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Napoli è la vera Regina del calcio mercato. Poi l'Atalanta e la Juve: un voto per ogni squadra

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
Antonio Conte, allenatore del Napoli (Ansa)
Antonio Conte, allenatore del Napoli (Ansa)
Era da un pezzo che non vedevamo un calciomercato come questo. Negli ultimi tempi, i grandi affari erano solo quelli delle cessioni. Questa volta invece la serie A è tornata a comprare.  Niente di clamoroso, i colpi alla Mbappé li fanno gli altri. Ma idee tante, scommesse e coraggio. La Regina? Senza dubbio il Napoli, anche se tutti dicono la Juve. E’ vero che si trova sul groppone la grana Osimhen, ma il mercato arabo non è finito e non è ancora detta l’ultima parola. In ogni caso, non ha sbagliato un acquisto e ha portato a casa tutte le richieste di Conte, da Bongiorno a McTominay e Lukaku. Giuntoli ha fatto miracoli rispettando il budget a disposizione, perché tra uscite, entrate e taglio degli ingaggi chiude a meno 50, come da programma, ma è stato costretto a spolpare il vivaio e a mandar via i ragazzi del futuro, e non tutti i suoi acquisti valgono quelli degli azzurri. Ora, bando alle ciance. Tocca al campo. Ma la verità implacabile dei risultati comincia da quello che hai fatto nel calcio mercato. Bene o male.
Ecco le pagelle, allora.

ATALANTA

A Bergamo hanno due certezze. Re Mida in panca, il Gasp, che trasforma in oro tutto quello che tocca. E la capacità di vendere come nessuno. A comprare stanno bassi, poi ci pensa il mister. Solo lui riesce a far rendere anche chi non gli piace. Quando arrivò Koopmainers, non lo voleva, anche perché non gli andava proprio a genio. Non sapeva dove metterlo. All’inizio non lo fece giocare, poi lo provò davanti come sottopunta, dietro, in mezzo. Alla fine decise che forse poteva fargli fare tutte e tre le cose insieme. Il Koop dei 60 milioni nacque allora. In Premier ce ne sono tanti così, anche più bravi (McTominay ad esempio), e difatti dall’Inghilterra non l’ha mai cercato nessuno. In Italia, dove ci sono molti meno soldi, solo lui. E riuscire a venderlo a quella cifra da noi è semplicemente un capolavoro. Poi non importa quello che compri, tanto ci pensa il Gasp, che s’è fatto la gavetta nei settori giovanili e sa come plasmare i giocatori. Questa volta però non hanno cercato degli sconosciuti. Bellanova, Samardzic, Brescianini, Retegui, tutta tanta roba. Una sola scommessa a rischio: Zaniolo. Se hai problemi fisici Re Mida non può farci niente. Ora ci vuole tempo. Ma il mercato per ripartire è stato fatto bene. VOTO 8.

BOLOGNA

Hanno perso l’impianto e qualcosa di più dell’anno scorso. Via Thiago Motta, l’artefice di quel piccolo miracolo. E via i suoi scudieri, creati dal nulla, Zirkzee e Calafiori.  Vincenzo Italiano in panchina è una rivoluzione. Dentro Miranda e Holm sulle fasce, poi Cambiaghi, Pobega e Illing Junior. Tutte mezze scommesse. Casale al posto di Calafiori, dopo aver puntato 19 nomi? Mah. Il Bologna però ha Sartori, per questo bisogna dargli fiducia. Meriterebbe 5. Gli diamo qualcosa in più. VOTO 5/6.-

CAGLIARI

Mercato di basso profilo. Hanno guardato a Bergamo, sperando che l’aria di quelle parti aiuti anche in riva al mare, e lì sono andati a pescare Zorte, Piccoli, Adopo e Palomino. Alla fine hanno preso Gaetano dopo averlo inseguito tutta l’estate. Hanno perso Nandez, Dossena e Sulemana. L’unico vero acquisto l’hanno fatto in panchina. Per sostituire uno come Ranieri, ci voleva un gran colpo. Nicola è l’uomo dei miracoli da salvezza. E la salvezza è l’obiettivo del Cagliari. VOTO 6.

