Parte la Champions con il City davanti a tutti. Nessuno crede all'Inter: come l'anno scorso
E' l'ultima vecchio stile, prima della rivoluzione del prossimo anno con 8 partite per ogni squadra in un girone unico eliminatorio di 36 formazioni, ma soprattutto con qualche baiocco in più nelle tasche dei club

L’ultima Champions vecchio stile, prima della rivoluzione del prossimo anno con 8 parite per ogni squadra in un girone unico eliminatorio di 36 formazioni, ma soprattutto con qualche baiocco in più nelle tasche dei club, comincia come era finita quella della scorsa stagione a giugno, con la stessa favorita di allora. Che poi è quella che ha vinto, il Manchester City. La cosa strana è che l’Inter, sconfitta appena di misura dopo una gran finale, non solo non è tra le prime tre a prendersi gli auspici dei pronostici, ma viene pure messa in seconda fila fra le italiane. I bookmakers inglesi, gente che guarda anche le pulci prima di avventurarsi nei numeri delle scommesse, non hanno ancora capito di che cosa sia capace Inzaghi, uno che cava il sangue dalle rape nelle sfide da dentro o fuori.
Bene così, da una parte, meglio essere sottovalutati che sopravvalutati, prima che i giochi comincino. Dopo vedremo. La classifica delle favorite, a bocce ferme, dietro al Manchester di Guardiola e delle sue stelle, da Halland a De Bruyne, oltre che dei milioni facili dei petrodollari, vede abbastanza distanziato il Bayern (dato a 6, mentre il City è a tre) seguito ancora più lontano dal Real Madrid (a 9). In quarta posizione c’è a sorpresa l’Arsenal di Mikel Arteta. Più dietro le altre corazzate, Psg, Barcellona. Per i tedeschi, che hanno rinforzato la difesa con Kim e silurato in panchina De Ligt, viene considerato positivamente il nuovo mister, Thomas Tuchel, uno che la Coppa dalle grandi orecchie l’ha già vinta proprio contro Guardiola e quindi sa come si fa.
Fra le italiane, tutte abbastanza indietro comunque nei favori dei pronostici, il Napoli è visto molto meglio dell’Inter (sottostimata dai bookmakers che la offrono a una quota di 26), probabilmente per via dello scudetto fresco sulla maglia e della cavalcata straordinaria in campionato e in Champions, interrotta solo da un Milan in versione catenaccio. Le prime giornate di serie A non confermano del tutto queste indicazioni. I nerazzurri, grazie a Thuram splendida spalla di Lautaro, con Pavard e Frattesi in rampa di lancio, sono partiti come uno schiacciasassi, mentre proprio il Napoli, dopo aver scelto il più prudente Garcia al posto di Spalletti, sembra aver perso lo splendore dell’anno scorso e arranca con qualche intoppo in mezzo al gruppo. C’è da dire che a suo favore può vantare un girone parecchio abbordabile, che in fila dietro al Real Madrid gli ha assegnato il Braga e l’Union Berlino di Bonucci (solo panchina per lui fino adesso, e francamente non è la cosa stupisca più di tanto), due avversari decisamente alla portata. Il secondo posto per passare agli ottavi dovrebbe essere abbastanza sicuro.

Sorteggio decisamente buono anche per la Lazio che, a parte l’Atletico Madrid, dovrà vedersela con Feyenoord e Celtic Glasgow. Va detto però che la squadra di Sarri non è minimamente considerata dai pronostici, essendo stata sbattuta malamente nelle posizioni di coda. Esordio in casa contro il Cholo Simeone per capire subito di che pasta è fatta la squadra allestita da Lotito. Chi non è stato baciato dalla fortuna è senz’altro il Milan, che invece si è beccato un girone infernale, con Paris Saint Germain, Borussia Dortmund e Newcastle, come dire nemmeno uno con cui poter dormire sonni tranquilli. Era capitato ai cugini di incappare l’anno scorso in un gruppo di ferro, e da lì invece era partita la sua rincorsa verso la finale. Non sappiamo se Pioli potrà ripetere lo stesso percorso. Per ora sono in pochi a crederci. In campionato ha fatto molto bene nelle prime giornate, destando ottime sensazioni, per poi crollare nella sfida che contava di più.
Adesso in Champions, la prima giornata gli porta a San Siro, illico et immediate, gli ambiziosi inglesi dell’ex Sandro Tonali, venduto a peso d’oro alle laute casse del Fondo Investimenti Pubblici del principe Saudita Bin Salman che con un patrimonio di 430 miliardi di dollari è considerato fra i più ricchi del mondo. Chissà perché a nessuno di quelli come lui viene in mente di comprare una squadra anche da noi. Con i nostri stadi obsoleti, il nostro calcio sparagnino e noioso e anche un po’ superato, che non riusciamo a vendere all’estero come si deve, è una domanda che forse dovremmo farci.
Pioli però adesso ha altre preoccupazioni. Dopo la sonora batosta del derby deve rimettere a posto i cocci e ridare vigore e fiducia a un ambiente quanto meno scosso dai cinque gol beccati sul groppone. A suo conforto c’è che fino adesso il cammino del Newcastle in Premier non è stato dei più brillanti, risollevato appena dalla striminzita vittoria per uno a zero, e solo su calcio di rigore, contro i non proprio irresistibili rivali del Brentford. Sei punti in classifica dopo 5 giornate, affogato in classifica nell’anonimato del gruppo. a dispetto delle sue ambizioni e di tutti quei soldi.
Chi marcia con il vento in poppa è la sottovalutata Inter. A dispetto dell’anno scorso s’è trovata un girone che potrebbe affrontare a occhi chiusi. Il rivale più pericoloso sarebbe il Benfica, già sistemato nella doppia sfida l’anno scorso. Poi ci sono Salisburgo e Real Sociedad. Si comincia con gli spagnoli mercoledì ore in trasferta. Stesso orario del Napoli che vede vedersela col Braga. In bocca al lupo a tutti. Le parole sono finite. Si parte