Vlahovic alla Juve? No, ecco le pagelle controcorrente: 8 alla Fiorentina, 7 al Milan. E l'Inter è la più brava
Bravo Commisso: vendere Vlahovic a 70 milioni, che diventeranno 80, a 18 mesi dalla scadenza del contratto del serbo, è stato un autentico capolavoro

Facciamo le pagelle. Avviso per i naviganti: a seguir la ragione vengono un po’ contro corrente. La logica non va sempre dove tira il vento. Così, è fuor di dubbio che la Juventus abbia fatto un mercato scoppiettante, ma siano proprio sicuri che la Fiorentina sia stata un disastro? Ecco, cominciamo da qui. Commisso a noi sembra uno che sa fare bene i suoi affari, che dagli americani ha imparato che il business è business, e se ti frego, scusa, non c’è niente di personale, come ci ripetono sempre nei loro film. E lui a Firenze è venuto per fare business. Ha comprato la squadra per una cifra non certamente esagerata, e poi pensa di dare valore alla società con degli investimenti strutturali. Per questo fino adesso non ha investito molto sui giocatori. Ha commesso errori gravi come quello di Iachini (che fra l’altro non faceva giocare Vlahovic), difendendolo a spada tratta. Diceva una cosa e ne faceva un’altra. Però, così ha rubato Italiano allo Spezia. E questa, sportivamente parlando, è stata la prima cosa giusta che ha fatto. Nell’insieme, per usare un eufemismo, diciamo che non sembra uno di cui fidarsi a occhi chiusi. Ma in questo mercato, sembra incredibile, non ha sbagliato niente.
Voto alla Fiorentina: 8 (di media: 10 per le cessioni, 6 per gli acquisti). I tifosi lo attaccano, lo disegnano come un clown. In realtà vendere Vlahovic a quella cifra, 70 milioni che diventeranno 80, a 18 mesi dalla scadenza del contratto, è stato un autentico capolavoro. L’ha venduto all’odiata Juventus? E cosa poteva fare, visto che il giocatore aveva già un accordo con i bianconeri e se non lo cedeva se ne sarebbe andato via gratis fra un anno e mezzo? Invece, è riuscito a fare di più: nonostante quell’accordo sottobanco, la Juventus ha dovuto alzare la posta sopra tutte le altre offerte ricevute dai viola (50 dall’Atletico, 70 dall’Inghilterra). Ci piacerebbe conoscere lo scemo che avrebbe rinunciato a tutti quei soldi per poi consegnare gratis Vlahovic all’odiata rivale. Chapeau. Sugli acquisti, sufficienza stretta. Dei tre attaccanti che ha preso (Piatek, Cabral e Ikoné), solo il francese potrebbe rivelarsi un crac. Può giocare da ala o da trequartista, ha classe e velocità, ha 22 anni ed è già nel giro della nazionale di Deschamps. Che gli altri due non convincano troppo, lo dimostra il fatto che fino all’ultimo la Fiorentina ha cercato di prendere Alvarez dal Penarol, punta centrale molto forte fisicamente.
Per quel che riguarda gli acquisti, comunque, la voce del padrone l’ha fatta la Juve (voto 9, obbligato). Ha preso il capocannoniere della serie A, giovane e già fortissimo, ha raddoppiato con Zakaria ed è riuscita pure a vendere, cosa che non faceva bene da quando se n’era andato via Marotta. Cercava Bremer dal Toro (per sostituire quest’estate il partente De Ligt), che però sta firmando il rinnovo per essere ceduto all’Inter (Cairo chiede 40), e allora ha ripiegato su Federico Gatti, cioé il difensore scelto dai granata per prendere il posto proprio di Bremer. Gatti, torinese di Rivoli, muratore con il padre disoccupato, venuto su dai dilettanti prima di finire in B quest’anno nel Frosinone, è una bella storia di calcio da raccontare. Ma se sarà il nuovo Torricelli, è ancora tutto da vedere. Ha mancato il colpo Nandez, la Juve. Ma non era la prima scelta di Allegri (preferiva Rovella) e lui voleva venire solo con l’obbligo dell’acquisto. Secondo noi, Mazzarri e Giulini nn avrebbero pianto se fossero riusciti a liberarsene.
