De Laurentiis attacca Spalletti: "Doveva vincere la Champions League. E il "vaffa" a Garcia prima dell'esonero
Il presidente azzurro critica il suo ex allenatore e attuale Ct della Nazionale: "Se è andata a un passo da vincerla l'Inter che è arrivata a 20 punti da noi..."
Prima la vittoria dello scudetto 33 anni dopo Maradona, poi il clamoroso divorzio dal Napoli. Non è finita bene tra Luciano Spalletti e il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis. Il Napoli, guidato dall'allenatore toscano, ha dominato la stagione 2022-23 divenendo atematicamente Campione d'Italia con cinque giornate d'anticipo e chiudendo il torneo con 90 punti e +16 sulla Lazio seconda. Ma il terzo scudetto della storia azzurra non ha soddisfatto le ambizioni del presidente De Laurentiis.
"Mi aspettavo di vincere la Champions League. Se l'Inter..."
Intervenuto in conferenza stampa "ADL" è tornato sulla scorsa stagione e non le ha mandate a dire all'ex tecnico Spalletti, oggi Commssario tecnico della Nazionale. "Io mi aspettavo di vincere la Champions League lo scorso anno. Se è andata a un passo l'Inter che è arrivata a 20 punti da noi...", le parole del patron del Napoli. Gli azzurri furono eliminati dal Milan nei quarti di finale del torneo (vittoria rossonera all'andata a San Siro per 1-0 e pareggio per 1-1 al Maradona). Mentre l'Inter di Simone Inzaghi, giunto terzo in campionato a -18 dal Napoli, raggiunse la finale dove fu sconfitto dal Manchester City (1-0 gol di Rodri).
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L'opzione del contratto di Spalletti
"Io mi sono assunto le colpe di questo avvio di stagione, perché avevo fatto bene il contratto a Spalletti che non è bilaterale, è unilaterale. Andava esercitata l'opzione - ha detto il presidente del Napoli -. L'opzione del contratto di Spalletti prevedeva un ulteriore anno, ed io entro il termine predeterminato a fine stagione avevo il diritto di esercitarla e di farlo con una dichiarazione scritta. Non è una gentilezza o carineria che feci ma un fatto dovuto dall'esecuzione giuridica. Io quindi mi sono assunto le colpe di questo avvio di stagione perché avevo fatto bene il contratto a Spalletti".
"Avevo la sensazione che Spalletti sentisse la Federcalcio"
"Al Maschio Angioino al Premio Bearzot dissi al pubblico: 'Spalletti resterà con noi' e lui non smentì, non disse nulla. Poi ci fu l'eliminazione dalla Champions League che mi deluse moltissimo - ha aggiunto AdL - e dopo il 21 aprile per tirare su il morale di Spalletti gli dissi che non mi ero arrabbiato per l'eliminazione e gli inviai giuridicamente l'esercizio dell'opzione via pec, che era la modalità giuridica. Mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio, parecchio tempo dopo, a me e Chiavelli, Spalletti ci comunicasse di voler prendersi un periodo di pausa per tornare a fare il coltivatore nella sua terra in Toscana. Mi potevo comportare dicendo che avevo usato l'opzione e doveva restare. Il mio errore è stato anche dopo lo scudetto, anche perché avevo la sensazione che Spalletti sentisse la Federcalcio per la Nazionale e infatti è andato lì".
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"Garcia? O lo mandavo affa...lo, o stavo zitto"
Dopo l'addio a Spalletti, la scelta di puntare su Rudi Garcia. Ma il francese è stato esonerato a novembre dopo la sconfitta casalinga contro l'Empoli per essere sostituito dall'ex Walter Mazzarri. "Perché l'ho mandato via? Sono sceso nello spogliatoio dicendo che sbagliava a giocare così, mi disse: 'Mi lasci fare'. O lo mandavo affa...lo, o stavo zitto. All'intervallo gli dissi: 'Che c...o vuoi fare? Vuoi farti cacciare?' Questo cavolo di Empoli ci crea sempre problemi, anche con Spalletti".
