Razzismo in Psg-Başakşehir, chi è Sebastian Coltescu l'arbitro ingegnere dal passato discusso: "Frainteso"
Nelle vesti di quarto uomo, con un epiteto razzista rivolto alla panchina durante la partita di Champions Psg-Basaksehir, l'arbitro rumeno ha segnato una svolta nelle politiche antirazziste del mondo del calcio
"Chi mi conosce sa che non sono razzista": addolorato e incredulo, si è difeso così di fronte ai suoi familiari Sebastian Coltescu, dopo essere diventato l'arbitro più famoso del mondo. Ieri sera, nelle vesti di quarto uomo, con un epiteto razzista rivolto alla panchina, in particolare al camerunense Webo (definito 'negru', in romeno nero) durante la partita di Champions Psg-Basaksehir ha segnato una svolta nelle politiche antirazziste del mondo del calcio e probabilmente messo fine alla sua carriera. Le parole di Coltescu hanno infatti scatenato la furia dei giocatori in campo, la partita è stata sospesa e poi interrotta, e rinviata a oggi mercoledì con una nuova squadra di arbitri. Mai accaduta una cosa del genere.
Non possiamo fare commenti
In un articolo di prosport.ro si legge che i colleghi di europe1.fr avrebbero intercettato Ovidiu Hategan, arbitro principale della sfida del Parco dei Principi, che si sarebbe però limitato a dichiarare: "Non possiamo fare commenti, dobbiamo prima parlare con l'UEFA. Normalmente mi sarebbe piaciuto risponde alle domande, ma non questa volta. Rispettate il nostro silenzio e cercate di comprendere la situazione". Che cosa riferirà Hategan all'UEFA non è dunque dato sapere.
La biografia
Nato a Craiova in Romania, 43 anni, di professione ingegnere, Coltescu è un arbitro di lungo corso, ha diretto in carriera 364 partite, delle quali ben 270 nella Serie A romena. In Europa ha collezionato nove presenze tra Champions ed Europa League e ha arbitrato sette gare tra squadre Nazionali. Noto per il suo carattere deciso e decisionista, c'è chi lo accusa di avere il cartellino facile (ne sarebbero stati contati oltre duemila in sedici anni di attività) e di voler essere sempre protagonista in campo. A volte troppo.
Coltescu le polemiche
Come per molti altri arbitri, fioccano anche per Coltescu le polemiche per decisioni ritenute ingiuste o del tutto sbagliate. Come quella volta nel 2015 quando annullò tre gol allo Steaua Bucarest durante una partita contro l'Astra, poi persa 2-0, suscitando critiche furiose. Nel 2013 durante la sfida tra Petrolul-Gaz Metan tirò fuori sei volte il cartellino rosso e prese per il collo un giocatore che aveva protestato, secondo lui troppo duramente, per l'espulsione. Nel 2008 un contestatissimo 0-0 tra Gaz Metan e Brasov, per rigori non dati e espulsioni facili, gli costò lo stop per un intero girone di campionato.
La storia intima di Coltescu
La vicenda più controversa risale però al 2007 quando, per motivi mai del tutto noti, Coltescu ormai lanciato verso una promettente carriera fu improvvisamente retrocesso alla Serie B romena. Qualche tempo di purgatorio e poi il rientro in Serie A e sulla scena internazionale. Nelle ore successive al fattaccio di Parigi la vita dell'arbitro romeno viene rivoltata come un calzino. Ne sono emerse vicende personali delicate: un tentato suicidio nel 2008, la depressione per la morte ravvicinata di entrambi i genitori per tumore, il divorzio dalla seconda moglie. Ora la notorietà mondiale per una brutta storia di razzismo e l'attesa di un provvedimento disciplinare che potrebbe fargli chiudere prima del tempo la sua carriera. Ma anche la certezza che, senza rendersene conto, l'ingegner Coltescu ha dato uno straordinario contributo alla lotta contro il razzismo negli stadi.