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[Il ritratto] "Mi dispiace, ma io sono fatta così": ecco Wanda Nara l'agente provocatore che ama Icardi

Due anni fa ha portato a casa il massimo che poteva per suo marito: quattro milioni e mezzo. Adesso ne chiede 9. Ma il bomber ha perso la fascia di capitano

[Il ritratto] 'Mi dispiace, ma io sono fatta così': ecco Wanda Nara l'agente provocatore che ama...

E pensare che Wanda Solange Nara, l’agente provocatore di Mauro Icardi, era nata modella, avendo cominciato a sfilare in passerella appena messa in piedi a camminare per bene, già a quattro anni. Oggi fa tutto il resto, forché quello. Moglie innamorata che posta su Instagram baci appassionati col marito dal titolo «Trionfa l’amore», madre di 5 figli che ne vorrebbe ancora un altro «solo che Mauro ha detto che se ne va se lo facciamo», show girl, attrice, opinionista tv a Tiki Taka su Italia 1, manager, imprenditrice, stilista cion la sua linea Wan Collection, professionista dei social e - appunto - agente provocatore, da quando nel 2014 Icardi lasciò scadere il vecchio rapporto con Abian Morano per prendere lei, che gli aveva già fatto firmare lauti contratti con brand importanti.

I suoi mestieri li fa tutti bene. A modo suo. Stile Raiola, anche se non ha mai fatto la pizzaiola, non parla sette lingue come Mino e non ha ancora mai detto a Ibrahimovic di «andare a farsi fottere, stronzo», e poi diventare suo procuratore. Ma l’importante è esagerare. E lei ci riesce benissimo. Quand’era sposata con Maxi Lopez era innamoratissima, ci ha fatto 3 figli in 5 anni, e nel 2013 ha preferito dirlo con un tweet a lui e a tutto il mondo che il matrimonio era finito. Non si sa mai che qualcuno non l’avesse capito. A stretto giro di posta, il più caro amico di Maxi e della famigliola, Mauro Icardi, ha twittato anche lui: «Wanda Nara ti amo!». Di fronte a tanta sincerità, chissà perché il marito è diventato un toro imbufalito.

Ma da un po' di tempo Wanda (si legge Uanda) riscalda anche il web con foto e video che mostrano le sue curve accanto a immagini di moglie innamorata e madre felice. Quando l’Inter vinse un derby con un gol di Icardi lo baciò appassionatamente e postò la foto su Instagram: «L’amore trionfa». Poi mise anche le indimenticabili immagini dei suoi marmocchi scatenati che saltavano entusiasti cantando: «Vogliamno perdere? No! Vogliamo vincere? No! Cosa vogliamo? Noi vogliamo la fi.. a volontà, vogliamo la fi.. a volontà...». Perché anche da piccoli si possono avere le idee chiare. Mentre la sua straordinaria collezione su Instagram cresce a dismisura, aumentano in maniera proporzionale anche i suoi follower, che hanno già superato la soglia del milione e mezzo. Perché alla fine non si può sinceramente dire che le sue cose non le faccia bene.

Due anni fa ha portato a casa il massimo che poteva per suo marito: quattro milioni e mezzo. Adesso ne chiede 9, sempre facendo l’agente provocatore. E con grande probabilità ci arriverà molto vicino, o all’Inter o da qualche altra parte. Anche se gli hanno tolto la fascia da capitano, e Abian Morano dice che per colpa sua rischiano di arrivare tempi difficile per il suo ex assistito, «perché la società sta avvisando tutte la grandi squadre: guardate che Icardi ha un problema».

Ma Abian ha il dente avvelenato. A lei non interessa. E’ il primo procuratore donna nel maschilista mondo del calcio, una bomba sexy di 168 centimetri, che quando Marotta le chiese di abbassare i toni, rispose: «Mi dispiace dottore, ma io sono fatta così». E invece il giorno che comunicò ad Ausilio che era lei la nuova manager di Icardi, «gli è caduto il telefono di mano. Ma grazie a me Mauro ha aumentato i suoi contratti dell’85 per cento».

