Argentina in ansia per "El Loco" Gatti: in terapia intensiva il "portiere con la maglia rosa"
L'ex calciatore è ricoverato per una polmonite. Fuori dagli schemi nel modo di giocare, è stato il primo a scendere in campo con la maglia rosa. Celebri i giudizi taglienti su Maradona e Messi

L'Argentina è in ansia per Hugo Orlando Gatti meglio conosciuto come "El Loco" ovvero "Il matto". Gatti è stato un portiere rivoluzionario del mondo del calcio degli anni Settanta e Ottanta, una vera e propria leggenda per i tifosi del Boca Juniors (squadra per la quale ancora oggi tifa) che gli perdonarono i trascorsi con gli odiati rivali del River Plate.
L'operazione all'anca e poi la polmonite
Oggi Gatti ha ottant'anni (è nato il 19 agosto 1944) ed è ricoverato in terapia intensiva, ma la famiglia non ha rivelato il nome dell'ospedale nel quale si trova. A febbraio l'ex portiere è caduto e poi ha subito un intervento chirurgico all'anca. Ma in ospedale durante il recupero post-operatorio avrebbe contratto un'infezione virale che avrebbe poi colpito le vie respiratorie. Ora sta combattendo contro una polmonite. Secondo alcune indiscrezioni, un figlio di Gatti avrebbe fatto ritorno in Argentina per l'aggravarsi delle condizioni del padre. Già nel 2024 Gatti era stato ricoverato a Madrid perché affetto da Covid-19.
Il primo a scendere in campo con la maglia rosa
Gatti è considerato da molti ancora oggi il "miglior portiere argentino di tutti i tempi". Ha vestito la maglia della Nazionale, ma non ha vinto il Mondiale del 1978 perché chiuso dall'eterno rivale Ubaldo Matildo Fillol, "Il Papero". "Un pazzo scatenato , nel gioco e nel modo di presentarsi con le sue magliette sgargianti (fu il primo a scendere in campo con la maglia rosa), calzettoni calati sino alle caviglie e la bandana a fermare i lunghi capelli biondi. Loco? Era il più matto tra i matti", ha scritto Fausto Bagattini nel suo libro Portieri (Ultra Sport edizioni 2015).
I giudizi taglienti su Maradona e Messi
Fuori dagli schemi anche nel modo di giocare con le sue uscite dall'area di rigore per impostare l'azione. E spesso fuori dal politically correct calcistico come quando definì "grassottello" un giovane Diego Armando Maradona (prima di una sfida tra Argentinos e Boca Juniors) che poi avrebbe adorato ("E' il migliore"). Oppure, recentemente, quando ha demolito Leo Messi. "Maradona è stato preso a calci fino alla morte. Messi non è mai stato picchiato. E quando Diego è stato picchiato, è caduto e si è rialzato. Se tocchi Messi, lui rimane lì", il suo parallelo tra i due capitani dell'Argentina campione del mondo nel 1986 e nel 2022.