"Pensavo di essere immortale ma ora sono qui": il racconto del dramma di Stefano Tacconi
L'ex portiere della Juve a "Verissimo": "Mi dicono che devo stare attento perché può tornare l'emorragia. La cosa più complicata è stata la riabilitazione"
"Me la sono vista brutta". Inizia così il racconto di Stefano Tacconi nella sua prima intervista dopo le dimessioni di fine ottobre dall'ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza" di San Giovanni Rotondo, dove era ricoverato dal 21 giugno scorso per proseguire la riabilitazione per l'emorragia cerebrale che lo aveva colpito il 23 aprile 2022. "Pensavo di essere immortale e invece dietro l'angolo c'era qualcosa di inaspettato. Fortunatamente il giorno che mi è successo c'era con me mio figlio Andrea", ha detto l'ex portiere della Juve e della Nazionale, ospite in esclusiva a Verissimo.
"Mi sono perso un po' di cose, ma sono vivo ed è quello che conta"
Rispondendo alle domande di Silvia Toffanin, Tacconi ha ricordato i giorni prima del malore: "Da un paio di giorni mi sentivo molto stanco perché avevo guidato da solo per più di tremila chilometri, avevo mal di testa e dovevo aspettarmi che qualcosa non andasse bene, ma non pensavo fosse una cosa del genere". E ancora: "Mi sono perso un po' di cose in questo periodo, come il matrimonio di mia nipote e il diciottesimo di mia figlia. Però, almeno, mi hanno visto vivere che è quello che conta".
"Mi dicono che devo stare attento perché può tornare l'emorragia"
Quanto alle difficoltà post-operatorie, confessa: "La cosa più complicata è stata la riabilitazione. Nonostante sia stato un atleta non entravo in palestra da 25 anni e ho faticato tantissimo: ho dovuto ricominciare tutto da capo, a camminare e a parlare". Ora "mi dicono che devo stare attento perché può tornare l'emorragia, ed è quello che mi fa un po' più paura, perché io non sto mai fermo". Tacconi sottolinea anche l'importanza di aver avuto sempre accanto la sua famiglia e della grande forza d'animo di sua moglie: "Il medico che mi ha operato le ha detto 'non so se arriverà a domattina'. Sono frasi forti da sentire, è stata dura ma lei ha resistito senza mai mollare. Adesso che sono tornato a casa mi sta dietro, mi cura e mi guarda".