Fagioli e le scommesse: "Ho perso centinaia di migliaia di euro e sono stato minacciato dagli allibratori"
Il centrocampista della Juve racconta la sua dipendenza dal gioco d'azzardo che ha portato alla squalifica per 7 mesi: "Non si guarisce, ma si può tenerlo a bada"
Sette mesi di squalifica per scommesse mentre stava trovando spazio nella Juve. La storia di Nicolò Fagioli è quella di un giovane centrocampista di talento che ha raggiunto la squadra più tifata d'Italia ma con una forte dipendenza dal gioco d'azzardo. Scontata la squalifica, il calciatore ha ripreso a giocare con la Juve e con la Nazionale ("Ho lavorato per essere convocabile in azzurro e farò di tutto per rimanere", disse) e ora racconta il suo dramma in un documentario su Prime dal titolo Fragile.
"Stavo anche 12 ore al cellulare"
"Mi dicevo: 'Tanto non succede nulla'. Ogni tanto vincevo, ma pagavo le sconfitte di prima. Nel momento peggiore facevo anche 12 ore attaccato al telefono, passavano come fossero 2 o 3", ha confessato Fagioli. "Ho iniziato a scommettere a 16 anni con gli amici come passatempo. Alla Cremonese, poi, rimasi fermo per Covid per circa un mese restando tanto tempo in casa e divenne tutto automatico", ha aggiunto il centrocampista.
"Sono stato minacciato dagli allibratori"
"Al massimo giocavo diecimila euro. Ma non era tanto la puntata, quanto la frequenza. Ho perso centinaia di migliaia di euro, giocavo a calcio per pagarci queste cose qua - ha proseguito il calciatore -. Gli allibratori? Mi dicevano 'ti spezziamo prima che vai a giocare la partita di Siviglia'. Non potevo neanche dire chi mi minacciava. È brutto essere minacciato da persone che non sai chi sono".
"Non si guarisce dal gioco d'azzardo ma si impara a tenerlo a bada"
Tra marzo ed aprile 2023 è stato il periodo peggiore della vita di Fagioli. Tutti ricordano le lacrime dopo l'errore clamoroso commesso in campo che consegnò la vittoria al Sassuolo. "Ero sotto di molti soldi, non sapevo come recuperarli. In più abbiamo perso per un mio errore. Noi calciatori abbiamo tanto tempo libero, in quel momento l'ho occupato nel modo sbagliato". In quel momento decise di chiedere aiuto. "Andai al serd (servizi per le dipendenze patologiche) per chiedere di parlare con qualcuno che si occupasse del gioco d'azzardo. Andai due tre volte, ma mi sembrava inutile. Non si guarisce dal gioco d'azzardo ma si impara a tenerlo a bada", ha detto Fagioli.
"Ho buttato via più di due anni di vita per colpa delle scommesse"
Nella rinascita di Fagioli sono stati fondamentali i familiari. "Mi sono sempre stati vicino, gli devo tanto, si sono subiti un bel po' di m...a per questa situazione qua. Ho passato 7 mesi di agonia, tutti i giorni mettevo una croce sul calendario e contavo quanti giorni mancassero, più si avvicinava e più ero incredulo". "Ho buttato via più di due anni di vita per colpa delle scommesse. Soldi, vita, tempo da passare con la mia famiglia... - ha concluso -. In depressione c'ero prima, quando scommettevo. Ero nullo, facevo poco o niente, mi allenavo anche poco".