Marotta: "Non volevo Cristiano Ronaldo". Svela il motivo dell'addio alla Juve e parla del primato dell'Inter
L'ad dell'Inter: "Non abbiamo ancora vinto niente". E sul licenziamento dalla Juve precisa: "Non è stato CR7 l'elemento che ha portato alla rottura"
Prima i successi con la Juve e poi quelli con l'Inter. Dopo la vittoria dei nerazzurri nel big match, Beppe Marotta parla del suo presente ("Siamo primi ma manca ancora tanto") e del suo passato a Torino. L'ad dell'Inter ha raccontato il suo improvviso addio alla Juventus, deciso dall'allora presidente Andrea Agnelli attraverso il licenziamento dopo otto anni di successi (dal 2010 all'ottobre 2018).
"Non volevo Cristiano Ronaldo"
La causa del divorzio è stata spesso attribuita all'acquisto di Cristiano Ronaldo, deciso da Agnelli (arrivato in Italia per 117 milioni di euro nell’estate 2018). "Nel momento in cui la proprietà intende utilizzare una strategia diversa è il manager che deve fare un passo indietro e io l'ho fatto col sorriso sulle labbra - ha detto Marotta a Dazn -. Ho dato quanto ho ricevuto alla Juve. Era giusto rispettare la volontà della proprietà che voleva ringiovanire il management. Quella di CR7 era un'operazione che non mi trovava in parte d'accordo. Il giocatore non si discute, ovviamente. Dal punto di vista finanziario-economico però era un'operazione impegnativa. Ma non è stato quello l'elemento che ha portato alla rottura. E' stato più un cambio di programma del club che ha determinato la fine di un ciclo".
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Cristiano Ronaldo
"Inter capolista? Non abbiamo ancora vinto niente"
Dal 2018 "Abbiamo tutti bravi ragazzi, ma ancora non abbiamo vinto niente. Abbiamo 13 punti in più dell'anno scorso, un +41 di differenza reti, ma non abbiamo vinto nulla e le insidie più grosse le troveremo nei campi di provincia, a partire per esempio dalla Salernitana, che affronteremo dopo la Roma. Lì dobbiamo dimostrare di essere una grande squadra. Siamo primi ma manca tanto". Lo ha detto l'amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta, intervistato durante Supertele su Dazn.
"Nello spogliatoio si respira un aria molto positiva"
"Nello spogliatoio si respira un aria molto positiva, non dovuta solo ai risultati, che sono importanti - ha proseguito -. Siamo riusciti a puntellare l'organico, con Ausilio e Baccin. Piero è un bravo direttore sportivo, ne ho conosciuti tanti ma lui è competente. Oggi devi avere una rosa competitiva, non solo 12-13 giocatori. In panchina Inzaghi ha grandi giocatori, poi lui è bravo a valorizzarli. Inter la mia ultima esperienza in un club? Ho allungato il contratto e sono contento di questo. La scadenza è nel 2027, all'età di 70 anni. Sono innamorato del calcio e vorrei creare una nuova vita per me in questo mondo, a livello politico".