Da promessa della Juve a clochard morto in solitudine: la storia di Marileno Fusetti
L'ex mezz'ala sinistra nel settore giovanile bianconero era morto dopo aver trascorso gli ultimi anni in strada. Per un mese nessuno aveva rivendicato la salma, gli ex compagni hanno pagato le esequie

"Abbiamo trovato i soldi per per pagare le esequie funebri a Marileno". Un ultimo gesto di grande amicizia, una bella notizia all'ìnterno di una storia fatta di sogni calcistici infranti, una morte in solitudine in strada e una salma che nessuno rivendicava. Marileno Fusetti è stato una promessa del calcio, giocava come mezz'ala sinistra nel settore giovanile della Juve di Mario Pedrale alla fine degli anni Sessanta - primi anni Settanta. Una Juve che schierava un giovane Roberto Bettega (futuro "Bobby gol") e Salvatore Jacolino (poi allenatore delle Giovanili bianconere negli anni Ottanta).
La raccolta fondi degli ex compagni
Una promessa non mantenuta quella di Fusetti, scomparso a metà febbraio al presidio sanitario torinese dopo aver vissuto gli ultimi anni da clochard in strada. L'ex giocatore è morto il 19 febbraio, ma dopo oltre un mese nessun familiare aveva rivendicato la sua salma che si trova nell'obitorio dell'ospedale Mauriziano di Torino. Quando La Stampa e altri giornali locali hanno diffuso la triste notizia è partita la nobile mobilitazione di Igor "Il Moro" Moretti e degli ex compagni delle giovanili della Juve e della Saviglianese Fbc 1919 (società calcistica di Savigliano in provincia di Cuneo, ndr). Una raccolta fondi per pagare le esequie funebri all’ex bianconero e dargli degna sepoltura a Collegno.