In Sardegna i tifosi hanno dato l’insufficienza a questa campagna acquisti (5 scarso di media). Ma anche qui la ragione dice altro. Giulini (sufficienza ampia, 7 a lui, 6 al mercato) ha dato fiducia al suo allenatore e ha fatto tutto quello che lui gli ha chiesto: ha rivoluzionato la difesa (manca Izzo, ma solo perché Ceppitelli non ha voluto andare via), ha spinto fuori Godin e Caceres che non rientravano più nei programmi, e ha preso Baselli, il centrocampista che voleva Mazzarri. Non è arrivata una punta, ma anche qui al tecnico toscano interessava più il resto. Lui vuole una squadra per fare un catenaccio ermetico. Adesso ce l’ha.
Altro voto controcorrente è quello per il Milan (voto 7). Non ha comprato nessuno, a parte la giovane promessa Lazetic, e gli serviva un difensore dopo gli infortuni di Kjaer e Tomori. Ma Massaro e Maldini hanno cercato solo chi volevano loro, non hanno buttato via i soldi per prendere qualcuno tanto per prendere. Il Milan e l’Inter sono le uniche squadre che hanno davvero un progetto, non hanno più bisogno di annaspare alla ricerca di miraggi che poi restano come parassiti incollati al groppone. Il voto così alto è perché di Lazetic si dice un gran bene e non è un caso che lo volesse a tutti i costi Juric per il suo Toro.
Per la stessa saggezza, sufficienza anche al Napoli (voto 6), la squadra c’è già ed è inutile sperperare. L’Inter, invece, sembra la Juve di Marotta (voto 8): prende solo quello che serve (Gosens e Caicedo), e poi cerca giovani forti e italiani (Scamacca, Frattesi e Cambiaso). Se quest’estate conclude quello che ha apparecchiato adesso il voto è ancora più alto (9 e mezzo). Roma (6): ha preso quello che serviva, giocatori di esperienza, subito titolari. Mourinho preferisce non perdere tempo con le promesse. Atalanta (7): ha riempito le casse come sempre, con Gosens, e poi ha consegnato a "Gasp" uomini funzionali al suo gioco. Dei due, Boga e Mihaila, occhio a quest’ultimo. Lui e Ikoné della Fiorentina potrebbero essere le grandi sorprese del campionato.
Genoa (5) e Samp (5) sono insufficienti non per colpa loro: sono state costrette a rivoluzionare le squadre perché con il cambio degli allenatori hanno radicalmente mutato i sistemi di gioco. Aver così poco tempo per immettere tante energie nuove insieme può essere molto pericoloso. Rischia parecchio il Genoa, e siamo abbastanza pessimisti per i rossoblu. La Sampdoria non ha solo una classifica migliore, ma anche una base più sicura da cui partire.
Il Toro se prendeva Gatti era da 8, ma così è comunque da sette. Acquisti giovani, mirati, la mano di Juric è fondamentale. Voleva Lazetic, ha ripiegato su Pellegri, che lui conosce bene dai tempo del Genoa, e che fra i granata troverà anche il padre come team manager. L’acquisto più importante è Ricci dall’Empoli. Tutto il resto viaggia più o meno sotto il 6 (la Lazio più di tutte), con una sola eccezione. La Salernitana. Ma perché ci ha ridato Sabatini (voto 10 a lui, e 6 al mercato), un genio del calciomercato. Anzi, un genio in tutto quello che fa. Ha cambiato completamente la squadra, ma dalla sua classifica non poteva fare altro che provare la carta della disperazione. Non ce la farà lo stesso, probabilmente. Ma non importa. Salvate il soldato Sabatini, comunque e sempre.