COMO

Mercato all’americana, in stile berlusconiano, molto costoso e spettacolare, forse pure un po’ confuso. Inutile far l’elenco, arriveremmo a fondo pagina. Da Pepe Reina, a Varane, Sergi Roberto e Belotti, bisognerà vedere quanti serviranno davvero alla causa. Però un segnale l’hanno mandato. Siamo qualcosa di più che una neopromossa. 50 milioni sul piatto. E al resto ci pensi Fabregas. VOTO 6,5.

EMPOLI

Pochi soldi in cassa, altro che Como. Allora, si lavora sui prestiti, prendendo quello che ti danno. Sebastiano Esposito, Colombo e Pellegri davanti. Caputo da solo forse valeva tutti e tre. Ma con le tasche vuote, bisogna ragionare così, guardando i bilanci e cercando scommesse. VOTO 6.

FIORENTINA

Qualche buona intuizione e un po’ di grana per l’inverno. Gli acquisti non sono male: Adli, Richardson e poi Cataldi e Bove sul filo di lana, il ritorno di Amrabat. Il centrocampo è stato rifatto a immagine del suo tecnico. Colpani è un fedelissimo di Palladino, fino adesso non funziona, ma si può aspettarlo. Gudmundsson è un gran colpo, persino meglio di quello che hanno venduto, Nico Gonzalez. Kean potrebbe diventare il futuro centravanti della Nazionale. Tutto bene. Il problema è Pongracic al posto di Milenkovic, e non è un problema da poco. Ma considerando anche la cessione di Nico a quelle cifre (38 milioni) come si fa non battere le mani a Pradé? VOTO 7.

GENOA

Hanno venduto tutti i più forti. Josep Martinez, Retegui e Gudmundsson. Sono arrivati Pinamonti, Gollini e Miretti. Il divario è netto. Si punta tutto sul catenaccio di Gilardino. Per ora funziona. Ma il mercato non l’ha certo aiutato. VOTO 4
INTER. Marotta non è solo un geniaccio. E’ un gran politico, un uomo di potere. E un prestigiatore. Prima di cominciare ha già preso Taremi e Zielinski. In chiusura centra Palacios. Sembrava stesse solo a guardare. Ma l’Inter è già più forte dell’anno scorso. Abilità e concretezza. VOTO 7.

JUVENTUS

Qui di voti bisognerebbe darne più di uno. Il primo a Giuntoli: 10, non per il mercato, ma per il progetto. Per la scelta di Thiago Motta, innanzitutto, scelta già decisa a giugno dell’anno scorso, nella speranza che Allegri desse retta agli arabi, e poi coltivata pazientemente per 12 mesi. E poi per la visione, il coraggio delle idee. Un altro alla società, che comunque, di riffa o di raffa, parte ancora senza sponsor e non raccoglie proposte superiori ai 20 milioni (l’anno scorso erano 45), e che ha sempre meno peso politico in serie A: 5. E poi il mercato, esaltato fino all’inverosimile da opinionisti di varie scuole. Ma la verità è che non tutto è andato come doveva. Koop è stato strapagato. Brava l’Atalanta un po’ meno la Juve. Alcuni hanno parlato di acquisto «sensazionale», o «colossale». Ma sono gli stessi esperti che definivano alla stessa maniera l’arrivo di Ramsey o quello di Wijnaldum e Renato Sanches alla Roma. Li conosciamo. E’ un buon acquisto strapagato (McTominay è meglio, questo sì ottimo). Altre pecche. Da Calafiori a Cabal è un bel salto. All’indietro. Hanno definito Douglas Luiz «un fuoriclasse». Ma questi esperti l’hanno visto giocare? Noi due volte, semifinali di Conference. Gran tocco di palla, ma l’impressione è che sia troppo lento. E’ per questo che fino adesso Thiago lo tiene fuori, non perché non sia in forma. Però Giuntoli doveva fare rivoluzione e rivoluzione ha fatto. Thuram è un gran colpo. Conceicao potrebbe sorprendere. E Koop lo volevano tutti. Chieaa invece non lo voleva più nessuno. VOTO 7,5.
 

LAZIO

Non servono tante parole. Bastano i fatti. Ha perso Luis Alberto, Felipe Anderson e Ciro Immobile. Ha Preso in prestito Dia ed è arrivato lo svincolato Castrovilli, con tutti i suoi problemi fisici. VOTO 4.

LECCE

Bilancio in attivo e le solite scommesse di Mago Corvino, da Gaspar a Marchwinski. VOTO 6,5.

