"Tu qua dentro non ci lavori più": Criscitiello licenzia in diretta un giornalista. Ecco cosa è successo
La discussione sulla gag sul mercato del Napoli e il direttore di "Sportitalia" si scontra con il collaboratore Manuel Parlato: "Hai sbagliato televisione, fai il tifoso a casa tua".
"Cacciato" o "licenziato" in diretta tv dal direttore dell'emittente sportiva con la quale collaborava. E' calato il gelo durante una trasmissione su Sportitalia, quando il direttore Michele Criscitiello ha cacciato il giornalista Manuel Parlato. La dura decisione di Criscitiello è arrivata durante un dibattito sul calciomercato del Napoli, chiuso con la partenza della stella Khvicha Kvaratskhelia al Psg e l'arrivo di Noah Okafor dal Milan dopo i mancati acquisti di Alejandro Garnacho (Manchester United), Karim David Adeyemi (Borussia Dortmund) e Allan Saint-Maximin (Fenerbahce ma in prestito dall'Al Ahly).
"Chiudiamo il collegamento, Manuel qua dentro non ci lavora più"
Manuel Parlato aveva criticato una gag del collega Tancredi Palmeri durante la trasmissione sull'ultimo giorno del mercato invernale. Criscitiello ha interrotto bruscamente il collegamento con Parlato, dichiarando che non avrebbe più lavorato per Sportitalia. "Vabbè Manuel, ciao, buonanotte! Vai a lavorare a Canale 21, vai! Via, ciao! Hai sbagliato televisione, la poesia la fai altrove, via! Cambia canale e fai il tifoso a casa tua! Chiudiamo il collegamento con Manuel, che qua dentro non ci lavora più! Se vuoi fare il simpatico, puoi farlo fino a un certo punto. Da oggi puoi andare a casa, perché se vuoi fare il fenomeno coi napoletani fallo pure. Fino a che si tratta di ironie social del ceto medio napoletano lo accettiamo, il resto no".
Il siparietto ironico di Criscitiello e Palmeri
In collegamento su Sportitalia dall'Hotel Sheraton di Milano, poco dopo la fine della sessione di gennaio del calciomercato, Criscitiello e Palmeri si erano resi protagonisti di un siparietto ironico sul deludente mercato degli azzurri, con Tancredi che apriva e chiudeva la porta del calciomercato ormai chiuso, per chiedere se c'erano i giocatori di spessore che il Napoli aveva cercato ma non preso. Parlato commentando la gag ha detto: "Abbiamo seguito tutta la trasmissione, ma la gag di Tancredi su Okafor è stata quella che è piaciuta di meno. Siamo i campioni del mondo dell'ironia, ma questa mi è sembrata più una provocazione. Ci aspettiamo che la stessa ironia venga riservata anche ad altre squadre, se dovesse verificarsi una situazione simile".
"Se non capite cosa significa fare divertimento..."
Il direttore Criscitiello aveva difeso l'operato del giornalista inviato a Milano: "Sappiate che esiste l'ironia, e se Tancredi Palmeri fa un lavoro giornalistico di intrattenimento è perché glielo chiede il sottoscritto, quindi è inutile che lo offendete, fatelo con me non c'è problema". La difesa del direttore ed editore è poi andata anche oltre, parlando dei tifosi del Napoli dopo le critiche social: "Vi chiediamo soldi? No. Vogliamo confrontarci e divertirci? Si. Se poi non capite cosa significa fare divertimento, intrattenimento, informazione avete sbagliato canale, cambiate. Non abbiamo bisogno di voi, abbiamo fatto più di due milioni di telespettatori".
L'Odg: "Fatti di una gravità inaudita"
Immediato l'intervento dell'Ordine dei Giornalisti della Campania. "Un giornalista di origine irpina, iscritto all'Ordine della Lombardia e conduttore di un'emittente sportiva nazionale, ha diffamato Canale 21 e 'licenziato' in diretta il collaboratore di tale emittente nazionale Manuel Parlato - sostiene l'Odg Campania -. Fatti di una gravità inaudita che vedono l'Ordine dei Giornalisti della Campania non solo solidale e al fianco di Canale 21 e Manuel Parlato, ma pronto a inviare un esposto disciplinare all'Ordine lombardo. Non sono accettabili sia l’atteggiamento denigratorio nei confronti dell’emittente Canale 21 sia la frase rivolta a Parlato che offende il nostro collega e limita la libertà di espressione del giornalista per una sua difesa d'ufficio dei napoletani. Tutti elementi deontologicamente molto gravi e inaccettabili in un paese democratico".