L'infanzia che nessuno vorrebbe vivere, il calcio come rivincita e ora la Juve. Kelly: "Non voglio pietà"
Il difensore centrale inglese parla del suo passato vissuto tra servizi sociali e famiglie affidatarie. "Della mia infanzia non cambierei nulla, se oggi possono vantare una carriera da professionista, lo devo anche al mio passato"
"Non voglio pietà"... "Se oggi posso vantare una carriera da professionista, lo devo anche al mio passato". La storia di Lloyd Casius Kelly, neo-acquisto della Juve, è un esempio di rivalsa sociale che passa attraverso il calcio. Il pallone che diventa un mezzo per rispondere a un'infanzia durissima.
Kelly: "È stato difficile, ma non cambierei della mia infanzia"
Kelly è nato a Bristol in una famiglia di origini giamaicane. Quando aveva solo 6 anni, date le condizioni economiche di sua madre, sono intervenuti i servizi sociali inglesi. Lloyd, sua sorella maggiore Mary e suo fratello minore Marcus, sono finiti in famiglie affidatarie (tre diverse in dodici anni). Per sua fortuna è stato reclutato dal Bristol City che lo ha portato dalle giovanili sino alla prima squadra (dal 2011 al 2019) prima di cederlo al Bournemouth per 15 milioni. "Per quello che la vita mi ha dato sarei potuto finire in tanti altri modi - ha detto il difensore inglese -. Il mio passato? Sono un libro aperto, ma non voglio pietà. È stato difficile crescere tra le famiglie affidatarie, ma almeno ero con i miei fratelli. Anche se cambiavamo casa ogni tre-quattro anni rimanere insieme ci ha resi più solidi". "Della mia infanzia non cambierei nulla - ha aggiunto -. Se oggi possono vantare una carriera da professionista, lo devo anche al mio passato. Ho avuto modo di rafforzami, di sviluppare un senso di resilienza".
La Juve: "Una pedina preziosa per il pacchetto arretrato"
Il difensore centrale inglese, classe 1998, è stato prelevato dal Newcastle United in un'operazione da circa 15 milioni di euro gestita dal direttore tecnico bianconero Cristiano Giuntoli. Dovrà colmare il vuoto creato dai gravi infortuni di Gleison Bremer e Juan Cabal. "Kelly si distingue per la sua velocità, la capacità di impostare l’azione dalle retrovie e la lettura tattica del gioco. Grazie alla sua statura imponente (1,90 m), è un difensore efficace nei duelli aerei, sia in fase difensiva che nelle situazioni di palla inattiva. Il suo dinamismo gli consente di adattarsi a diversi moduli tattici, rendendolo una pedina preziosa per il pacchetto arretrato", recita il comunicato della Juve.
Il dubbi e il parallelo con Huijsen
Il Newcaste lo ha salutato con un classico: "Ti auguriamo il meglio a Torino, Lloyd" (Wishing you all the best in Turin). Ma nei Magpies Kelly aveva poco spazio (10 presenze dall'inizio della stagione in corso). I suoi detrattori ricordano che non ha mai giocato più di 23 partite in un anno di Premier League e che il ventenne con "un futuro luminoso davanti a sé" (parole del tecnico del Bournemouth, Eddie Howe) ha un po' tradito le aspettative. Gli oppositori di Giuntoli fanno notare che la Juve poteva tenere e puntare tutto su Dean Huijsen (ceduto al Bournemouth per sostituire Kelly). Non resta che attendere il verdetto del campo per le sue prestazioni con la Juve di Thiago Motta.