Caso Maignan: identificato per gli insulti razzisti anche un tifoso dell'Udinese di colore
La polizia ha individuato altre quattro persone. L'Udinese ha fatto ricorso contro la "gara a porte chiuse" decisa dal giudice sportivo
C'è anche un tifoso dell'Udinese di colore tra le quattro persone identificate per gli insulti razzisti nei confronti del portiere del Milan, Mike Maignan. Il giocatore rossonero aveva abbandonato i pali della porta per denunciare l’atteggiamento discriminatorio di alcuni tifosi dell’Udinese e l'arbitro Maresca aveva interrotto la gara del Friuli. Poi il portiere era stato nuovamente pesantemente insultato dopo il pareggio dell'Udinese.
Altre quattro persone identificate, c'è anche un tifoso di colore
Dopo le polemiche e la richiesta esplicita di Maigan ("Mi hanno chiamato scimmia ora il sistema si assuma le responsabilità") erano iniziate le indagini della polizia. Un 46enne friulano ha ricevuto il Daspo dal Questore per 5 anni per qualunque competizione sportiva ed è stato radiato per sempre dalla società bianconera dopo essere stato inchiodato da un video in cui urla per 12 volte "negro di m..." all'indirizzo di Maignan. Anche la giustizia ordinaria ora fa il proprio corso e l'uomo è indagato dalla Procura. Ma ci sono poi altre quattro persone identificate. Si tratta di due uomini e una donna di 45, 32 e 34 anni della provincia di Udine, e di un uomo di 42 di Udine, tutti deferiti in stato di libertà alla Procura che sta coordinando le attività di indagine. E, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, tra i quattro tifosi identificati ci sarebbe anche una persona di colore.
L'Udinese contro la "gara a porte chiuse"
Intanto l'Udinese ha deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d'Appello Nazionale Figc contro la decisione del giudice sportivo della Lega Serie A di sanzionare il club con una gara interna da disputarsi a porte chiuse in seguito agli episodi verificatisi nel corso della partita contro il Milan. Il giudice sportivo aveva usato la mano pesante, soprattutto perché, dopo i due annunci dello speaker e su richiesta dell' arbitro, il resto del pubblico non aveva solidarizzato con Maignan. "Dobbiamo procedere per salvaguardare la reputazione del nostro club, storicamente multietnico, e l'impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni. Al tempo stesso - ha proseguito il d.g. - vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l'intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi".