifosi dei Reds, molti con la birra in mano, altri sdraiati sull'erba, in gran parte in attesa di amici o familiari che si erano smarriti durante la giornata o erano in ritardo con la metro.
Così alla fine ci è andato di mezzo anche chi non aveva nulla a che vedere con i teppisti, come il fratello di Joel Matip del Liverpool, Marvin, che avrebbe semplicemente voluto assistere alla partita assieme alla sua famiglia. "Ma a un certo punto - ha raccontato a Sky Deutschland - la polizia ha perso il controllo della situazione e ha cominciato a sparare gas urticanti sulla folla, famiglie comprese. L'organizzazione è stata indegna per una finale di Champions". Così Marvin Matip è stato costretto a fuggire e a rifugiarsi in un ristorante vicino allo stadio, insieme alla moglie incinta. Intanto le cariche continuavano.