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Arbitri, Giuntoli e il direttore di "Tuttosport": la rabbia di Allegri non piace alla Juve. Ecco cosa succede ora

La società non è contenta del comportamento del tecnico nella finale di Roma e la decisione definitiva arriverà prima dell'incontro programmato alla fine della stagione. Botta e risposta con il direttore Vaciago

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C'era una volta "lo stile Juventus" e forse c'è ancora. Lo show rabbioso di Massimiliano Allegri nella finale di Coppa Italia, vinta contro l'Atalanta, non è piaciuto alla dirigenza. Il giudice spotivo ha deciso la squalifica di due giornate e una multa di 5 mila euro, ma il club è contrariato dal comportamento tenuto da Allegri a Roma sia nei confronti delle istituzioni sportive che degli organi di informazione e dallo stesso atteggiamento tenuto in campo nei confronti dei dirigenti bianconeri. 

"Con Vaciago solo un alterco". "Non è così, ho i testimoni"

Poi il duro scontro con il direttore dei Tuttosport, Guido Vaciago, avvenuto nel tunnel dell'Olimpico. Con una dichiarazione diffusa dal suo avvocato, Paolo Rodella, Allegri "nega integralmente" la ricostruzione dei fatti. Secondo il tecnico si è trattato semplicemente "di un acceso alterco verbale col direttore, dovuto alla concitazione del momento, nel corso del quale entrambi loro si sono vicendevolmente insultati ad alta voce". "Nessuno spintone, nessuno strattone e né, tanto meno, nessuna minaccia all'indirizzo del direttore", ha detto il legale. "Non si è trattato di un alterco, ma di un monologo di Massimiliano Allegri che mi ha chiamato mentre ero a circa venti metri di distanza, e facevo una telefonata privata", la replica del direttore di Tuttosport, Guido Vaciago. "(Allegri, ndr) si è, quindi, rivolto a me con la frase: 'Metti giù il telefono, direttore di m...a'. Ha proseguito con tutte le frasi riportate nella mia ricostruzione, compresa la minaccia di venirmi 'a prendere' e di 'staccarmi le orecchie'. Mi ha preso con forza il polso destro, strattonandolo più volte. Ho testimoni".

"Giuntoli? Non è successo assolutamente nulla"

Dopo essere stato espulso per proteste c'è stato lo sfogo contro il Football Director, Cristiano Giuntoli (allontanato durante i festeggiamenti dei giocatori bianconeri). Allegri si libera dall’abbraccio di Gatti e va di fianco a Giuntoli mimando con la mano il gesto "via, via".  "Giuntoli? Non è successo assolutamente nulla, stavo solo festeggiando con la squadra. Io provo rispetto per la società, per gli uomini", ha spiegato Allegri. E poi ancora: "La Juventus è vincere, tutto si racchiude in questa frase. Abbiamo regalato una gioia a società, tifosi e a me. Sono contento, vincere non è facile, ma fa parte del Dna di questa squadra".

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Per ora niente esonero

La vittoria in Coppa Italia è passata in secondo piano e ora la Juve starebbe pensando all'esonero di Allegri. Ma secondo alcune indiscrezioni arrivate da ambienti bianconeri, non sarebbe imminente la conclusione anticipata del rapporto con il tecnico livornese. La rottura pare ormai inevitabile ed è probabile che avvenga prima dell'incontro tra l'allenatore e i vertici societari per discutere del futuro, programmato alla fine della stagione. Smentita quindi anche l'ipotesi che in panchina per le ultime due partite al posto di Allegri arrivi Pablo Montero, attualmente tecnico della squadra Under-19 della Juventus.

 

"Se andrò via, lascio una squadra forte"

"Se non sarò più io l'allenatore, lascio una Juve forte. Poi la società farà le sue valutazioni", le prime parole del tecnico livornese dopo aver sollevato il suo 14° trofeo. "La società ha il diritto di cambiare o meno un tecnico o un calciatore. Per me era importante vincere stasera e mi sono divertito", il pensiero di Allegri. Ma non si preannuncia un addio amichevole. Resta il nodo dello stipendio di Allegri e del suo staff che hanno un contratto in scadenza nel 2025. Il tecnico livornese guadagna sette milioni di euro netti a stagione, quasi tredici lordi e con il suo staff, primo fra tutti il vice Landucci, si arriva a una ventina di milioni.  

Andrea Currelidi Tiscali Sport - video da Youtube   
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