La guerra è anche in campo: la bandiera di Israele e la protesta del Villarreal
Due giocatori di origini maghrebine dei "Sottomarini gialli" non hanno partecipato al minuto raccoglimento per le vittime israeliane prima della gara di Europa League contro il Maccabi Haifa giocata a Cipro
Gli spalti deserti dello stadio di Larnaca a Cipro, le bandiere di Israele nella panchina del Maccabi Haifa e la protesta di alcuni giocatori del Villarreal. La guerra irrompe prepotentemente anche nel calcio e la partita di Europa League tra gli israeliani e gli spagnoli diventa un caso. Il Maccabi, che giocava in casa ma in campo neutro a Cipro per ragioni di sicurezza, aveva chiesto rispettare un minuto di silenzio in omaggio alle vittime israeliane del conflitto esploso dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre. L'Uefa aveva accolto la richiesta del club israeliano.
Due giocatori rifiutano il minuto di silenzio
Il Villarreal invece aveva informato il club rivale e la stessa Uefa che avrebbe rispettato il minuto di silenzio a inizio gara, ma in memoria di tutti i morti del conflitto. E quando le formazioni si sono schierate a centrocampo la squadra spagnola si è presentata in nove uomini e non undici. Due "Sottomarini gialli", Aissa Mandi e Ilias Akhomach, non hanno partecipato al minuto di raccoglimento per solidarietà alla causa palestinese ma hanno poi giocato la partita. Mandi è algerino mentre Akhomach è spagnolo di origini marocchine.