Un anno senza Gigi Riva: Cagliari ricorda così il suo mito "Rombo di Tuono"
Nicola Riva: "Una messa pubblica come scelta di semplicità, in linea con quello che papà è sempre stato". Il ricordo del Cagliari: "Da quando ci hai lasciato, non è più la stessa cosa"

Nessun effetto speciale, niente inviti a personalità politiche o dello sport, nessuna cerimonia in pompa magna: si fa come avrebbe voluto fare Gigi Riva. Un anno fa la scomparsa del bomber e mito assoluto del Cagliari dello scudetto del 1969-70 e del calciatore che ha segnato più reti (35) nella storia della Nazionale,. Per celebrare la triste ricorrenza niente eventi, ma una semplice messa nella Basilica di Bonaria per ricordarlo.
Nicola Riva: "Una scelta di semplicità, in linea con quello che papà è sempre stato"
"Quest'anno è veramente volato io comunque grazie a tutto l'affetto, l'amore delle persone, a volte sento che lui ci sia ancora. A volte invece purtroppo chiaramente no, specialmente nei momenti miei più privati e più solitari", ha detto Nicola Riva, il figlio maggiore di Gigi. "La messa è pubblica perché alla fine è lo stesso quando si tratta di papà - ha aggiunto Nicola Riva - è in qualche modo una messa privata aperta a tutti perché comunque papà non era solo nostro ma era di tantissimi sardi e quindi abbiamo deciso di renderla pubblica per questo. Una messa privata, ma allo stesso tempo pubblica: viene chi vuole venire. Sicuramente non è una messa a inviti. Una scelta anche di semplicità, in linea con quello che papà è sempre stato".
Il ricordo del Cagliari: "Da quando ci hai lasciato, non è più la stessa cosa"
"Ciao Gigi, scusa se ti disturbiamo. Come stai? Cosa combini? Quaggiù arrivano notizie frammentarie. Pare che tu abbia ritrovato l'intesa storica con Pietruzzu e formato un tridente da sogno con Gianluca e Totò. Ve la dovete vedere con quel ragazzo col numero 13 che sta in difesa, uno forte, duro da superare. Non sappiamo se sia tutto vero, ci piace pensarlo". Inizia così il lungo post pubblicato dal Cagliari Calcio. "Chissà che duetti con Diego e Pablito, che duelli con Kaiser Franz, e magari hai riportato in servizio il tuo amico Fabio, il Ragno Nero". Ma, come sempre, al tuo fianco hai i tuoi amici, prima che compagni, di quella avventura meravigliosa: Claudio, Eraldo, Mario, Comunardo, Giulio, Cesare e Bobo. Da quando ci hai lasciato, non è più la stessa cosa" - scrive la società di cui Riva era presidente onorario.
"La verità è che ti abbiamo voluto bene e che ci manchi"
"Ti abbiamo celebrato in ogni modo. Per come ti conosciamo, avrai tirato una sbuffata di fumo dalla tua centesima sigaretta, abbozzato un mezzo sorriso e pensato che siamo tutti matti. Avrai commentato che non meritavi tanto, che in fondo eri solo un calciatore, come avevi detto in un'intervista alla Rai nella pancia del Sant'Elia dopo l'ultimo infortunio, col Milan nel 1976. La verità è che ti abbiamo voluto bene e che ci manchi. È trascorso un anno, è corso veloce come facevi tu quando ti involavi palla al piede verso la porta avversaria e facevi a pezzi difensori e portieri. Forse non l'abbiamo ancora accettato. Il fatto è che per noi eri qualcosa di più di un calciatore. Eri il nostro Re guerriero, rifiutavi la corona e continuavi a lottare. Parlavi poco, ma quel poco era sufficiente. Contavano i fatti, no? Eri il nostro vanto, il nostro orgoglio. Un vessillo da esibire, la roccia alla quale aggrapparsi quando le raffiche di vento si facevano più imperiose. Il nostro faro, la nostra certezza. Ti mettevi dalla parte dei più deboli, nemico delle ingiustizie. Sei arrivato in una Terra sconosciuta e selvaggia dove ti sei sentito a casa; con i tuoi compagni di avventura l'hai resa un'Isola felice e simpatica a chi la guardava da oltre il mare con gli occhi foderati da pregiudizio e ignoranza. A forza di rovesciate, hai capovolto il nostro mondo. L'hai fatto migliore. Adesso ci restano i ricordi. Ciascuno ha i propri, custoditi nel profondo. Piccole istantanee da tirare fuori in una notte buia. Ora ti lasciamo tranquillo, Gigi. Un saluto forte, fin lassù".
Il podcast della Rai
E la Rai celebra il bomber dello scudetto con un podcast in sei puntate intitolato "Gigi Riva, mancino meraviglioso", curato dai giornalisti Carlo Manca e Paolo Mastino della Testata Giornalistica Regionale. Il podcast ripercorre la vita di Riva attraverso materiale degli archivi Rai e interviste inedite a ex compagni, dirigenti, giornalisti e ai due figli Mauro e Nicola.