Il suo Mauro è una persona molto «umile», che mantiene un profilo troppo basso, come ha spiegato alla trasmissione radiofonica Perros de la calle, quand’era stata invitata a parlare di calcio e della nazionale argentina. Wanda (Uanda) dev’essersi convinta che certe cose si ottengono solo provocando. Come giornalista e opinionista ci riesce benissimo. Alberto Brandi, direttore dello Sport Mediaset, ne è entusiasta. Diciamo che lei non delude mai nessuno. A parte in casa Inter, che tutte le volte a quelli lì gli prende un coccolone.

Lei si era messa al lavoro, instancabile, subito dopo aver firmato il contratto del 2016. Appena un anno dopo a novembre era già lì che avvisava la società, con un’intervista al Corriere dello Sport: «mi sono arrivate delle chiamate ma non dico chi. Il valore di Icardi oggi è minimo duecento milioni». Lascia passare qualche mese e ritorna all’attacco: «In questo periodo sono stata avvicinata da un paio di squadre importanti, che hannmo mostrato di apprezzare Mauro. E io che mi occupo del suo futuro devo almeno ascoltare e valutare le condizioni e la situazione». Walter Sabatini, all’epoca coordinatore dell’area tecnica nerazzurra, uomo raffinato oltre che grande direttore sportivo, le risponde piccato con sottile ironia: «Questa la aggiungerei al novero delle divagazioni che sarebbe meglio evitare».

All’Inter non le prendono bene le sue esternazioni. Ma questo è niente. Perché dopo la parentesi in Argentina quando disserta sull’umiltà di suo marito che invece «se vuole all’Inter può cacciare o portare persone alzando solo un dito», con quelli che a Milano restano a bocca aperta, senza parole, lei firma per Tiki Taka come opinionista. E il bello comincia lì. Nel dicembre 2008 posiziona il tiro. Prima bordata: «Rinnovo? Con l’Inter siamo lontanissimi. L’offerta non esiste. Devo sedermi e parlare con loro e ancora non l’ho fatto.

La scorsa estate aveva un piede fuori Milano. Dove voleva andare? La domanda giusta è dove volevan o mandarlo. Alla Juventus. E’ stato Mauro a dire di no e a volere rimanere all’Inter». Seconda bordata, febbraio 2019: «Vorrei che Mauro fosse più tutelato dalla squadra, perché a volte escono delle cattiverie da dentro». Poi passa alle lezioni giornalistiche. All’allenatore: «Lautaro? Ha fatto gol anche per un grande movimento di Mauro. Magari Spalletti doveva mettere prima Martinez. Dovrebbe approfittare del fatto che sono amici, fra loro non c’è rivalità». E alla società: «Se mi date da scegliere fra il rinnovo e l’arrivo di uno che gli mette cinque palloni buoni, forse preferisco che Mauro abbia un aiuto in più». I soliti malevoli l’hanno presa come una critica ai compagni di squadra.

Rapporti difficili con il gruppo e via la fascia di capitano. Quello che filtra da casa Icardi è che lui ci è rimasto molto male, ma che anche lei è dispiaciuta. Qualcosa non è andato per il verso giusto. E per la prima volta tutto tace. Nessun tweet, solo una foto su Instagram dei 5 figli che vanno a scuola, senza nessuna frase. In questo silenzio strano, persino straordinario, arriva solo la voce di Ivana, la sorella di Icardi: «Cronaca di una morte annunciata. Povero mio fratello. Se avessi alle spalle una persona seria tutto questo non sarebbe successo». Manco a lei ha risposto Wanda (Uanda). Per ora, aspettando Tiki Taka. Siamo quasi all’ultima puntata dell’Atomica Bionda: sola contro tutti.

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno, editorialista   
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