MILAN

Il colpo più azzeccato è Pavlovic. Buoni anche Fofana e Emerson Royal. Ma il discorso da fare è sulle ambizioni. Se si vuole puntare a sfidare l’Inter e a vincere lo scudetto non bastano assolutamente. Vanno bene per galleggiare, come adesso. Siamo alle solite. Hanno insultato tanto Pioli, ma il secondo posto dell’anno scorso forse se lo devono scordare. Avrebbero fatto meglio a ringraziarlo. Con Morata e Abraham a noi sembra un Milan in chiaro scuro. Un po’ sì e un po’ no. VOTO 6.

MONZA

Niente giorni del Condor. Galliani silenzioso e mercfato nullo. VOTO 4.

NAPOLI

Non ha sbagliato un acquisto. Ha speso un mucchio e ha incassato quasi niente. Ma con Conte si sa che funziona così. Però ADL ha voluto fare le cose in grande. Prima il mister. Poi l’uomo mercato. Il giovane Manna lo criticavano tutti, ma è stato bravissimo. Anche se poi il mercato l’ha fatto Conte. Duecento milioni per Kvara e Osimhen dal Psg? No. Kvara resta (anche se nessuno gli ha ancora rinnovato il contratto da 1,5). Di Lorenzo via? Manco per sogno. Antonio da Lecce vuole assolutamente 3 uomini e guai se non glieli portano: Buongiorno in difesa, McTominay a metà campo, e Lukaku davanti. Poi Billy Gilmour, un regista perfetto per ribaltare l’azione, con la corsa o il lancio verticale. Sono arrivati tutti, più Spinazzola e Neres sulle fasce. Buongiorno è il miglior difensore italiano (dispiace sinceramente per Spalletti che non se ne accorge), McTominay è una sorta di Vidal, centrocampista che rompe, segna e corre, un grandissimo acquisto. Lukaku lo conosciamo e con Conte è un’altra cosa. Mercato perfetto. Noi lo ripetiamo, l’unica vera anti Inter è il Napoli. VOTO 9.

PARMA

Per la Nobile decaduta tornata in A, niente colpi sensazionali. Ma due acquisti da tenere d’occhio: Mandela Keita dell’Anversa, e soprattutto il giovanissimo Leoni, difensore 17enne dalla Samp, inseguito da tutti i grandi club italiani (l’Inter l’avrebbe preferito persino a Palacios). Poi c’è Pecchia in panchina, idee e coraggio. VOTO 6,5.

ROMA

Con un mercato così confuso è difficile dare un giudizio netto. Fanno simbolicamente testo i casi Danso e Djalo, con le loro incertezze e i dietrofront finali. Alcuni acquisti fanno ben sperare: Soulé, Manu Kone e Le Fee. Altri non li conosce nessuno, pescati dal Djugarden e dall’Al-Hilai. La telenovela Dybala ha riscaldato il cuore dei tifosi. E’ stata la loro vittoria. Arriveranno Hummels o Hermoso. Ma chi ci ha capito qualcosa è bravo. VOTO 6.

TORINO

Anche qui parlano i fatti. Persi Buongiorno e Bellanova, cioé i giocatori più forti, più Rodriguez. Arrivati Saul Coco, Pesersen e lo svincolato Che Adams. Passo indietro più che evidente. Ci si affida a Vanoli, uno come Gilardino, molta concretezza, squadra che difende e riparte. Fino adesso funziona, basta e avanza. Ma il mercato non ha aiutato. VOTO 4.

UDINESE

Un po’ di sconosciuto e Alexis Sanchez. Però il tecnico è meglio di quelli che c’erano prima (da Cioffi a Gotti). VOTO 5.

VENEZIA

I rinforzi li ha cercati in mezzo al campo: Hans Nicolussi Caviglia e Duncan. Sulla panchina, Di Francesco per ora gode della struttura difensiva ereditata da Vanoli. VOTO 5.

VERONA

Sogliano va sempre giudicato alla fine della stagione. Quelli che prende li conosce solo lui, capace di pescarli dalla serie B olandese o da un campo sperduto della Colombia. Non sono fuoriclasse ma bastano per salvare la squadra e rivenderli a 10/15 milioni dopo averli pagati 200mila euro. A Sogliano bisogna dare un voto sulla fiducia. VOTO 6.
Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
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