Dalla Serie A alla vita in camper per scelta: "Voglio capire chi sono". Lo riconoscete?
Federico Cossato, protagonista della favola Chievo Verona, ha venduto casa per girare con il suo camper: "Non è stata una scelta presa alla leggera. È stata il risultato di anni di riflessione, di sogni e di desideri"
C'era una volta la "favola" Chievo Verona. E in quella squadra c'era il bomber di scorta, ma sempre determinante, Federico Cossato. Veronese, classe 1972, era arrivato nel club del presidente Campedelli nel 1997 per sostituire suo fratello Michele (ceduto al Venezia). Avrebbe lasciato la formazione clivense dieci stagioni dopo con all'attivo 239 presenze e 46 reti. Con Delneri in panchina l'attacco titolare era composto da Corradi e Marazzina ma Cossato, entrava sempre dalla panchina e spesso segnava: 9 gol e 32 presenze nella prima stagione in Serie A del Chievo (2001-02) e stesso numero di reti nella seconda (2002-03). Ma non solo. Cossato ha scritto una pagina di storia del club veronese: rete decisiva in un Roma-Chievo 0-1 davanti a uno squadrone con Totti, Cassano, Montella e Batistuta e con Fabio Capello in panchina. "Niente è impossibile, quando gioca il Chievo", si diceva nei primi anni Duemila.
"Non è stata una scelta presa alla leggera"
Ricordi di gloria. Cossato nel 2009 ha appeso le scarpette al chiodo e nel 2022 il club clivense è fallito. La sua vita è radicalmente cambiata: ha chiuso con il calcio ("E' un mondo falso"), ha venduto la sua casa e ha comprato un camper van ("Il mio nuovo rifugio itinerante") dove vive con il suo cane, Bonnie. "Non è stata una scelta presa alla leggera. È stata il risultato di anni di riflessione, di sogni e di desideri che finalmente ho deciso di realizzare", ha scritto l'ex bomber sul suo sito.
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"Non avere paura di affrontare nuove sfide"
"Per molti anni, ho calcato i campi da calcio come professionista, giocando nella prestigiosa Serie A italiana - ha scritto ancora Cossato -. Quella carriera mi ha insegnato tanto, non solo sul campo, ma anche fuori. Mi ha insegnato l'importanza del lavoro di squadra, della determinazione e della resilienza. Ma soprattutto, mi ha insegnato a cogliere le opportunità e a non avere paura di affrontare nuove sfide. Dopo il mio ritiro dal calcio professionistico, ho intrapreso diverse strade nella mia vita professionale, ma ho sempre sentito un desiderio bruciante di esplorare il mondo e di scoprire cosa si nasconde oltre l'orizzonte".
"Un'occasione per scoprire chi sono veramente"
"Questo viaggio non è solo un'opportunità per esplorare nuovi luoghi e incontrare nuove persone, ma è anche un viaggio interiore. È un'occasione per scoprire chi sono veramente al di là delle etichette e dei ruoli che ho svolto nella mia vita fino ad ora. Quindi, mentre mi preparo per questo nuovo capitolo della mia vita, non vedo l'ora di condividere con voi ogni momento di questa incredibile avventura", ha concluso l'ex attaccante.